Martedì 14 Gennaio 2025
REDAZIONE ESTERI

Alberto Trentini detenuto in Venezuela, Tajani convoca l’incaricato di affari di Caracas

“Protestiamo con forza per la mancanza di informazioni sulla detenzione del nostro connazionale”, ha scritto il ministro degli Esteri su X. Del cooperante di Venezia non si hanno notizie da due mesi

Roma, 15 gennaio 2025 – Dopo il caso di Cecilia Sala, il governo scende in campo per un altro italiano incarcerato all’estero: il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha convocato l’incaricato d'affari del Venezuela, dove da due mesi il cooperante Alberto Trentini è detenuto senza alcuna imputazione formale. La motivazione data dal titolare della Farnesina è quella di “protestare con forza per la mancanza di informazioni sulla detenzione del cittadino italiano”, ha spiegato su X. “L'Italia continuerà a chiedere al Venezuela di rispettare leggi internazionali e volontà democratica del suo popolo”, ha ammonito il ministro.

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Alberto Trentini (Ansa)

Da quanto emerge, il ministero degli Esteri è al corrente della localizzazione di Trentini, ma non ha ricevuto informazioni più dettagliate né il permesso di effettuare una visita in carcere. Sul tavolo dell’incontro di oggi anche la decisione del governo venezuelano, annunciata ieri, di ridurre a tre il numero di diplomatici accreditati nelle ambasciate di Italia, Francia e Paesi Bassi, ritenute “ostili” al terzo insediamento di Nicolas Maduro come presidente del Paese sudamericano. 

A incontrare il diplomatico venezuelano alla Farnesina sarà il segretario generale Riccardo Guariglia. La famiglia di Trentini è stata “sempre in contatto” con le autorità italiane – ha raccontato la madre Armanda in un’intervista a La Stampa – “Per questo facciamo appello al governo, alla presidente Meloni e ai ministri che si occupano della vicenda. Chiediamo di essere sostenuti affinché nostro figlio venga liberato e possa rientrare in Italia”.

Alberto Trentini, originario di Venezia e cooperante per l'Ong francese ‘Humanity & Inclusion’, che si occupa di supportare persone con disabilità, si trovava in Venezuela dal 17 ottobre 2024. Il 15 novembre, mentre era in viaggio verso Guasdalito per muna missione, sarebbe stato fermato a un posto di blocco. Dopo essere stato trattenuto, sarebbe stato trasferito nella capitale Caracas. “Siamo molto provati – le parole della mamma all’Ansa – Non sento mio figlio da due mesi, da quando lo hanno portato via. Lui ora è ostaggio di quel Paese, ma è solo una pedina. Bisogna forzare il silenzio su questa vicenda, forse l'interrogazione parlamentare ha cominciato a smuovere le coscienze”.