Venerdì 8 Novembre 2024
RAFFAELE MARMO
Elezioni

La versione di Salvini: "Russia e veleni, prevedo altri colpi bassi. Giorgia? Ci capiremo"

Il segretario della Lega oggi è a Pontida: "Le nostre priorità? Quota 41 e flat tax andranno definite entro la fine dell’anno". E su Draghi: "Anziché parlare di pupazzi, trovi i soldi per le bollette"

Matteo Salvini, classe 1973, ha cominciato la sua militanza nella Lega nel 1990

Matteo Salvini, classe 1973, ha cominciato la sua militanza nella Lega nel 1990

Roma, 18 settembre 2022 - Le parole di Mario Draghi hanno chiuso il caso "rubli" ai partiti o si è sentito chiamato in causa? Il leader della Lega è pronto all’affondo finale dalla kermesse di Pontida di oggi in vista del voto del 25 settembre, ma non ha intenzione di mandarle a dire: "Non ho tempo di seguire la conferenza stampa e non c’è ancora un obbligo a farlo, ma Draghi, oltre che parlare di pupazzi, spero che trovi il tempo per reperire altri soldi per aiutare gli italiani a pagare le bollette perché non so se ha capito l’emergenza nazionale a cui stiamo andando incontro".

Non esclude nuovi "veleni"? "La sinistra è così disperata che purtroppo mi aspetto di tutto: troppe volte ha dimostrato di non accettare la sconfitta e di ricorrere a tutti i metodi per abbattere quelli che non considera avversari, ma addirittura nemici. Attendo ancora le scuse della sinistra e dei suoi giornali per il fango e le insinuazioni gravissime degli ultimi giorni, ma temo non arriveranno".

Torna Pontida: quale è il suo messaggio per i militanti e per il Paese? "Pontida è la migliore risposta per chi, da tempo, spera in una Lega debole o divisa. La Lega ha grandi possibilità di vincere le elezioni con il centrodestra. Pontida sarà un momento di grande entusiasmo, visto che a causa del Covid è stato impossibile organizzare il raduno nel 2020 e nel 2021. Ci saranno sorprese e proposte concrete, a partire dal caro-bollette".

Proprio per il caro-gas quali proposte metterete in campo una volta al governo dopo l’ultimo decreto Draghi? "Servono soldi veri alle imprese e alle famiglie adesso. Non bastano crediti d’imposta: ci vuole lo scostamento di bilancio. Servono almeno 30 miliardi oggi, per non spenderne almeno tre volte tanto domani tra cassa integrazione, disoccupazione e impoverimento del Paese. Non è un caso se ad alzare la voce sia soprattutto la Lega".

Perché non è un caso? "Perché la Lega, con 800 sindaci, 6 presidenti di regione e migliaia di amministratori locali conosce il territorio e le sue problematiche. Il Pd finge che il problema non esista: non vorrei che, sapendo di perdere, preferisca consegnare al centrodestra un Paese in macerie".

La Meloni, però, frena sullo scostamento di bilancio: troverete un accordo? "Con Giorgia troveremo sicuramente l’accordo. Non mi interessano le formule, ma le soluzioni. Con il solo strumento del credito d’imposta si condanna alla desertificazione il tessuto industriale del Paese. Senza una iniezione importante di liquidità l’economia reale si fermerà: allora sì che dovremo temere speculatori e avventurieri".

Flat Tax e Quota 41 sono le priorità della Lega: in caso di vittoria quando arriveranno? "Quota 41 entro l’anno, per evitare il ritorno alla terribile legge Fornero: secondo le stime della Cgil, notoriamente non vicina alla Lega, i costi ammonterebbero per il 2023 a 1 miliardo e 300 milioni. Stesso discorso per la Flat Tax: va subito alzato nel primo Cdm il limite per le partite Iva (da 65 a 100mila euro), con un intervento per diminuire la pressione fiscale su famiglie, pensionati e imprese al più presto. Si tratta di interventi che la Lega ha già fatto. I numeri dicono che la Flat Tax funziona, piace ai giovani e garantisce un maggior gettito per lo Stato incentivando il lavoro. Dobbiamo anche ragionare seriamente della cancellazione dell’Imu nei Comuni sotto i tremila abitanti: potrebbe portare nelle casse dello Stato più entrate e riportare nuova vita tanti piccoli borghi".

È in cantiere anche la «pace fiscale», considerata un condono dalla sinistra? "Nelle prossime settimane arriveranno milioni di buste verdi che rischiano – dopo la crisi Covid e ora il dramma bollette – di mettere in ginocchio famiglie e imprese. La pace fiscale è un supporto concreto per chi, in buonafede, non riesce a pagare. Si tratta di somme che lo Stato non incasserebbe mai, mentre con la pace fiscale sosteniamo le imprese e garantiamo gettito allo Stato".

Draghi, però, vi ha accusato di aver bloccato la delega fiscale a un passo dall’approvazione. "Se ne occuperanno i capigruppo, ma certe scelte rilevanti le prendano gli italiani. Trovo che sia una mancanza di rispetto a 5 giorni dal voto provare a fare dei blitz sulla delega fiscale".

Sostegno all’Ucraina e sanzioni alla Russia: ci sono cambiamenti in arrivo? "La Lega ha sempre sostenuto l’Ucraina e votato le sanzioni alla Russia. Non vorrei, però, che le sanzioni colpissero i sanzionatori più dei sanzionati: ecco perché chiedo l’intervento dell’Europa per tutelare famiglie e imprese come per il Covid. D’altronde anche la stampa internazionale (penso all’ Economist) dubita dell’efficacia di alcuni provvedimenti contro Mosca".

Come cambierà il rapporto con l’Europa? "L’Italia non è e non sarà un Paese di serie B come è successo con la sinistra al governo. Scommetto molto sul fronte mediterraneo. E, più che all’Ungheria e alla Polonia, credo che il nostro asse (nell’Ue) debba essere con Portogallo, Spagna, Francia, Italia, Grecia, Malta e Cipro".

In Europa, però, siete alleati anche di Orban. "Solo per la cronaca, Orban non fa parte del nostro gruppo ed era nel Ppe. L’Ungheria ha appena rieletto il suo presidente: hanno votato gli ungheresi. Quando la gente vota, noi rispettiamo il voto. Spero che altri rispettino quello degli italiani".

Nessun blitz è possibile contro la legge sull’aborto? "Non penso che la priorità per gli italiani sia cancellare la legge sull’aborto e comunque non sarei d’accordo se qualcuno lo proponesse".

Quale risultato si attende per la Lega? "Una grande vittoria".

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