Sabato 31 Agosto 2024

"Vogliamo la remigrazione, la Germania prima di tutto”. Le parole dei leader Afd prima delle elezioni in Turingia e Sassonia

L’esponente locale Bjoen Hoecke: “Vogliamo decidere in modo sovrano con chi vivere e chi no”. Alice Weidel, numero uno dell’ultradestra: “Nessuna arma o soldato tedesco in Ucraina”

Berlino, 31 agosto 2024 – Gli elettori di due lander della Germania orientale sono chiamati alle urne domani in quella che potrebbe essere una brutta serata per il governo del cancelliere Olaf Scholz, con l'attesa vittoria dell'estrema destra dell'Afd. Le elezioni in Turingia e Sassonia arrivano solo una settimana dopo che tre persone sono state accoltellate a morte nella città occidentale di Solingen da un richiedente asilo siriano: un attacco che ha profondamente turbato la Germania e alimentato un acceso dibattito sull'immigrazione.

Vogliamo la remigrazione

"Noi vogliamo decidere in modo sovrano con chi vogliamo vivere e con chi no", ha detto Bjoen Hoecke, leader di Afd in Turingia, ad Erfurt nel comizio finale dell'ultradestra. "Noi non vogliamo una società multiculturale. Vogliamo la remigrazione. Gli interessi della Germania prima di tutto", ha anche scandito Hoecke, "Germany first".

Bjoern Hoecke (foto Ansa)
Bjoern Hoecke (foto Ansa)

Stiamo perdendo la nostra patria diventando minoranza nel paese

"Noi domani – ha continuato – possiamo scrivere la storia, può succedere che il primo settembre 2024 potrebbe finire nei libri come una cesura politica. Può essere che gli storici parleranno di un tempo prima dei partiti cartello e un tempo di dopo. Noi siamo prigionieri in un sistema dei partiti di cartello". E ancora: "Qualsiasi partito del sistema dei partiti cartello voi votiate avrete più Ue, più salvataggio dell'euro, più multiculturalismo, più insicurezza, più retorica della guerra, meno identità tedesca, e avrete meno Germania. E noi questi domani li manderemo a casa". In futuro, è l'idea di Hoecke, "vivremo in un Paese libero, e avremo di nuovo noi stessi. Noi stiamo perdendo la nostra patria, e la patria si perde anche diventando una minoranza nel nostro paese. E noi questa strada la chiuderemo domani", ha concluso. 

Afd, la leader Alice Weidel (foto Ansa)
Afd, la leader Alice Weidel (foto Ansa)

Proibiremo gli Antifa come terroristi

La leader dell’ultradesta Alice Weidel, intervenendo al comizio, ha scandito: “Grazie di essere venuti nonostante le minacce e i tentativi di intimidazione da parte degli esponenti dell'Antifa. Lasciatemi dire una cosa: noi non ci lasciamo intimidire e se Afd siede nel governo saremo i primi a proibire gli Antifa come terroristi". E ancora: "Un uomo intelligente una volta ha detto: se un giorno il fascismo tornerà indietro, non dirà sono il fascismo. Dirà sono l'antifascismo, sono l'Antifa. Questo dirà il nuovo fascismo. Non ci lasciamo proibire di pensare".

Se avete paura di una grande guerra, avete ragione

Poi lo schiaffo a Kiev. "Nessuna arma tedesca, e nessun soldati tedesco in Ucraina. Mai!", "I nostri padri e i nostri figli resteranno qui. Noi li proteggeremo", ha detto Weidel. "Se avete paura di una grande guerra, avete ragione. Questa paura ce l'ho anche io", ha gridato dal palco. "Io non ho fiducia in Baerbock, in Scholz, non credo che queste persone abbiano capito e che abbiano le cose sotto controllo. Serve solo la diplomazia. Mi chiedo come si possa dimenticare la storia. Sappiamo che alla fine di ogni guerra c'è la pace. Perché non chiudere adesso la pace, perché queste migliaia di morti?". A proposito dei migranti Weidel ha attaccato Olaf Scholz: "Mettere ventotto afghani in aereo, due giorni prima delle elezioni: questa è truffa agli elettori! Il problema non sono venti persone, ma migliaia". "Ne abbiamo le scatole piene, di tutta questa violenza, degli stupri, dei tanti morti. Solingen, Mannheim, non sono casi isolati. Sono persone che da tempo avrebbero dovuto essere espulsi, e nei Laender governati dalla Cdu".

Germania, i lander al voto
Germania, i lander al voto

La Germania dell’Est che spaventa

Secondo i sondaggi Afd potrebbe emergere come il maggior partito in Turingia con circa il 30 percento dei consensi, mentre in Sassonia è impegnato in un testa a testa con la conservatrice Cdu. E' improbabile che l'Afd arrivi al potere in entrambi i lander anche in caso di vittoria poiché altri partiti hanno escluso ogni collaborazione per formare una maggioranza. Ma il risultato sarebbe comunque uno schiaffo umiliante per i socialdemocratici di Scholz e i partiti della sua coalizione di governo: Verdi e liberale del FDP, in vista delle elezioni nazionali del prossimo anno. Oltre a inquietare la coalizione di Scholz, le elezioni potrebbero anche avere implicazioni internazionali se danno una spinta ai partiti che si oppongono al sostegno all'Ucraina.

La Sassonia è il land più popoloso dell'ex Germania dell'Est, con circa quattro milioni di abitanti e diverse grandi città tra cui Lipsia, Dresda e Chemnitz. La Turingia, che ha una popolazione di circa due milioni e la cui città più grande è Erfurt, è l'unico land a essere governato da un rappresentante del partito di estrema sinistra Die Linke, Bodo Ramelow.

I sondaggi: dramma per i partiti di governo

Secondo un ultimo rilevamento dell'Insa, in Turingia Afd raggiungerebbe il 30%, la Cdu sarebbe al 22, mentre il partito populista di Sara Wagneknecht Bsw è dato quasi al 20 e la Linke del presidente uscente Bodo Ramelow al 14. L'ultradestra appare comunque isolata, dal momento che tutti hanno negato l'intenzione di collaborare per costruire una coalizione, mentre ci sarebbe un'apertura nei confronti del neonato movimento della Wagenknecht. In Sassonia fra Cdu e Afd è un testa a testa. I cristiano democratici del presidente regionale Michael Kretschmer sono dati al 33%, leggermente in vantaggio rispetto ad Afd al 31; il Bsw si collocherebbe fra il 12 al 15%. Dramma per i partiti dell'esecutivo nazionale, con i socialdemocratici dati in entrambi i Laender poco al di sopra rispetto alla soglia minima del 5%. Mentre Verdi e liberali sono a rischio sbarramento.

Anti-euro, anti-immgrazione

Creato nel 2013 come gruppo anti-euro prima di trasformarsi in un partito anti-immigrazione, l'Afd ha goduto di una rinascita negli ultimi 12 mesi, mentre la Germania è alle prese con l'aumento dell'immigrazione e un'economia in difficoltà. Ha anche capitalizzato l'insoddisfazione nei confronti del governo di coalizione a tre a Berlino, che è stato afflitto da disaccordi e stalli, come la recente disputa sul bilancio del 2025. Nelle elezioni del Parlamento europeo di giugno, il partito ha ottenuto un record del 15,9 percento complessivo e risultati particolarmente positivi nella Germania orientale, dove è la forza politica più rilevante. L'AfD ha anche ottenuto diversi successi locali, tra cui il suo primo sindaco, ma una vittoria in Turingia o Sassonia domenica sarebbe la prima vittoria in un land.