Washington, 21 agosto 2019 - Resterà in carcere il cardinale australiano George Pell, condannato per abusi sessuali sui minori. La Corte Suprema di Victoria ha respinto il suo ricorso e confermato la sentenza di primo grado emessa lo scorso dicembre. "Continuerà a scontare la sua pena di 6 anni in prigione", ha dichiarato il giudice capo Anne Ferguson, annunciando che il prelato ha perso il ricorso con una sentenza a maggioranza di 2 a 1.
L'ex tesoriere del Vaticano, 78 anni, dallo scorso marzo sta scontando la condanna a 6 anni per aver abusato sessualmente di due ragazzini di 13 anni tra il 1996 e il 1997, quando erano coristi della cattedrale St. Patrick, a Melbourne. Gli avvocati di Pell avevano basato il ricorso sul fatto che la condanna era arrivata sulla base della testimonianza a porte chiuse di una sola delle due vittime, l'unico sopravvissuto. Lunedì il padre della seconda vittime di Pell, morto di overdose nel 2014, aveva auspicato il prevalere della giustizia. Pell è il più alto prelato della Chiesa cattolica mai condannato per abusi sessuali su minori dopo essere stato incriminato nel 2017.
"Insieme alla Chiesa di Australia, la Santa Sede conferma la vicinanza alle vittime di abusi sessuali e l'impegno, attraverso le competenti autorità ecclesiastiche, a perseguire i membri del clero che ne siano responsabili", ha dichiarato in una nota il direttore della sala stampa della Santa Sede, Matteo Bruni,