Giovedì 26 Dicembre 2024
ELISA SERAFINI
Elezioni

Matilde Siracusano, candidata al nono mese di gravidanza: "Anche questa è parità"

È stata una delle più giovani elette con Forza Italia nel 2018. Una campagna elettorale in dolce attesa, per la Camera dei deputati nel collegio uninominale di Messina, non la spaventa

Matilde Siracusano, candidata per la Camera dei deputati

Roma, 31 agosto 2022 - Matilde Siracusano, classe 1985, era stata una delle più giovani candidate in Forza Italia nel 2018, risultando eletta. Laureata in Scienze Politiche con un Master in Affari Politici alla Luiss, Siracusano è candidata per la Camera dei deputati nel collegio uninominale di Messina per il centrodestra oltreché come capolista nel plurinominale di Catania-Acireale. Matilde Siracusano conduce una campagna elettorale “in tandem”.  È infatti in dolce attesa di Tommaso, figlio suo e del compagno Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria. Una campagna elettorale al nono mese di gravidanza ma che non spaventa la candidata, che rivendica con orgoglio la sua attività politica.

C’è qualcuno che critica la scelta di ricandidarsi?  "No, ma qualche battutina sull'opportunità di essere candidata alla fine della gravidanza l’ho sentita, perché non avrei potuto fare campagna elettorale in gravidanza, ma io la sto facendo lo stesso. Inoltre non saranno questi venti giorni a determinare l’esito delle elezioni, ma il lavoro svolto in questa legislatura per il mio territorio e in particolare per la mia Messina. Sarebbe poco etico e diseducativo pensare che una donna in gravidanza non possa lavorare o fare politica. Rivendico con grande orgoglio questa scelta anzi credo sia una bella testimonianza". 

Quali sono le priorità che intende promuovere nella prossima legislatura? "La realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina è una delle priorità, con conseguente accelerazione delle infrastrutture connesse. Il rilancio del Mezzogiorno passa anche da questo: si tratta di un’infrastruttura strategica per l’intero Paese a nostro avviso non più rinviabile. Senza infrastrutture adeguate ai tempi in cui viviamo, non possiamo crescere, il Sud non può crescere. In Sicilia ci siamo ritrovati ad elemosinare “il doppio binario” per la rete ferroviaria. Lo trovo squalificante. È giusto che venga realizzata l’alta velocità vera. Ma è fondamentale avere un collegamento veloce e stabile con il resto del Paese. Il governo di centrodestra aveva avviato la costruzione del Ponte sullo Stretto con Berlusconi, poi è stato cancellato dalla sinistra e da Monti. E con il governo Draghi il ministro delle Infrastrutture Giovannini, spinto anche dalle forze politiche ideologicamente contrarie alle grandi opere, ha deciso di investire in un nuovo progetto già bocciato anni fa. Vogliamo archiviare questo studio, aggiornare il progetto esistente e già vidimato anche a livello europeo e partire subito con i lavori".

Oltre alle infrastrutture si parla di economia. "Il centrodestra ha identificato altre emergenze: il tema fiscale, le tasse troppo alte sono un macigno che ostacola qualsiasi scelta e fa scappare chi produce ricchezza. Inoltre c’è il tema della burocrazia, il cui peso è esagerato; e, infine la giustizia: serve una riforma del sistema giudiziario radicale che possa portare ad una giustizia giusta, imparziale ed efficiente che non perseguiti i cittadini innocenti".

Parità: quanto c’è ancora da fare per arrivare ad una reale parità tra uomini e donne in politica? "Negli scorsi anni sono state fatte molte leggi, quote rosa in politica, nei Cda, nella Pa. Utilissime ma serve un cambio di paradigma culturale. Ancora oggi, ad esempio, molte donne che fanno politica devono scontrarsi con forti pregiudizi. Su questo però il centrodestra e Forza Italia in particolare sono stati precursori, con tante donne in ruoli chiave. Ci sono molte risorse del Pnrr che vanno messe a terra per portare opportunità per donne e giovani, bisogna impiegarle bene".

Cosa direbbe ad una giovane donna che desidera fare politica? "La incoraggerei, perché la differenza tra le donne e gli uomini è ancora sostanziale. Lo vedo in occasione degli appuntamenti elettorali quando lavoriamo con i gruppi dirigenti per comporre le liste e riscontriamo la presenza di poche donne. Occorre più partecipazione. È un percorso complicato perché c’è un pregiudizio di fondo. Poi il pregiudizio si annulla quando dimostri di avere capacità e acquisisci il doppio del consenso".

Cosa la spinge a continuare a fare politica? "La politica è uno strumento prezioso che può essere usato nel giusto modo per migliorare la qualità della vita delle persone e cambiare le sorti di un territorio. E io voglio continuare a dare il mio contributo".