Giovedì 21 Novembre 2024

Elezioni, Tricarico: rischio disinformazione sul web? Una forma di guerra

L'ex capo di Stato maggiore dell'Aeronautica: tecniche insidiose, usate soprattutto da Cina e Russia

Il generale Tricarico mette in guardia dai rischi disinformazione sul web

Il generale Tricarico mette in guardia dai rischi disinformazione sul web

Roma, 23 luglio 2022 - Elezioni e possibili ingerenze straniere? Per il generale Leonardo Tricarico, ex capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica militare, "ci sono tecniche raffinate che lavorano sui motori di ricerca, sui metadati, per avere un profilo delle persone e di gruppi di persone, che possono essere strati sociali, gruppi di elettori; sono tecniche insidiose e per questo bisogna stare attenti quando ci si informa, specie in periodi come questi, e capire la fonte, la credibilità delle notizie, fare fact checking e ragionare con la propria testa”.

Quella a colpi di disinformazione, secondo il generale Tricarico, è “una forma di guerra a tutti gli effetti: mentre, fino a pochi anni fa, aveva una forma non dico embrionale ma collaterale rispetto alle operazioni classiche ora questa è diventata una forma di guerra molto più utilizzata e sfruttata anche perché i risultati sono incoraggianti soprattutto grazie alla tecnologia offerta dalla rete”

. “L’abbinamento tecnologia in rete e capacità di indirizzare i comportamenti, le valutazioni e le visioni ne hanno fatto una forma di guerra molto remunerativa - osserva il generale Tricarico - che dispiega tutte le sue potenzialità, ma che non è mai dormiente, opera 365 giorni l’anno”. “Bene fanno i Servizi che ci devono proteggere anche da questo rischio e altrettanto bene fa l’organismo parlamentare, che vigila sull’operato dei servizi, adoccuparsene”, prosegue il generale Tricarico riguardo al fatto che del tema se ne è occupato il Copasir.  Tricarico ricorda che “c’è una branca dell’intelligence, la Social media intelligence (Socmint)” che si occupa proprio dei dati attraverso i social media. Queste tecniche sono usate specialmente da “Russia e Cina che hanno dei reparti dedicati”, ha concluso l’ex capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica militare.