Roma, 3 giugno 2024 – Vittorio Sgarbi, lei ha cambiato quasi 18 partiti in 34 anni di attività politica. Ora è candidato con Fratelli d’Italia alle Europee. Ha finalmente trovato la casa definitiva?
"Non ho mai cambiato partito: non sono mai stato iscritto ad alcuna formazione politica. Ormai è cambiato il sistema. I partiti non ci sono più: oggi ci sono le componenti, che un tempo erano le correnti. Sono sempre stato nel centrodestra: nel 1992 sono stato eletto come indipendente per il Partito liberale e oggi i liberali sono sono una componente di Fratelli d’Italia".
Se venisse eletto, che iniziative proporrebbe per sostenere il turismo culturale in Italia?
"Sono già stato al Parlamento europeo nel 1999, quando ho preso quasi centomila voti (85mila per la precisione, ndr) nel Nord Est. L’Italia è il riferimento culturale più alto in Europa. Il mio progetto è quello di far diventare il latino patrimonio immateriale dell’umanità e tutta la Magna Grecia, con le sue 40 città, che sono le più importanti del mondo, patrimonio dell’umanità. Non conosco nessuno che faccia le vacanze a Norimberga, mentre tutto il pianeta visita la Magna Grecia".
Prenderà più voti lei o Roberto Vannacci?
"Non lo so. Sinceramente non è misurabile: io sono candidato solo nella circoscrizione Sud, mentre lui è presente in tutte. Nel Meridione, in ogni caso, collezionerò più preferenze del generale. Io e Vannacci siamo gli unici inseriti nelle liste per indipendenza e pensiero riconosciuti, mentre la gran parte degli altri candidati mi sembra siano degli sconosciuti. E comunque voglio ricordare il mio slogan".
Cioè?
"Meglio il giusto o il poco dalla Meloni, che il nulla da Conte. Il reddito di cittadinanza è un voto di scambio che il leader dei Cinquestelle non può perfezionare, perché non è al governo. Mentre la presidente del Consiglio può offrire contributi importanti per la fronteggiare la disoccupazione. Andremo oltre il 30%, smentendo i sondaggi. Il M5s finirà sotto il 10%".
Se lei fosse stato Salvini, avrebbe candidato Vannacci?
"Certamente, è la migliore idea che abbia avuto il leader della Lega dopo l’abbraccio mortale con e per Di Maio alle Europee del 2019. La Lega incassò il 34% e il M5s il 17%, rovesciando esattamente i risultati delle politiche di un anno prima. Salvini oggi non si è candidato personalmente ed è stata una grande mossa: ha evitato di diventare il centro del dissenso, come è successo ad altri leader, e attraverso Vannacci porta avanti principi legati al mondo cristiano e dell’eterosessualità molto cari a un’area moderata. Il generale è un argine contro il rischio di perdere voti".
Zelensky è stato invitato al G7 che si svolgerà in Puglia, condivide questa scelta?
"Avrei invitato anche Putin per discutere della pace".
È giusto fornire armi all’Ucraina per permetterle di colpire in suolo russo?
"No, si forniscono armi agli ucraini per un equivoco: quello di difendere il più debole. Bisognerebbe minacciare l’intervento, non inviare armi affinché la guerra continui".