Domenica 22 Dicembre 2024
ANTONIO TROISE
Elezioni

La guerra delle tasse: patrimoniale o flat tax. È il passato che ritorna

Letta ripropone l’imposta di successione per aiutare i giovani. La destra insorge. Ma anche Berlusconi ha rispolverato i suoi cavalli di battaglia sui pensionati

Proposte elettorali a confronto

Cambiare tutto per non cambiare nulla. O meglio, nella declinazione in chiave modernamente elettorale del vecchio adagio del Gattopardo del grande scrittore siciliano Tommaso di Lampedusa, riproporre le stesse ricette strizzando l’occhio agli stessi potenziali elettori, magari cambiando solo un po’ il lessico ma nulla, o quasi, nella sostanza. Accade così che il leader del Pd, Enrico Letta, rispolveri la vecchia idea di una tassa sui più ricchi, alias patrimoniale, con la forma di una dote per i più giovani.

E accade anche che, dopo aver promesso un milione al mese per le pensioni minime, Berlusconi rilanci con le dentiere gratis per tutti, mentre il centrodestra, sul fronte tasse, riproponga un’altra bandiera antica, la flat tax. Si affida all’usato sicuro anche il movimento Cinquestelle, nella sua difesa ad oltranza del reddito di cittadinanza. E siamo solo alle prime battute di una campagna elettorale che si preannuncia rovente.

La spiegazione semplice della legge elettorale attuale

La dote per i giovani con la patrimoniale

L’idea non è nuova. Enrico Letta l’aveva già lanciata qualche anno fa. Nella sostanza si propone di giovani una mini-dote di 10 mila euro per finanziare una attività, un corso di formazione o un viaggio di istruzione prelevando le risorse dalla riedizione della tassa di successione oltre i 10 milioni di euro. Per la verità l’attuale numero uno del Pd aveva già tentato una strada simile con l’idea della staffetta generazionale fra vecchi e giovani. Il lavoratore più anziano poteva scambiare il maggior tempo libero con uno stipendio più basso a parità di contributi. In cambio, però, il datore di lavoro si impegnava ad assumere giovani disoccupati. Con l’eventuale differenza di costi a carico dello Stato. Ma ieri, a tenere banco, è stata soprattutto l’ombra di una nuova tassazione per i redditi più alti.

Una sorta di contributo di solidarietà: anche questa una proposta già sentita più volte ma che ha fatto subito scattare i leader del centrodestra. Salvini non esita a twittare che "Letta rispolvera un grande classico della sinistra, la patrimoniale". E questa volta è critico perfino il suo ex alleato, il segretario del M5s, Giuseppe Conte: "I giovani non hanno bisogno di una dote ma di un lavoro". Spara ad alzo zero anche Antonio Tajani, segretario di Forza Italia: La sionistra perde il pelo ma non il vizio della patrimoniale. La Presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, non ha dubbi: "Il Pd vuole più tasse e colpire i patrimoni". Caustico, infine, Renzi: "Abbiamo già tante tasse in questo Paese, possiamo almeno morire gratis".

Dalle pensioni alle dentiere

Se Letta guarda ai giovani, Berlusconi punta sugli over 60. E, ancora una volta, gli slogan ricalcano quelli degli anni ’90. Solo che durante la sua prima campagna elettorale, nei maxi manifesti che invasero le città italiane, prometteva meno tasse per tutti. Ora lo slogan è di dare una dentiera gratis per tutti gli anziani. Una proposta che ne segue un’altra, lanciata appena qualche giorno fa: pensione minima di mille euro per tutti. Per non parlare della svolta green del Cavaliere, che ha lanciato l’idea di piantare un milione di alberi all’anno. Una volta il milione era riferito ai posti di lavoro. Ma i tempi cambiano anche per Berlusconi. Anche se il deja vu è più che servito, sia pure in salsa ecologica e non più occupazionale.

Quota 41 e flat tax

Se proprio non possiamo proporre nulla di veramente nuovo, allora è meglio affidarsi all’usato sicuro. Così la Lega, non contenta di quota 100 (diventata già 102) torna a parlare di quota 41 (gli anni di contributi necessari per lasciare il lavoro indipendentemente dall’età). E sulle tasse, il Carroccio indica una strada opposta al Pd per far ripartire l’economia, sul solco tracciato da Matteo Salvini: taglio dell’Irpef al ceto medio, Flat Tax al 15%, abbassare l’Iva sui generi di prima necessità per abbassarne i prezzi. "Misure per andare incontro alle esigenze di imprese, lavoratori e famiglie già alle prese con la crisi", spiegano in una nota gli europarlamentari della Lega, che alla propostqa dei dem replicano: "Mettere ulteriormente le mani nelle tasche degli italiani, già tra i popoli più tassati d’Europa e del Mondo, è l`ultima cosa di cui abbiamo bisogno".