Sabato 3 Agosto 2024

11 settembre: gli Usa ritirano il patteggiamento, i tre presunti attentatori rischiano di nuovo la pena di morte

L’accordo era stato annunciato pochi giorni fa e aveva suscitato diverse polemiche. Il segretario alla Difesa Austin: “Mi assumo personalmente la responsabilità della decisione”

Attacco alle Torri Gemelle

I tre uomini, detenuti nel carcere militare di Guantanamo Bay dal 2003, sono sotto accusa per gli attacchi dell'11 settembre 2001

Roma, 3 agosto 2024 – L’accordo di patteggiamento con il presunto organizzatore degli attacchi dell’11 settembre, annunciato pochi giorni fa dai procuratori statunitensi che si stavano occupando del caso, è stato ritirato. La notizia arriva dal segretario della Difesa statunitense Lloyd Austin.

Il patteggiamento riguardava Khalid Sheikh Mohammed, considerato la mente dietro l’attentato, e i suoi due complici Walid Muhammad Salih Mubarak Bin Attash e Mustafa Ahmed Adam al-Hawsawi. I tre imputati, secondo gli accordi, si sarebbero dichiarati colpevoli e avrebbero risposto alle domande della corte e delle famiglie delle vittime. In cambio, avrebbero evitato la pena di morte. 

I procuratori avevano annunciato la conclusione delle trattative con i tre presunti attentatori in una lettera inviata alle famiglie dei sopravvissuti e delle vittime, spiegando che la decisione di stipulare l’accordo “non è stata presa a cuor leggero”, ma è sembrata “il miglior percorso verso la conclusione e la giustizia in questo caso”. Il patteggiamento avrebbe evitato un processo “lungo e complicato”, reso particolarmente difficile dalle tecniche di interrogatorio particolarmente brutali utilizzate per ottenere le confessioni dei tre imputati.

"Alla luce dell’importanza della decisione”, il segretario Austin ha deciso di assumerne personalmente la responsabilità, come spiegato in un memorandum fatto pervenire a Susan Escallier, a capo dell'autorità che convoca le commissioni militari a Guantanamo, dove sono detenuti i tre presunti attentatori. Nel documento, Austin si ritira “dai tre accordi pre-processuali che avete firmato il 31 luglio 2024 nel caso sopra citato". Il segretario alla Difesa ha anche rimosso dal caso il funzionario militare che aveva facilitato l'accordo. 

L’accordo aveva suscitato forti polemiche, da parte dei sopravvissuti e delle famiglie delle vittime e dai repubblicani: J.D. Vance, vice di Trump, aveva speso parole forti per criticare la decisione, accusando il governo di Joe Biden di “perseguire gli oppositori politici”, ma “stringere accordi con i terroristi”. Ora i tre imputati rischiano nuovamente la condanna a morte.