Berlino, 25 aprile 2023 – Festa della Liberazione, ma da chi? Non è una domanda ironica, che a volte mi viene rivolta da conoscenti a Berlino, soprattutto dai giovani. La storia svanisce, anche la loro. In un sondaggio tra i ragazzi delle medie, alla domanda chi avesse costruito il muro, la maggioranza risposa: Adolf Hitler. Si potrebbe sostenere che, al limite, potessero avere ragione. Fu colpa del Führer la guerra, la sconfitta, la divisione della Germania, la cortina di ferro e, dunque, anche il “muro” che divise la capitale. Ignoranza di ragazzini, colpa dei genitori? Anche se può sembrare incredibile, l´ex sindaco di Berlino, il socialdemocratico laus Woweereit, nato nel 1953, l’anno della rivolta dei berliesi dell´est contro gli occupanti sovietici, si sbagliò nell´indicare la data della fine della guerra.
Invece del ´45, per lui era stato il ‘49, l’anno di nascita della Repubblica Federale. Ieri nei giornali tedeschi nessuno ha ricordato e spiegato il nostro 25 aprile. Sarebbe stato imbarazzante, mentre i turisti tedeschi invadono Venezia, Firenze, Roma. Solo poche righe per avvertire che oggi troveranno le banche, e molti uffici chiusi. A volte in passato, ho letto qualche commento in cui si ricordava che la Germania come festa nazionale ha il tre ottobre, data convenzionale per celebrare la riunificazione, un giorno scelto solo perché è tra i pochi in calendario in cui non avvennero eventi poco gradevoli. Il nove novembre, quando il muro cadde nell´89, è una data diciamo affollata: ricorda la notte dei cristalli, il pogrom del ´38 quando vennero date alle fiamme le sinagoghe, e andarono in frantumi le vetrine dei negozi degli ebrei. O il giorno del putsch tentato da Hitler nel ´23 a Monaco, per imitare la marcia su Roma di Mussolini. Ma il giovane Adolf finì in galera dove rimase poco.
E la Germania, ricordano sempre i tedeschi, al contrario di noi e dei francesi non organizza mai una parata per esaltare le forze armate. Nessuna sfilata per il centro di Berlino, come in quella che era la Via dell´Impero a Roma, o il 14 luglio sugli Champs Elysees. Le sfilate avvenivano al di Lá del muro a Berlino Est. Ma a Parigi hanno invitato a marciare anche un battaglione tedesco in segno di riconciliazione. Forse dovremmo seguire l’esempio, ma ancora molti da noi non approverebbero. E noi siamo gli unici in Europa, ci rimproverano a Vienna, a celebrare la vittoria contro di loro, oltre un secolo dopo la Grande Guerra.
In passato, chi aveva vissuto durante il III Reich, ci rinfacciava di essere stati loro alleati. Ma Erich Kuby, l´autore della "Ragazza Rosemarie”, scrisse anche un libro in cui sosteneva che a tradire non eravamo stati noi, ma Hitler che tradì l’intesa con Mussolini trascinandoci in un conflitto folle e nel massacro di milioni di ebrei. E storici più giovani spiegano il fatto che il 25 aprile sia causa sempre di polemiche e reciproche accuse a ottanta anni dal ‘43, perché abbiamo avuto una guerra civile, che non ci fu in Germania, ma dove molti si ribellarono contro Hitler, come il venti luglio del ‘44, e finirono sul patibolo. Una rivolta di pochi. Oggi l’Italia ha un governo in cui molti rimpiangono Mussolini? In Germania non rispondono, si limitano a riportare quel che diciamo noi, da una parte e dall’altra.