Venerdì 10 Gennaio 2025
REDAZIONE ESTERI

Chi è Alberto Trentini, l’italiano arrestato in Venezuela. Due mesi senza notizie

Il cooperante veneziano è detenuto dallo scorso 15 novembre. L’appello della famiglia al governo italiano: “Ha bisogno di farmaci”. Il Pd presenta un’interrogazione parlamentare. Articolo21 chiama in causa Cecilia Sala: “Pare esserci un doppio standard”

Alberto Trentini è detenuto in Venezuela

Alberto Trentini è detenuto in Venezuela

Caracas, 14 gennaio 2025 – Il Pd insieme all’associazione Articolo 21 chiede di accendere i riflettori sul caso di Alberto Trentini, cittadino italiano, nato a Venezia, arrestato in Venezuela il 15 novembre scorso. Da quel giorno di lui non si è saputo più nulla. Giuseppe Provenzano e Gianni Cuperlo hanno presentato un’interrogazione parlamentare, insieme ai colleghi Fabio Porta, Enzo Amendola, Lia Quartapelle e Laura Boldrini, in cui si domanda al governo che iniziative stia prendendo per garantire al connazionale che i suoi “diritti processuali e di detenzione siano garantiti” e per sollecitare l’immediato rientro in Italia. Un appello è stato lanciato al governo italiano anche dalla famiglia tramite l’avvocata Alessandra Ballerini, affinché vengano “posti in essere tutti gli sforzi diplomatici possibili e necessari, aprendo un dialogo costruttivo con le istituzioni venezuelane, per riportare a casa Alberto e garantirne l'incolumità”.

L’arresto

Alberto Trentini lavorava in Venezuela come cooperante per una Ong francese 'Humanity e Inclusion’ che si occupa di assistere disabili. Era arrivato a Caracas il 17 ottobre 2024. Secondo quanto risulta, sarebbe stato fermato a un posto di blocco mentre viaggiava in missione verso Guasdalito il 15 novembre. Sarebbe stato trattenuto e trasferito nella capitale. Oggi, ci risulta “prigioniero” in una “struttura di detenzione – fa sapere la famiglia –  senza che gli sia mai stata contestata formalmente nessuna imputazione”. La vicenda di Trentini è sul tavolo della Commissione interamericana dei diritti umani (Cidh), che il 7 gennaio ha emesso una risoluzione urgente, con la quale si chiede al Venezuela di fornire informazioni immediate sulle condizioni di detenzione di Trentini. L’ong francese H&I ha detto di avere fatto il possibile per la liberazione. 

I contesto: cosa succede in Venezuela

In Venezuela vige un regime di privazione dei diritti, come dimostra la raffica di arresti compiuti negli ultimi mesi dal governo di Nicolas Maduro, insediatosi per il terzo mandato dopo elezioni farsa. Formalmente i detenuti sono accusati di terrorismo.  Da aggiungere che l’Italia non gode della benevolenza di Caracas che ha tagliato il numero di diplomatici accreditabili presso l’ambasciata italiana, a causa della risposta “ostile” di Roma a Maduro. 

Una vita nelle ong

Veneziano, Alberto Trentini ha una esperienza decennale nella cooperazione internazionale. Laureato alla Ca’ Foscari di Venezia si è poi specializzato all'estero in assistenza umanitaria. In Inghilterra ha preso un master in ingegneria delle acque e della salute: ha lavorato in Sud America, Ethiopia, Nepal, Grecia e Libano con ruoli anche manageriali per varie organizzazioni.

La famiglia: "Ha bisogno di farmaci”

La famiglia è preoccupata per lo stato di salute di Trentini, che soffre di ipertensione. Non c’è nessuna garanzia che stia ricevendo la terapia necessaria. “Nessuna notizia ufficiale è mai stata comunicata da nessuna autorità Venezuelana né Italiana e di fatto, da quasi due mesi, nulla sappiamo sulle sorti di Alberto – si legge ancora nella nota della famiglia –  tenuto anche conto che soffre di problemi di salute e non ha con sé le medicine né alcun genere di prima necessità. Dal suo arresto ad oggi, a quanto sappiamo, nessuno è riuscito a vederlo, né a parlargli. Neppure il nostro Ambasciatore è riuscito a comunicare con lui né ad avere sue notizie nonostante plurimi tentativi”.

Per i familiari “è inaccettabile che cittadini italiani che si trovano a lavorare o visitare altri Paesi con l'unica finalità di contribuire a migliorare le condizioni di vita dei loro abitanti, si trovino privati delle libertà e dei diritti fondamentali senza poter ricevere nessuna tutela effettiva dal nostro Paese. Confidiamo che la Presidente del Consiglio ed i Ministri interessati, si adoperino con lo stesso impegno e dedizione recentemente dimostrati a tutela di una nostra connazionale, per riportare presto, incolume, Alberto in Italia”. 

Articolo21: “Trentini e Sala, doppio standard”

Chiede di “rompere il silenzio” su Alberto Trentini anche Beppe Giulietti, il presidente dell’Associazione Articolo21 – fondata tra gli altri dall’ex presidente del Parlamento Europeo Davide Sassoli –  che chiama in causa il caso di Cecilia Sala. “Pare esserci un doppio standard – polemizza il giornalista ed ex deputato – Ci appelliamo al governo perché faccia come ha fatto con l’Iran e si occupi di riportare a casa Trentini. 

L'Ambasciata d'Italia e il Consolato Generale a Caracas, in stretto raccordo con la Farnesina, starebbero seguendo il caso con “richieste urgenti” fatte alle autorità venezuelane attraverso diversi canali. 

In data 13 dicembre è stata convocata alla Farnesina l'Incarica d'Affari ad interim del

Venezuela per richiedere un tempestivo e risolutivo intervento sulla vicenda di Trentini. (Red-Est/Adnkronos) ISSN 2465 - 1222 14-GEN-25 18:47 NNNN