Gaza, 6 novembre 2023 – La chiamano la ‘leonessa’ per la folta criniera bionda, la rabbia nei pugni, e lo sguardo duro. La 22enne Ahed Tamimi, simbolo della causa palestinese nel mondo, è stata arrestata nuovamente durante un raid israeliano nella città di Nabi Saleh in Cisgiordania per aver pubblicato sui social un post in cui avrebbe scritto: "Il nostro messaggio alle mandrie di coloni è che vi aspettiamo in tutte le città della Cisgiordania. Vi massacreremo e direte che ciò che vi ha fatto Hitler era uno scherzo. Berremo il vostro sangue e mangeremo i vostri teschi”. La giovane attivista è da anni una spina nel fianco per Israele. Da quando nel 2018, a soli 17 anni, scontò 8 mesi di carcere inflitti dal tribunale militare per aver contestato e schiaffeggiato due soldati israeliani nel suo giardino di casa a Nebi Saleh. Un gesto che l'aveva trasformata nel simbolo della lotta popolare palestinese contro l'occupazione israeliana.
Ora la palestinese "è sospettata di incitamento alla violenza e attività terroristiche. E’ stata trasferita alle forze di sicurezza israeliane per ulteriori interrogatori", ha detto un portavoce dell'esercito all'Afp.
I precedenti
L'episodio che l'aveva portata in carcere risaliva al culmine delle proteste innescate dalla decisione di Donald Trump di trasferire l'ambasciata statunitense da Tel Aviv a Gerusalemme. I due militari, ai quali la giovane aveva intimato di andarsene, non avevano reagito a quella che sembrava più una provocazione della ragazza che un tentativo di fare del male. L’episodio, ripreso con il cellulare, fu rilanciato sul web e Ahed diventò un’icona della lotta palestinese tanto da essere chiamata la ‘Rosa Parks’ della Palestina.
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