Mercoledì 20 Novembre 2024

Ilaria Salis eletta al Parlamento europeo: il processo in Ungheria e l’immunità, cosa succede ora

L’Eurocamera tutela i propri membri da detenzione e procedimenti giudiziari in corso. Ma la giustizia ungherese potrebbe richiedere la procedura di revoca

Ilaria Salis

Ilaria Salis

Monza – Forte di oltre 165mila preferenze, Ilaria Salis siederà al Parlamento europeo. La candidata di Alleanza Verdi e Sinistra (Avs), che ha ampiamente superato la soglia di sbarramento del 4% attestandosi al 6,7%, sarà una degli eurodeputati ottenuti dal partito di Fratoianni e Bonelli.

Scarcerazione e processo sospeso per la durata della carica, le conseguenze dell’elezione secondo i suoi avvocati, Mauro Straini ed Eugenio Losco che affermano all’Agi: “Non appena sarà ufficiale l'elezione, chiederemo alle autorità magiare l'applicazione immediata dell'improcedibilità come previsto dall'articolo 9 lettera b del settimo protocollo del Trattato dell'Unione Europeo".

Il carcere

Salis, che tra una settimana esatta compirà 40 anni, potrà dunque festeggiare il compleanno da donna libera grazie all’immunità parlamentare, dopo 15 mesi di carcere preventivo in Ungheria, mitigati solamente da una ventina di giorni con la concessione dei domiciliari, tra l’altro con tanto di rivelazione pubblica del domicilio da parte del giudice con conseguenti minacce e timori per l’incolumità propria e della famiglia italiana che la ospita a Budapest. 

Le accuse

Salis, insegnante elementare e attivista monzese, era stata arrestata  l'11 febbraio 2023 con l'accusa di lesioni aggravate e associazione a delinquere di matrice politica, per aver attaccato alcuni manifestanti di estrema destra durante un raduno neonazista. In particolare le viene contestato il pestaggio di Zoltan Toth, militante di estrema destra che tuttavia non ha mai denunciato l’aggressione e nel corso del processo, in cui è stato ascoltato come testimone, non ha riconosciuto Ilaria tra gli aggressori.

Il processo

Salis, che si è sempre dichiarata innocente, ha rifiutato un patteggiamento a 11 anni di carcere e per la legge ungherese ne rischia fino a 24, a fronte di una presunta aggressione non denunciata che, da referto medico, è costata alla vittima dai 5 agli 8 giorni di prognosi. Ora Salis, le cui condizioni di carcerazione avevano suscitato sdegno anche per l’arrivo in tribunale ammanettata al guinzaglio, potrà ogodere dell’immunità parlamentare e da Strasburgo si impegnerà in iniziative legislative per la salvaguardia dei diritti delle persone coinvolte in procedimenti penali in tutti i paesi dell'Unione, come annunciato nel corso della campagna elettorale da Avs. 

L’immunità: come funziona

La legge comunitaria stabilisce infatti che i membri del Parlamento europeo godano di specifiche protezioni legali per la durata delle sessioni parlamentari. In particolare, tali protezioni comprendono l’esenzione da ogni provvedimento di detenzione e da ogni procedimento giudiziario, sia nel proprio Paese sia in altri Stati membri dell’Unione. L’immunità per Ilaria Salis dovrebbe quindi scattare alla conferma dell’elezione all’Eurocamera, al più tardi all'inizio dei lavori parlamentari. Teoricamente, dal momento che la scarcerazione e lo stop al processo sono automatiche, potrebbe anche deciderle subito d'ufficio il tribunale di Budapest, prima che arrivi la sollecitazione della difesa, ma è uno scenario abbastanza improbabile dato l’accanimento della giustizia ungherese contro l’attivista italiana.

L’immunità: i limiti

Anzi, dal momento che l’elezione non rappresenta ovviamente un’assoluzione delle accuse a suo carico, l’approdo a Strasburgo potrebbe non bastare a garantire a Salis la piena immunità nel corso del quinquennio a Strasburgo. La giustizia ungherese ha infatti diritto a richiedere al Parlamento europeo di avviare la procedura per la revoca dell’immunità e, in tal caso, la questione dovrebbe essere valutata da una commissione parlamentare ad hoc. Un procedimento simile a quello che riguarda deputati e senatoritaliani, anch’essi protetti da immunità ma che in alcuni casi possono diventare ugualmente perseguibili, previa autorizzazione a procedere da parte della Camera di appartenenza. 

Solidarietà europea

Salis intanto incassa l’appoggio di David Lundy, portavoce del gruppo The Left all'Europarlamento (dove si colloca Avs): “Siamo in contatto con il team di Ilaria Salis e con suo padre – ha detto –  in quanto attivista antifascista troverà casa nel nostro gruppo. E se ci saranno difficoltà faremo pressioni sul Parlamento perché possa esercitare il suo mandato dall'inizio".