Domenica 22 Dicembre 2024
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Elezioni

Lombardia, blitz del centrodestra: la data delle elezioni sarà scelta da Fontana

Legge ad hoc per affidare la decisione al governatore invece che al prefetto. I retroscena della mossa

Attilio Fontana

Miano - Mercoledì 19 ottobre la commissione Affari Istituzionali del Pirellone approverà la legge che affida al presidente della Regione Lombardia un potere oggi in capo al Prefetto: il potere di fissare la data delle elezioni Regionali. Perché la svolta diventi effettiva bisognerà attendere un secondo voto, quello del Consiglio regionale lombardo, dove il provvedimento approderà l’8 o il 15 novembre.

Difficile che ci possano essere sorprese: in commissione come in Consiglio il pronunciamento sarà favorevole. A quel punto Attilio Fontana non avrà comunque discrezionalità assoluta nella scelta della data delle Regionali. Il governatore potrà scegliere quando fissare l’appuntamento con le urne ma stando sempre entro un range di tempo prestabilito: massimo trenta giorni prima della fine della legislatura e sessanta giorni dopo. Tradotto: non prima del 4 febbraio 2023 e non oltre il 7 maggio. Senza contare che resta salvo e intatto il superiore potere di un decreto del ministero dell’Interno.

Il punto è capire perché a Palazzo Lombardia ci si sia decisi per questa svolta. E perché solo ora. Secondo indiscrezioni il disegno del centrodestra lombardo sarebbe quello di andare al voto insieme alla Regione Lazio: Nicola Zingaretti, attuale governatore laziale, ha già fatto sapere che si dimetterà entro la fine di novembre in quanto eletto alla Camera in occasione delle ultime Politiche. Se così sarà, nel Lazio si voterà nei primi mesi del 2023. Ecco, allora, che l’accorpamento delle elezioni lombarde e laziali potrebbe essere motivato e spinto dalla necessità e dall’opportunità di risparmiare costi. E al tempo stesso, dal punto di vista puramente strategico, potrebbe fare il gioco della Lega e del governatore in carica: prima si vota e meno tempo avrebbero Letizia Moratti, da un lato, e il centrosinistra, dall’altro, per organizzare la propria campagna elettorale. Ma non solo: con elezioni in contemporanea, diventerebbe ancor più necessario per il centrodestra evitare spaccature interne sui candidati governatore e puntare, invece, dal punto di vista comunicativo-propagandistico sull’unità della coalizione.

Meno quotato e meno promettente sarebbe un altro accorpamento: quello con le amministrative in programma a maggio del 2023. Queste le voci. Roberto Anelli, capogruppo della Lega in Consiglio regionale, invita, però, a "evitare dietrologie: ad oggi la Lombardia è una delle pochissime regioni italiane nelle quali la facoltà di indire le elezioni Regionali è ancora in capo al Prefetto. Questa legge, quindi, serve ad adeguarci a quanto già avviene altrove ed è un tassello sulla strada dell’autonomia regionale. Gli accorpamenti? Utilissimi perché consentono di risparmiare soldi pubblici ma non c’è alcun disegno prestabilito in questo senso". Sui tempi, Anelli spiega: "Stiamo provvedendo ora all’approvazione di questa modifica semplicemente perché in questi anni abbiamo avuto ben altre priorità, a partire dalla gestione di una pandemia".

Per Fabio Pizzul, capogruppo lombardo del Pd, l’operazione resta sospetta: "Il centrodestra non ci ha nemmeno interpellato, un atteggiamento sbagliato quando ci sono in gioco provvedimenti che cambiano le regole del gioco. E la tempistica resta sospetta: siamo a ridosso delle Regionali. Insieme ad Azione e +Europa abbiamo presentato un emendamento per chiedere che per l’ammissione delle liste valgano anche le firme raccolte via posta elettronica certificata".