Roma, 10 giugno 2024 – Matteo Renzi, Emma Bonino, Carlo Calenda. Sono questi alcuni dei grandi nomi esclusi dal Parlamento Ue. Le loro liste non hanno superato la soglia di sbarramento del 4% fissate per queste elezioni europee, sebbene il leader di Italia Viva abbia catalizzato 193mila preferenze, quello di Azione quasi 82mila e la storica esponente dei Radicali 65.500 nelle due circoscrizioni in cui si presentava. Un vero e proprio flop per il cosiddetto terzo polo, di cui Calenda incolpa l’ex alleato Renzi. "Ho cercato di avere un progetto politico. L`ho fatto con Bonino. Ma Bonino non fa partiti con nessuno, Renzi li fa per poi sfasciarli. Il nostro elettorato è incompatibile con quello di Renzi – dice –. Andando con lui Bonino ha lasciato a terra il 40% dei voti che aveva prima. Tuttavia, non si può passare la vita nel rammarico, non si può fare finta che non sia successo nulla. Non rimprovero a Bonino la scelta fatta. L’ha fatta lei".
L'elenco di chi non ce l'ha fatta a conquistare un seggio in Ue comunque è lunga e ricca. A partire da Marco Reguzzoni, per il quale non ha pagato nemmeno l'endorsement di Umberto Bossi (a dispetto del boom di voti che ha portato a casa il generale Roberto Vannacci per il Carroccio). L'ex capogruppo della Lega Nord alla Camera che correva alle Europee nelle file di Forza Italia si è fermato a 7.293 preferenze nel Nord Ovest. Ancora peggio, nella stessa circoscrizione, un altro ex leghista Roberto Cota, ex parlamentare e governatore del Piemonte: 3.851 preferenze. Fuori anche Claudio Borghi, sesto nella lista della Lega per la circoscrizione Centro con poco più di 8.700 voti.
E rischia di non approdare in Ue neanche Marco Tarquinio, ex direttore di Avvenire e promotore di posizioni pacifiste, che ha ottenuto meno di 28mila voti nella circoscrizione Centro, arrivando settimo nella lista del Pd. Futuro incerto anche per Antonio Mazzeo, presidente del Consiglio regionale della Toscana e l'europarlamentare uscente Beatrice Covassi. L'ex sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi arriva decimo nella lista di Fratelli d'Italia al Sud con quasi 23mila preferenze. Esclusa anche Alessandra Mussolini, che si presentava con Forza Italia in due circoscrizioni: in quella Centro ha ottenuto meno di 6mila preferenze, risultando ottava, e in quella Sud è addirittura finita terzultima (16° posto) con poco più di 7mila preferenze.
Sotto la soglia del 4% anche la lista 'Pace, terra, dignità' ideata da Michele Santoro, che tra i suoi nomi annoverava la scrittrice Ginevra Bompiani, l'attore Paolo Rossi e il vignettista Vauro Senesi. Il giornalista, candidato in tutte le circoscrizioni, ha ottenuto oltre 160mila preferenze.