Venerdì 20 Dicembre 2024
ANDREA MORLEO
Elezioni

Meloni sente Berlusconi: ci sarà un incontro nella sede di FdI

La Lega "ottimista" sul faccia a faccia. Ronzulli: "Il mio caso non è mai esistito". La premier in pectore: la sinistra si metta l'anima in pace

Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi (Ansa)

Roma, 16 ottobre 2022 - Contatti telefonici tra Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi, che lunedì pomeriggio (verso le 16) si incontreranno nella sede di Fratelli d'Italia, in via della Scrofa. "La Lega guarda con estremo ottimismo all'annunciato incontro - scrive in una nota il Carroccio, sottolineando che Matteo Salvini anche oggi ha sentito gli alleati -. L'obiettivo comune di tutto il centrodestra dev'essere quello di rispondere alle aspettative degli italiani, con buonsenso, responsabilità e serietà". 

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Insomma l'auspicio di entrambe le parti è per un epilogo ben diverso rispetto all'incontro di giovedì scorso alla Camera. I pontieri (da Gianni Letta a Ignazio La Russa e Guido Crosetto, ma anche Fedele Confalonieri e la primogenita dell'ex premier, Marina) stanno lavorando per una riconciliazione dopo lo strappo di Forza Italia durante l'elezione del presidente del Senato e le parole poco lusinghiere annotate dal Cavaliere sulla premier in pectore. 

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La sinistra "si metta l'anima in pace: siamo qui per risollevare la nostra Nazione", dice in giornata Giorgia Meloni. In serata, poi, arriva una nota della senatrice Licia Ronzulli, da molti indicata come uno dei principali ostacoli alla nascita del nuovo governo. "Il 'caso Ronzulli' non è mai esistito, e comunque non esiste più", scrive la forzista, che - "a dispetto delle ricostruzioni malevole" - dice di aver "sempre lavorato" perché il centrodestra si presenti unito al Colle "per proporre al Presidente della Repubblica di conferire l'incarico" di premier alla leader di Fratelli d'Italia "che ha il diritto-dovere di guidare il paese per portarlo fuori dalla crisi". "L'Italia ha bisogno di avere un governo al più presto, con una squadra di alto profilo, sostenuta da una coalizione di centro-destra unita, coesa e compatta, così come si è presentata agli italiani e così come ci hanno chiesto gli italiani. Nella squadra di governo Forza Italia dovrà svolgere il ruolo importante, sul piano dei contenuti e degli assetti, che le è stato conferito dal consenso degli elettori", dice ancora. D'altronde anche il mediatore Guido Crosetto ha escluso che qualcuno voglia fare un governo senza gli azzurri.

Dunque un punto di caduta potrebbe alla fine trovarsi sulla Giustizia. Meloni per quel posto pensa da tempo all'ex magistrato Carlo Nordio. Ma, secondo varie ricostruzioni, ci sarebbero margini di trattativa. In alternativa Berlusconi è pronto a rivendicare il Viminale (con una figura di alto profilo, di garanzia), o il Mise, che è però uno dei dicasteri chiave per la premier in pectore. In ultima istanza, ricono i rumors, Fi chiederebbe un ministero in più di quelli della Lega.

Intanto Carlo Calenda nega che il Terzo Polo possa offrire un sostegno al nuovo esecutivo ("questo no rimane come è rimasto quello ai 5 Stelle", dice ospite a 'Che tempo che fa'). E pronostica che "alla fine" i leader del centrodestra "si prenderanno a pacche sulle spalle, poi il giorno dopo Berlusconi e Salvini cercheranno di logorare Meloni". "È sempre la stessa scena. Meloni cercherà di governare, i partiti più piccoli faranno opposizione di governo per segnalarsi".