di Luigi
Luminati
Arnaldo Forlani ha vissuto a lungo, se n’è andato a 97 anni. E lo ha fatto a sera fatta, quasi non volendo disturbare. Silenzioso e mai prepotente, com’era di carattere e come ha vissuto. Mai fuori dalle righe e sempre attento alle forme. Caduto in disgrazia da segretario della Dc, ai tempi di tangentopoli, ha vissuto il distacco dal potere soffrendo, segnalando le ingiustizie subite, consigliando quando qualcuno lo andava a cercare, ma mai prevaricando. Avrebbe compiuto 98 anni l’8 dicembre, ma ormai non riusciva ad alzarsi più e i momenti di lucidità si erano ancor più ridotti.
I figli Alessandro e Marco cercavano di raccontargli tutto quello che accadeva. L’ultimo sussulto, un mese fa, il 12 giugno, era accaduto con la morte di Silvio Berlusconi. Quando gli fu comunicato, l’ex segretario della Dc, ebbe un sussulto: "Accidenti", fu il commento. Forse più di sorpresa che altro. In fondo l’imprenditore milanese aveva dieci anni meno di lui e sembrava immortale. Invece l’eterno democristiano era riuscito a vivere più a lungo di lui. Se Berlusconi era l’amico di Bettino Craxi, l’allora segretario della Dc era l’alleato più importante e in qualche maniera più fedele. Per decenni a Pesaro aveva rappresentato il potere politico democristiano, il contraltare di una città ancor oggi tradizionalmente "rossa" e una provincia dove gli spezzoni bianchi erano segno di minoranza vivace, ma comunque alternativa. Cresciuto con Fanfani, poi capace di formare una coppia moderna con Ciriaco De Mita; alternativo all’eterno Giulio Andreotti, tanto da sfidarlo per l’ultimo possibile presidente della Repubblica Democristiano, Forlani rappresentò uno dei punti fermi del Caf, che fu abbattuto da tangentopoli e dalla nuova politica, spesso dettata dalla magistratura. Negli anni si era distaccato dalla vita pesarese, soprattutto dopo i guai subiti con tangentopoli, la morte della moglie, la scomparsa dei suoi tradizionali colleghi della Dc marchigiana. Il suo segretario fu a lungo Elio Pasquini da Sant’Angelo in Vado che è provato: "Ho perso un padre, un amico, un fratello maggiore". Si vive comunque un dramma al di là dei 97 anni del maggiore politico del secolo scorso per tutte le Marche. La storia politica di Forlani parte dall’incarico di segretario provinciale della Dc di Pesaro passa per la collaborazione con Amintore Fanfani. Parlamentare per nove legislature dal 1958, nel 1992 sfiorò anche la presidenza della repubblica da democristiano. In realtà è sopravvissuto a quel partito più di trent’anni.
Mattarella lo ha ricordato così: lascia un segno nella storia repubblicana.