Roma, 14 giugno 2024 – Raffaella Paita (coordinatrice di Italia viva) dopo le elezioni che cosa sta accadendo dentro il suo partito?
"Stati Uniti d’Europa era controcorrente rispetto al voto sovranista, ma con un progetto bellissimo e di alto ideale: nessun pentimento quindi. Il risultato è stato deludente, nonostante l’ottima performance di Matteo Renzi, 207mila preferenze, vero, e per me la causa è nella delusione degli elettori rispetto alla rottura del Terzo polo. Oggi esiste nel Paese un voto, circa il 10% che non ha rappresentanza. Su questo dobbiamo lavorare e quindi il nostro obiettivo è recuperare un progetto di sintesi dei riformisti con una guida nuova. Anche se le responsabilità della rottura del Terzo polo non sono eque. Calenda ha deciso unilateralmente. Ma ha fatto bene Renzi a dire di guardare avanti".
Calenda si vuole spostare verso il Pd mentre da Forza Italia è partita una opa ostile nei confronti del vostro elettorato. Come rispondete?
"In queste elezioni c’è stata una polarizzazione, ma non credo che nel Paese ci sia un bipolarismo perfetto, sono convinta dell’utilità di avere un centro riformatore. Questo non significa che il centro non possa allearsi, però è portatore di una visione autonoma. Io non potrei mai stare in uno schieramento che fa abiura di una legge come il Jobs act e candida chi vorrebbe uscire dalla Nato, oppure in uno dove c’è chi vorrebbe la resa dell’Ucraina e rievoca la X Mas e candida una figura come Vannacci. Detto ciò, l’opa ostile di Tajani avviene sulla scia della forza nel suo partito lasciata dal ricordo di Berlusconi, ma anche perché, nel frattempo, il centro vero che aveva conquistato quasi l’8% degli elettori non esiste più. Quindi la priorità assoluta è recuperare lo spirito originario del Terzo polo. Anche perché serve al Paese, prigioniero fra una destra immobile e una sinistra che torna indietro su temi come il mercato del lavoro e propone patrimoniali".
Italia viva va a congresso; quale potrebbe essere il leader di questo schieramento?
"L’obiettivo per me è un nuovo progetto politico della casa dei riformisti. Renzi ha aggiunto che dentro Italia viva si avvierà una discussione. Io considero ogni candidatura segno di vitalità e se serve sono pronta a fare la mia parte, ma penso che sarebbe più utile fare un congresso aperto anche agli altri amici del Terzo polo. La strada è quella tracciata da Renzi: torniamo al Terzo polo con un leader che non sia né lui né Calenda. Questo perché rifuggo alle logiche di corrente, mi ricordano i mali del Pd"