La campagna elettorale su TikTok continua, e delinea anche una sua speciale "classifica" tra chi è più o meno seguito, su chi ottierne più o meno gradimento o numero di follower (quelli che esprimono un "seguimi"). Il botto iniziale è stato del leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, che in poco più di 24 ore ha superato tutti i suoi colleghi, raggiungendo i 378mila follower e più di 5 milioni di visualizzazioni su un singolo video. Il boom di interazioni e condivisioni è da ritrovarsi nella personalità trascinante del Cavaliere e nelle sue abilità dialettiche, con cui intrattiene i follower, e nella curiosità generale. Al momento, tra Silvio e Matteo Renzi, l’altro ’ultimo arrivato’ non c’è partita: ai 378mila "seguimi" di Berlusconi si contrappongono i 21 mila di Renzi. Il Pd va molto peggio.
Con il video debutto in cui Alessandro Zan parla di diritti, si porta a casa solo 3.235 follower e 26 mila visualizzazioni. Ma in cima alla classifica c’è ancora Matteo Salvini, il re delle dirette notturne, che al momento conta 546 mila follower, e che ieri si è auto proclamato l’apripista della tendenza Tik Tok, accogliendo i suoi colleghi con un "Benvenuti altri Leader". Il suo punto di forza è la capacità di essere sempre presente per il proprio pubblico, a volte con il rischio di cadere nel ridondante.
A uscirne sconfitto è Carlo Calenda, che conta 21 milla follower. Il suo video debutto sull’app è stato criticato dai giovani utenti, perché ha ridotto la piattaforma cinese a "balletti e make up", per cui si è guadagnato l’etichetta di 'boomer'. Ma non finiscono qui le critiche, perché lo humor generale dei giovani utenti è tutt’altro che positivo.
L’affondo contro lo sbarco su TikTok di tutti i leader di partito, impegnati in una campagna elettorale che si gioca sempre di più anche sui social, arriva dalla influencer e tiktoker Emma Galeotti, circa 690.000 follower. "Avete Instagram, avete Facebook, avete un sacco di cose. Non state qua. Non c’entrate niente, fate proprio brutta figura", esclama in un video postato. Emma attacca: "Non è che siamo così stupidi che ci basta vedere un video su TikTok per votarvi. L’unica cosa che possiamo fare se vi vediamo, è prendervi in giro", conclude la tiktoker. Questa divergenza si palesa perché la piattaforma ha delle proprie logiche e un proprio linguaggio, rispetto ai quali i leader tendono a riproporre sempre gli stessi atteggiamenti e stili comunicativi. Ma Tik Tok ha una sua logica e un suo andamento. In un medium così fortemente votato all’intrattenimento come TikTok è difficile che i messaggi politici possano diventare di massa