Roma, 11 agosto 2022 - L'accordo c'è. Renzi e Calenda hanno messo nero su bianco le condizioni per un'alleanza in vista delle elezioni 2022 e ora lanciano il terzo polo. Dopo aver boicottato la coalizione a guida Pd (rea di 'tollerare' la sinistra), il leader di Azione si è messo al tavolo con il segretario di Italia Viva di cui ai tempi fu ministro. Ci sono voluti alcuni giorni per sciogliere le riserve ("m'è saltato un matrimonio poco fa, ora sono prudente", scherzava ieri Calenda, ironizzando proprio sulla rottura col Partito Democratico) ma stamani, dopo un incontro tra i due, è arrivata la fumata bianca. "Abbiamo deciso di provarci - ufficializza Renzi su Facebook -. Il 25 settembre troverete sulla scheda elettorale anche questa possibilità. Costruire una casa simile non è facile, ma è possibile. E forse è persino doveroso. L'Italia ha bisogno di noi per evitare l'incubo populista". Quindi l'appello ai sostenitori di Italia Viva: "Il progetto del Terzo Polo è molto più grande dei singoli destini personali". Gli fa eco l'alleato: "Nasce oggi per la prima volta un'alternativa seria e pragmatica al bipopulismo di destra e di sinistra che ha devastato questo paese e sfiduciato Draghi". "Quanto dura l'alleanza? Dura - replica Calenda ai cronisti e rispondendo indirettamente agli scettici - non credo che Renzi si metterà a fare accordi con Fratoianni o Di Maio".
Calenda leader, obiettivo Draghi
"Lascio volentieri che Carlo guidi la campagna"
All'intesa mancherebbe ancora qualche tassello su candidature e programma, ma l'ossatura di base c'è. Confermata la leadership di Calenda. "Lascio volentieri che sia lui a guidare la campagna elettorale - spiega Renzi -. Talvolta abbiamo discusso, lo sapete, ma i punti che ci uniscono sono molti di più di quelli che ci dividono. Ho imparato che bisogna sempre essere ambiziosi, puntare in alto. Ma ci sono dei momenti in cui le ambizioni personali lasciano il passo ai sogni collettivi". Poi la metafora: "Servono gli assist per per fare gol". Calenda ringrazia pubblicamente per la "generosità".
Sarebbe confermata la divisione dei collegi 50-50, il simbolo con il logo dei due partiti, la predominanza nelle quote di partecipazione tv al leader di Azione. Con la lista unica nei piani un partito avrà un capogruppo alla Camera, un altro al Senato. A palazzo Madama correrà Renzi mentre alla Camera il leader di Azione.
L'obiettivo è dunque muoversi nel perimetro Draghi, cercando di riportare a palazzo Chigi l'ex numero uno della Bce.
Renzi e Calenda insieme. Così diversi, così uguali. Quanto dureranno?
Il nodo Pizzarotti
Sull'intesa tra Renzi e Federico Pizzarotti, già annunciata giorni fa dallo stesso ex sindaco di Parma, Calenda glissa. A chi gli ha chiesto se l'ex grillino entrerà nel terzo polo, ha risposto: "Non so, dovete chiederlo a Renzi". In ogni caso, "Pizzarotti è stato veramente bravo perché ha rotto" con M5s "per il termovalorizzatore" a Parma. "E' una persona stimabile che ha fatto immediatamente una scelta che qui a Roma non riusciamo ancora a fare".
L'attacco di Conte
"Conte: ora Calenda abbraccia il rinascimento saudita di Renzi"
Non si è fatta attendere la reazione di Giuseppe Conte che non risparmia una frecciata alla nuova coppia politica: "Nuova settimana, nuovo cambio di alleanza per Calenda - attacca il presidente del Movimento 5 Stelle - Ora è il momento di abbracciare il Rinascimento saudita di Renzi, per provare insieme a trovare un posto in Parlamento. Le emergenze di cittadini e imprese? Un dettaglio secondario". Il riferimento è alla vicenda degli 80mila euro ricevuti da Renzi come compenso da un'istituto saudita per una conferenza con il principe Salma. Conferenza in cui Renzi lodò appunto il "rinascimento" dell'Arabia. Solo poco tempo fa Calenda diceva: "Con Renzi, persona che stimo, c’è anche un tema inaccettabile della lobbing internazionale - diceva Salman - non si può essere pagati dall’Italia e dall’Arabia Saudita. Senza una linea retta e coerente non andrà mai oltre il 3 per cento".
Carfagna
"Si costituisce finalmente una alternativa di voto per gli elettori che hanno apprezzato il 'metodo Draghi' della responsabilità e della serietà. L'accordo tra Azione e Italia Viva consentirà a centinaia di migliaia di italiani di dire 'basta' agli estremismi e alle vuote promesse dei vecchi schieramenti". Lo scrive in una nota Mara Carfagna, ministro per il Sud e la Coesione territoriale, ex Forza Italia e ora membro di Azione.