Roma, 4 ottobre 2022 - "Ho sempre creduto in lei". A dare il suo sostegno a Giorgia Meloni è Gianfranco Fini, tornato a parlare dopo anni di silenzio. L'ex leader di Alleanza Nazionale lo ha fatto in una chiacchierata informale con i corrispondenti della sala stampa estera durante la quale ha difeso la futura premier a spada tratta. Una "spalla" inattesa anche se in realtà, subito dopo il voto, era stato Ignazio La Russa a dire ai microfoni de La7 che Gianfranco Fini "ha votato per noi e si è complimentato con me".
Dall'entourage di Giorgia Meloni trapela che la presidente del Consiglio "in pectore" non era a conoscenza dell'intervento programmato da Fini ma rimane un attestato di stima importante da un leader che per anni ha guidato la destra italiana nei governi retti dal Popolo delle Libertà. Nessun rischio di deriva e basta declinare il concetto di sovranismo in maniera strumentale: l'ex presidente della Camera ha fatto l'esempio della mossa della Germania che per fronteggiare il caro energia ha deciso di intervenire in maniera unilaterale. Lo ha deciso - il ragionamento - un socialdemocratico e non certo un esponente di destra. Insomma, la tesi è che chi ha vinto le elezioni fara' gli interessi del Paese senza far saltare l'Europa. Del resto la stessa Meloni intende evitare lo scontro e sta lavorando al dossier di raccordo con il governo.
"Anche oggi la difesa dell'interesse nazionale italiano, in un contesto internazionale sempre piu' complesso, è stata - hanno sottolineato fonti di Fratelli d'Italia - la stella polare del lavoro e dei contatti dalla leader di Fdi e dei suoi collaboratori". Sarà proprio Draghi a partecipare al Consiglio europeo fissato per il 20 ottobre: in riferimento ai principali vertici in programma nelle prossime settimane da via della Scrofa hanno ricordato "che non c'è alcuna volontà di creare fratture tra l'attuale governo e quello che verrà ma spiegano anche che i documenti che arriveranno a Bruxelles saranno il frutto del lavoro e degli approfondimenti dell'esecutivo ora in carica".
L'attesa sulla formazione del nuovo governo e soprattutto sull'agenda che porterà avanti cresce giorno dopo giorno. Confindustria ha voluto in qualche modo suggerire la strada, avvertendo sui rischi della flat tax e sul tema dei preponsionamenti. Fratelli d'Italia si e' intestato un programma che punta alla flat tax incrementale e anche riguardo all'argomento pensioni pensa di incentivare la flessibilita' in uscita ma senza fughe in avanti. "Non vedrei alcun problema" a fare la flat tax per le partite Iva fino a 100 mila euro "direttamente in legge di bilancio, allo Stato non dovrebbe costare più di tanto, sotto al miliardo", ha detto il sottosegretario al ministero dell'Economia Freni a Restart.