Sabato 23 Novembre 2024
REDAZIONE ESTERI

Ales Bialiatski, l'attivista anti Lukashenko e Putin

Dall'impegno contro l'Unione Sovietica alle proteste per il rispetto diritti umani e la democrazia nel suo Paese

Ales Bialiatski (Ansa)

Ales Bialiatski (Ansa)

Ales Bialiatski, l'attivista bielorusso premiato con il Nobel per la Pace ha 60 anni, è nato il 25 settembre 1962 a Viartsilia. Bialiatski ha fondato e guida il Viasna Human Rights Centre ed è fontdatore del Partito BPF. Inoltre è vice presidente della Federazione internazionale per i diritti umani, tutte attività che lo hanno portato a ricevere diversi riconoscimenti come l'homo homini Award e il Premio Per Anger per il suo impegno nella promozione dei diritti umani e della democrazia. Ma per la sua attività, invisa alle autorità bielorusse, fu arrestato nel 2011 con la falsa accusa di evasione fiscale. 

Nobel per la Pace all'attivista bielorusso Ales Bialiatski e a due ong

Si mise in luce negli anni '80 nelle proteste anti sovietiche, e contribuì all'organizzazione di un evento commemorativo presso Kurapaty, dove, verso la fine del 1930, il Commissariato del popolo per gli affari interni o NKVD russo avrebbe assassinato migliaia di oppositori politici. Nel 1996 fondò l'organizzazione "Centro per i diritti umani Viasna", con sede a Minsk, con lo scopo di fornire assistenza finanziaria e legale per i prigionieri politici e le loro famiglie. Proprio per Viasna il 14 febbraio 2011 Bialiatski venne convocato dalle autorità e fu avvertito che, dato che Viasna era un'organizzazione non registrata e se il gruppo avesse continuato la sua attività, il governo avrebbe dato inizio ad un procedimento penale nei suoi confronti.

Il 4 agosto 2011 venne arrestato con la falsa accusa di evasione fiscale, accusa che comporta fino a 7 anni di reclusione e la confisca dei beni. La scusa alle autorità bielorusse fu fornita da documenti finanziari rilasciati dai pubblici ministeri di Lituania e Polonia. In seguito Radoslaw Sikorski, ministro degli Esteri della Polonia, ha chiesto scusa per il "errore riprovevole" e anche la Lituania ha pubblicato delle scuse.

L'arresto spinse molte organizzazioni di diritti umani internazionali non governative a chiederne "l'immediato e incondizionato rilascio", e provocò reazioni anche di stati come Francia, Polonia e Lituania. 

Tutti appelli inascoltati e il 24 ottobre 2011, Bialiatski viene condannato a 4 anni e mezzo di carcere per "occultamento di reddito su larga scala. Il 26 novembre 2012 l'ufficio di Minsk di Viasna è stato confiscato e sigillato dal governo bielorusso. Quindi si fecero sentire le Nazioni Unite che condannarono i tribunali bielorussi e ne chiese il suo rilascio immediato. Nel settembre 2012, viene annunciato Bialiatsky quale vincitore del Premio Lech Wałęsa. L'attivisrta bielorusso è stato anche proposto nel mese di ottobre del 2012, dal Parlamento Europeo, quale finalista per il Premio Sakharov per la libertà di pensiero. Il suo nome fu fatto dal dissidente sovietico Andrei Sakharov. 

Bialiatski  venne rilasciato il 21 giugno 2014 con 20 mesi di anticipo sul previsto, e dopo 1.052 giorni di detenzione arbitraria, in condizioni di salute precarie conseguenza dei periodi di isolamento. Bialiatski è sposato con Natallia Pinchuk dal 1987, la coppia ha un figlio di nome Adam.