New York, 15 dicembre 2012 - Orrore, oltre ogni umana immaginazione. Eppure è proprio un uomo, anzi un ragazzo di vent'anni a provocarlo. Adam Lanza, killer affetto da disturbi della personalità, ha ucciso 26 persone, di cui 20 sono bambini. Tra gli adulti c'è anche la madre. Un massacro messo in atto in una scuola elementare, dove il pluriomicida ha compiuto una vera e propria mattanza, sterminando una classe intera alla Sandy Hook Elementary School. In quella scuola la madre faceva la supplente anche se non è chiaro se il figlio l'abbia freddata lì, nella stessa aula dove ha ucciso le venti vittime innocenti, o prima a casa.
Alla fine Adam si è sparato, ponendo fine così alla sua follia. Lo sfondo di una tragedia senza precedenti è Newtown, una cittadina del Connecticut, dove negli ultimi dieci anni c'era stato un solo omicidio.
La polizia che sta indagando ha confermato che sono stati rimossi tutti i cadaveri dalla scuola e portati all'ufficio di medicina legale per effettuare le autopsie. L'ufficiale Paul Vance, della Connecticut State Police, ha aggiunto che l'attentatore si è introdotto con la forza nella scuola e che nessuno lo ha fatto entrare "volontariamente"; e ha aggiunto che saranno interrogati "tutti, parenti e amici" del killer per far luce sulla strage.
‘’Abbiamo affrontato troppe di queste stragi negli ultimi anni’’, ha affermato il presidente degli Stati Uniti Barack Obama poche ore dopo la strage, senza trattenere le lacrime in diretta tv. (IL VIDEO)
IL PROFILO DEL KILLER - Adam Lanza era un introverso, non gli piaceva mettersi in mostra anzi, faceva di tutto per evitare l'attenzione. Fino a quando non ha deciso di compiere una strage e infine di togliersi la vita, come ultimo gesto disperato.
Era un ragazzo riservato Adam, ma molto intelligente, e soffriva di un disturbo della personalità. In base a quanto scrive il New York Times, che ha raccolto le testimonianze dei suoi ex compagni di scuola, Lanza si presentava in classe portando con sé una 24 ore nera e si sedeva sempre vicino alla porta, pronto a uscire. Quando veniva interrogato era nervoso e irrequieto e rispondeva a monosillabi, come se parlare gli costasse fatica.
Non aveva un profilo su Facebook al contrario del fratello Ryan che, per alcune ore, è stato erroneamente imputato della strage. Adam invece non compare neanche nella foto del libro-ricordo della classe del 2010. Era pallido, alto e magro, sempre secondo la descrizione dei suoi ex compagni al liceo di Newtown. Altri ex compagni che si sono diplomati quell’anno sostengono che non abbia nemmeno finito la scuola.
Altri ancora raccontano che era affetto dalla sindrome di Asperger, una grave forma di autismo: tra i sintomi figurano la fobia sociale e la personalità schizoide. Uno dei suoi ex compagni di classe racconta che sul volto di Adam non comparivano emozioni. Il suo disagio evidente faceva sì che qualche compagno lo deridesse, non sapendo della sua 'malattia'.
INFANZIA DIFFICILE - Alcuni ex compagni raccontano anche che Adam ha avuto un'adolescenza molto turbolenta. Nel 2006, il fratello maggiore Ryan, 24 anni, si è diplomato e si è iscritto alla Quinnipiac University, nel Connecticut, lasciandolo da solo con i genitori, Peter e Nancy Lanza, il cui matrimonio era in crisi.
Nel 2008, infatti, i due divorziano dopo 17 anni di matrimonio. Il padre, responsabile finanze della General Electric, si trasferisce a Stamford e nel gennaio del 2011 si sposa con una bibliotecaria dell’Università del Connecticut. La madre, Nancy, è rimasta invece nella casa di Newtown, a cinque miglia dalla scuola elementare. Adam abitava nella stessa casa. Chi la conosceva l'ha descritta come una persona per bene, socievole e aperta con i vicini. Il fratello Ryan lavora a Manhattan.
