Sabato 21 Dicembre 2024
ELENA G. POLIDORI
Elezioni

Grillini disoccupati. Conte offre un posto di lavoro

Ecco come Fico, Bonafede e Crimi potranno aggirare il divieto del terzo mandato. E riavere uno stipendio

Roberto Fico, ex presidente della Camera

Roma, 27 ottobre 2022 - Un anno fa alcuni di loro erano tra le massime cariche dello Stato e del governo, oggi cercano lavoro e uno stipendio come se davvero fossero disoccupati qualsiasi. Certo, uno come l’ex presidente della Camera, il grillino Roberto Fico, almeno ha conservato il suo ufficio da ex nel corridoio della Camera destinato - appunto - agli ex presidenti, ma gli manca il perché continuare ad occuparlo. E che dire di Paola Taverna, ex vicepresidente del Senato, oppure del potente Vito Crimi e dell’ex potentissimo - almeno tra le fila grilline - ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, che banalmente tornerà a fare l’avvocato. 

Però nella vita c’è sempre una speranza. E allora anche per loro, i 5 stelle eccellenti che quel M5s l’hanno fondato e cresciuto, azzoppati nel pieno fulgore della loro carriera dal divieto di terzo mandato, si aprono le porte della "salvezza". Almeno quella economica. A loro, infatti, sta pensando Giuseppe Conte, da tempo alla ricerca di una soluzione in grado di riciclare i rappresentanti dell’usato sicuro elargendo loro posto e stipendio. A spese del contribuente, ovviamente. E sì, perché il reimpiego degli ex avverrebbe all’interno del M5S, foraggiato (come tutti gli altri partiti) da pubblico denaro, quello destinato ai gruppi parlamentari, in base alla consistenza dei medesimi sia alla Camera che al Senato.

Ma per raggiungere l’obiettivo, dando a questo "salvataggio" una parvenza di legalità politica, Conte deve strutturare il M5S in un partito radicato sul territorio archiviando il grillismo virtuale. Ci vuole - insomma - un partito di sedi (non solo quella romana) frequentato da gente in carne ossa e non più una piattaforma digitale alimentata da clic. Con in più una scuola di formazione politica. E proprio qui troverebbero posto e stipendio Fico e gli altri ex. L’elenco non è lunghissimo, del resto. In compagnia degli ex-parlamentari già citati ci sono l’ex-sottosegretario Fraccaro, il tesoriere Cominardi e l’ex-questore del Senato Bottici più qualche peone. Pochi, tutto sommato. Una mano in tal senso l’ha data Luigi Di Maio, portandosi via una settantina di grillini al momento della sua rovinosa scissione. Meno bocche da sfamare per Conte. Non tutto, però, sarà facile. Per realizzare il suo progetto, l’ex-premier dovrà modificare lo Statuto, operazione che potrebbe portarlo in rotta di collisione con Beppe Grillo, il fondatore con un contratto con il M5S che gli frutta 300mila euro annui. Contratto ora a rischio decurtazione per via del diminuito numero dei parlamentari 5Stelle. 

Lucia Azzolina, l'ex ministra dell'istruzione, in compenso, tornerà ad altri banchi: quelli dell'istituto comprensivo "Emanuele Giaracà" di Siracusa, del quale - secondo quanto si apprende - sarà preside (sua professione prima dell'impegno parlamentare). E ancora per l'ex ministro Vincenzo Spadafora si potrebbero aprire nuovamente le porte dell'impegno umanitario (già in passato fu presidente del comitato italiano di Unicef).

E Di Maio? Che cosa farà Di Maio adesso? L’ex leader del Movimento 5 Stelle, ministro per tre governi consecutivi a 36 anni, ministro degli Esteri e scissionista grillino che cosa farà dopo la batosta delle politiche? Al momento - ironie dei social a parte che lo vorrebbero di ritorno a fare il ‘bibitaro’ al San Paolo di Napoli - per Di Maio si apre un percorso di consulenze importanti, sulla scia di quanto - in passato - ha fatto l’ex premier Matteo Renzi. Lobbysmo, insomma. Si parla di una società di consulenza, di una collaborazione con Bain & Co., o di un fondo di investimento arabo.E  sarebbe grazie anche alla rete di relazioni che in questi ultimi anni Di Maio si sarebbe costruito, tanto da aver ricevuto, in campagna elettorale, finanziamenti e donazioni per 300mila euro in totale. Al momento, non si parla di un suo imminente ritorno in politica, ma chissà. Di Maio, poi, si era tirato dietro nella sua avventura scissionista i vari Emilio Carelli, Laura Castelli, Primo Di Nicola, Carla Ruocco; anche per loro un futuro tutto da inventare, ma  forse proprio accanto a Di Maio che, nonostante le voci ricorrenti, non ha confermato nulla sui contenuti del suo prossimo impegno, anche se le indiscrezioni continuano a correre veloci.

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