Teheran, 14 gennaio 2023 - Alireza Akbari, l'uomo con doppia nazionalità iraniano-britannica accusato di spionaggio per conto dell'intelligence britannica. L'Iran ha eseguito la sua condanna a morte per impiccagione. Lo ha riferito la magistratura iraniana citata dall'agenzia di stampa Mizan Online. La condanna a morte è arrivata dopo che è l'uomo è stato giudicato colpevole di "corruzione sulla terra e per aver danneggiato la sicurezza interna ed esterna del Paese attraverso la trasmissione di informazioni".
Solo poche ore prima, gli Stati Uniti si erano uniti alla richiesta del Regno Unito di sospendere l'esecuzione capitale dell'uomo. Il diplomatico statunitense Vedant Patel aveva dichiarato che "le accuse contro Alireza Akbari e la sua condanna sono state motivate politicamente. La sua esecuzione sarebbe inconcepibile". "Siamo molto turbati dalle notizie secondo cui Akbari è stato drogato, torturato durante la detenzione, interrogato per migliaia di ore e costretto a fare false concessioni", aveva aggiunto Patel, invitando l'Iran a rilasciare Akbari "immediatamente".
Le ultime ore
Alla famiglia di Akbari è stato chiesto di andare in prigione mercoledì scorso per "la visita finale" e la moglie ha detto che il marito era stato spostato in isolamento. Arrestato nel 2019, Akbari era stato condannato come spia britannica, accusa che Akbari aveva sempre contestato. L'esecuzione è avvenuta dopo che il ministro degli Esteri britannico, James Cleverly, ieri aveva ammonito Teheran affinché non procedesse "con la brutale minaccia di esecuzione. Questa è un'azione politicamente motivata di un regime barbarico che non ha completamente rispetto della vita umana". Il regime aveva postato un video nei giorni scorsi con la confessione di Akbari, ma mercoledì la Bbb aveva trasmesso un audio in cui il condannato affermava di essere stato torturato e costretto a confessare davanti alle telecamere crimini che non aveva commesso.
Gb: "Atto barbaro"
Londra ha condannato l'impiccagione, definendola un "atto barbaro" che "non rimarrà senza risposta". "Questo atto barbaro merita la nostra più ferma condanna e non resterà senza risposta", ha affermato il ministro degli Esteri James Cleverly. Londra "convocherà l'incaricato d'affari iraniano per comunicargli il nostro disappunto", ha poi aggiunto Cleverly. Il primo ministro britannico Rishi Sunak si è detto "sconvolto per l'impiccagione del cittadino anglo-iraniano Alireza Akbari", definendolo "un atto codardo, compiuto da un regime barbaro senza alcun rispetto per i diritti umani del proprio popolo".
Amnesty: "Aberrante attacco a diritto vita"
"L'esecuzione questa mattina del cittadino iraniano-britannico Alireza Akbari, un ex funzionario iraniano, da parte delle autorità iraniane, mostra ancora una volta il loro aberrante attacco al diritto alla vita. Il ricorso alla pena di morte è spaventoso in ogni circostanza". Lo denuncia su Twitter Amnesty International. "Il suo caso è particolarmente orribile considerate le violazioni a cui ha rivelato di essere stato sottoposto in carcere, tra cui torture e altri maltrattamenti a causa della somministrazione forzata di sostanze chimiche e della detenzione in isolamento prolungato che gli ha causato grande angoscia", ha proseguito Amnesty.
Francia: "Esecuzione non resterà senza risposta"
La Francia condanna "con la massima fermezza" l'esecuzione dell'iraniano-britannico Alireza Akbari. Il ministero degli Esteri francese ha detto: "L'incaricato d'affari dell'ambasciata iraniana a Parigi è stato nuovamente convocato questa mattina per manifestare la nostra indignazione" e per avvertirlo che "le reiterate violazioni del diritto internazionale da parte dell'Iran non possono rimanere senza risposta, in particolare quando si tratta del trattamento dei cittadini stranieri che questo Paese imprigiona arbitrariamente", ha affermato il ministero.
Chi era Akbari
Alireza Akbari era stato vice ministro della Difesa durante la presidenza di Mohammad Khatami (1997-2005). Era molto vicino all'allora ministro della Difesa Ali Shamkhani, oggi uno dei membri del Supremo consiglio di sicurezza nazionale. Secondo al Jazeera, alcuni osservatori suggeriscono che le accuse contro Akbari siano politicamente motivate e portate avanti da avversari di Shamkhani in seno al regime iraniano. Accusato di essere uno dei "più importanti agenti dell'intelligence britannica", Akbari era stato accusato di avere rivelato segreti di Stato, e la condanna a morte era stata confermata dalla Corte Suprema iraniana. Il Foreign Office aveva più volte richiesto di poter fornire assistenza al suo cittadino, ma il regime aveva rifiutato l'accesso consolare dal momento che non riconosce la doppia cittadinanza per gli iraniani.