IL PADRE HA APPRESO DEL MASSACRO DAI GIORNALISTI - Peter Lanza, padre dell’autore della strage di Newtown, in Connecticut, ha appreso la notizia di quanto stava accadendo nella scuola elementare Sandy Hook dai giornalisti. Un quotidiano locale racconta che l’uomo è arrivato a bordo della sua auto nel vialetto della sua casa di Stamford, in Connecticut, e qui ha trovato ad attenderlo alcuni reporter.
"Quando ha capito che la sua famiglia era coinvolta nella sparatoria, è rimasto sconvolto e inorridito, ha immediatamente alzato il finestrino della vettura, ed è entrato nel garage di casa rifiutandosi di commentare’’, riferiscono i media. L’uomo è stato interrogato dagli agenti dell’Fbi, così come l’altro figlio, Ryan.
LE ARMI DELLA MADRE - Sono tre le armi di cui era in possesso Adam Lanza. Sul posto infatti sono state trovate una semiautomatica 223 Bushmaster, che stava all’interno di un’auto nel parcheggio, oltre a una Glock e una Sig Sauer che Lanza aveva addosso. Le armi sono state regolarmente acquistate dalla madre di Adam, uccisa dal figlio prima della strage.
"STOP ALLA VENDITA DI ARMI" - Decine di persone si sono riunite fuori dai cancelli della Casa Bianca per chiedere al presidente, Barack Obama, di fare qualcosa per limitare la vendita delle armi. Attivisti, genitori coinvolti emotivamente dalla strage e gente semplicemente colpita dalla tragedia hanno partecipato alla veglia improvvisata che, con le candele e qualche slogan, ha chiesto un intervento politico.
Tra i partecipanti c’erano le due donne che tutti i lunedì si riuniscono davanti alla Casa Bianca per sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema e sollecitare i politici a rivedere la legge sulle armi. Le due donne - Barbara Elsas e Linda Finkel-Talvadkar, che si trattengono per ore a parlare con la gente - si riuniscono regolarmente dinanzi alla Casa Bianca dall’ultima strage avvenuta in America, nel luglio scorso: quella avvenuta durante la prima dell’ultimo capitolo della saga di Batman, al cinema Aurora di Denver, in Colorado.
Le due donne portavano manifesti con su scritto: ‘E’ troppo facile acquistare una pistola in Usa, dobbiamo cambiare tutto questo’.
LA LOBBY DELLE ARMI - Non tutti negli Usa ritengono che la strage di bambini nella scuola del Connecticut sia dovuta all’eccessiva facilità con cui è possibile disporre di armi. La potente lobby delle armi e degli attivisti che sostengono il diritto a detenerle, ha infatti contrattaccato sostenendo che più armi avrebbero impedito il massacro. Larry Pratt, direttore esecutivo di Gun Owners of America, ha accusato “i sostenitori della necessità del controllo sulle armi” di avere “le mani sporche di sangue di bambini”: “Leggi federali e statali insieme”, ha spiegato, “fanno in modo che nessun maestro, nessun amministratore, nessun adulto della scuola di Newtown avesse una pistola. Questa tragedia indica l’urgenza di eliminare il divieto di armi nelle aree educative”.
Proprio nella notte tra giovedì e venerdì, il Michigan ha approvato una legge che permette al personale di vigilanza nelle scuole di portare armi, purche’ non visibili.
