Roma - Non ha fatto tanto rumore come la Sovranità alimentare o il Made in Italy, tuttavia anche l'aggiunta del termine 'merito' al ministero dell'Istruzione del Merito ha fatto discutere. Le parole hanno un peso e la semantica utilizzata dal governo Meloni nei nomi dei dicasteri non è casuale.
Lo storico della pedagogia " Alla scuola serve rigore Non basta cambiare nome"
"Trovo sia sbagliato, quando parliamo di istruzione in un Paese dove c'è questo livello di diseguaglianze, introdurre la parola merito: rischia di essere uno schiaffo in faccia per chi può avere tanti meriti ma parte da una situazione di diseguaglianza", sottolinea il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini per il quale "bisogna mettere le persone nella condizione di dare il meglio di sé e quindi di avere le stesse possibilità". A replicare al leader del principale sindacato italiano non è tuttavia un esponente del governo ma il terzopolista Carlo Calenda che definisce "incredibili" le parole di Ladini. "Il merito - ribatte il leader di Azione - è l'unico antidoto a una società classista o a una società appiattita sull'ignoranza. Come realizzare il merito in modo giusto è un dibattito difficile e interessante, rifiutarne il principio è assurdo e antistorico. Questa presa di posizione di Landini è incredibile". Calenda va giù pesante: "In nessun Paese del mondo il segretario del principale sindacato si dichiarerebbe contro il merito come principio. Questa posizione ideologica spiega perché la Cgil è stata spesso negli ultimi anni un freno alla modernizzazione del Paese. Spero che Cisl e Uil prendano le distanze".
Una presa di posizione che fa infuriare l'Alleanza Verdi Sinistra. "Dalle parti di Azione/ItaliaViva vedo che se la prendono con i sindacati che ricordano l'esistenza di inaccettabili diseguaglianze - sibila il segretario nazionale di Sinistra italiana, Nicola Fratoianni -. Su alcuni nodi fondamentali stanno rapidamente dimostrando una disponibilità non a fare opposizione ma a interloquire con questa destra", Gli fa eco Angelo Bonelli, co-portavoce di Europa Verde: "La meritocrazia si costruisce con le condizioni di partenza uguali per tutti e tutte, rimuovendo le disparitá economiche, ma Calenda, da pariolino, questo non lo può capire".