MAESTRE EROINE - Intanto emergono le prime storie di eroismo. Il custode della scuola, quando si sono cominciati a sentire i primi spari, è corso fuori nei corridoi per avvertire le maestre di chiudere a chiave i ragazzini nelle aule. I bibliotecari hanno capito che c’era un uomo armato nella scuola dall’interfono che qualcuno aveva attivato (o forse la sparatoria è iniziata mentre venivano fatti gli annunci mattutini e dunque tutti hanno potuto udire gli spari): hanno allora chiuso alcuni studenti in un ripostiglio e lo hanno barricato con le cassettiere; e non volevano aprire la porta neppure quando, a strage avvenuta, è arrivata la polizia. E poi la preside, Dawn Hochsprung, una 47enne descritta come un’educatrice appassionata e dedita, che nessuno si stupisce abbia potuto dare la sua vita per cercare di salvare i suoi alunni: quando sono cominciati gli spari stava uscendo da una riunione con la psicologa: ha avvisato alcuni colleghi che erano alle sue spalle e si è trovata sulla linea del fuoco del killer; l’ultima cosa che ha fatto è stato girarsi e urlare di chiudere la porta, poi si eèposta dinanzi al giovane che le ha sparato.
LA TESTIMONIANZA - "Continuava a battere sulla porta perché aprissi mentre i bambini erano nascosti negli armadi degli strumenti’’. E’ il racconto drammatico di Maryrose Kristopik, l’insegnante di musica della Sandy Hook Elementary School di Newtown. L’insegnante ha raccontato al Daily Mail di aver messo in salvo i 20 bambini della sua classe, quarta elementare, negli armadi per gli strumenti subito dopo aver udito gli spari in corridoio. La stessa insegnante si è poi messa dietro la porta della classe, bloccandola, per evitare che il killer entrasse. ‘’Ho cercato di tranquillare i bimbi recitando loro alcune preghiere e che li amavo. Ho detto loro che c’era una persona cattiva nella scuola, senza altri dettagli’’, ha detto l’insegnante che è stata subito considerata un’eroina dai genitori degli alunni.
MEDICO LEGALE - Tutte le vittime della strage compiuta ieri nella scuola Sandy Hook di Newtown, in Connecticut, sono state raggiunte da più colpi di arma da fuoco. Lo ha precisato oggi alla stampa il medico legale Wayne Carver. “Credo che tutte le vittime siano state colpite più di una volta”, ha detto, precisando che molti dei proiettili erano ancora nei corpi delle vittime. Ieri, Adam Lanza, 20 anni, ha ucciso 20 bambini e sei adulti nella scuola di Newtown.L’autopsia sul cadavere dell’omicida e della madre verranno eseguiti domani, ha aggiunto il medico. "Non ho mai visto nulla di simile”, ha detto il medico legale Carver. “Non ho i dettagli di tutte le vittime, ma alcuni cadaveri presentevano ferite devastanti. Credo che neanche qualcuno dei miei colleghi abbia visto nulla di simile”, ha aggiunto.
DIFFUSE IDENTITA' BIMBI - Le autorità di polizia del Connecticut hanno diffuso i nomi delle vittime della strage nella scuola Sandy Hook: si tratta di dodici bimbe e otto bimbi, tutti di sei o sette anni, e sei donne adulte. Nel dettaglio, 16 delle vittime avevano 6 anni, e quattro ne avevano 7. La vittima piu’ anziana, la psicologa della scuola, March Sherlach, aveva 56 anni.
Le autorità di polizia del Connecticut hanno rilasciato i nomi delle vittime dell’eccidio nella scuola Sandy Hook di Newtown. Questi dovrebbero essere i nomi corretti. I bambini: Charlotte Bacon, 6 anni, Daniel Barden, 7, Olivia Engel, 6, Josephine Gay, 7, Ana M. Marquez-Greene, 6, Dylan Hockley, 6, Madeleine F. Hsu, 6, Catherine V. Hubbard, 6, Chase Kowalski, 7, Jesse Lewis, 6, James Mattioli, 6, Grace McDonnell, 7, Emilie Parker, 6, Jack Pinto, 6, Noah Pozner, 6, Caroline Previdi, 6, Jessica Rekos, 6, Avielle Richman, 6, Benjamin Wheeler, 6, Allison N. Wyatt, 6. Il personale della scuola: Rachel Davino, 29 anni, Dawn Hochsprung, 47, Anne Marie Murphy, 52, Lauren Rousseau, 30, Mary Sherlach, 56, Victoria Soto, 27.
© Riproduzione riservata