Parigi, 9 giugno 2024 – I primi exit poll delle elezioni europee non sorridono a Emmanuel Macron: il Rassemblement national di Marine Le Pen è dato al 32,4% dei voti, seguito a larga distanza dal partito del presidente, Renaissance, al 15,2%. Una doccia gelata, che l’ha spinto a scogliere l’Assemblea nazionale e a indire le elezioni legislative per il 30 giugno, con secondo turno il 7 luglio. “Ho deciso di restituirvi la scelta del vostro futuro parlamentare. È una decisione grave, pesante, ma è soprattutto un atto di fiducia – ha dichiarato durante un discorso alla nazione – Questo è meglio di tutti gli accordi, di tutte le soluzioni precarie. Fiducia nel Paese, per plasmare il futuro e non arretrare”. E poi: “La Francia ha bisogno di una maggioranza chiara, serena e concorde”. “Siamo pronti a governare se i francesi si fidano di noi”, è stato invece il commento a caldo di Marine Le Pen.
Boom invece per il movimento Place Publique di Raphaël Glucksmann, alleato con il Partito socialista, che avrebbe guadagnato il 14,3%. La France insoumise di Jean-Luc Mélenchon si attesterebbe invece all’8,7%, poco distante dai Repubblicani al 7%. Oltre la soglia del 5% anche gli ecologisti (5,6%) e Reconquete (5,1%), il movimento di destra che candida la nipote di Le Pen, Marion Maréchal. L’affluenza è stata del 52,5%, in aumento di oltre il 2% rispetto alle europee del 2019.
I seggi
Stando agli exit poll di Ifop Fiducial, il primo gruppo in Francia dovrebbe essere quello di Identità e democrazia (Rassemblement national), con 31 seggi (+8 rispetto al 2019). A seguire ci sarebbe Renew Europe, che raccoglie i partiti che sostengono il presidente Macron, con 14 seggi (-9). Raddoppiano i socialisti, che potrebbero eleggere 13 eurodeputati (+7). Dovrebbero aumentare anche i seggi della sinistra, che salirebbero a 8 (+2) e quelli dei Conservatori e riformisti europei – il gruppo di Reconquete – che andrebbero da uno a 4. Crollo invece per i verdi, che potrebbero guadagnare appena 5 seggi (-8) e il Partito popolare europei a cui aderiscono i repubblicani, con circa 6 seggi (-2).
Le reazioni
Entusiasmo alla sede del Rassemblement national, dove Jordan Bardella, il candidato di punta per le europee, ha chiesto lo scioglimento del parlamento, anticipando di pochi minuti l’annuncio di Macron: “È una sconfitta senza precedenti” – ha dichiarato. Fa eco la leader Le Pen su X: “Il popolo francese ha inviato un messaggio molto chiaro – ha fatto sapere su X – Il potere macronista si sta disintegrando, il Rn è a un livello storico”.
Da sinistra piovono accuse sul presidente: Manon Aubry, capolista de La France insoumise, ha definito il risultato di Renaissance “storicamente debole”, tale da rappresentare “la sonora sconfitta e lo sbando del macronismo”. “'Emmanuel Macron ottempera alle esigenze di Jordan Bardella, nulla lo obbligava a seguire la sua agenda. Sono disgustato da un tale comportamento”, ha invece dichiarato il socialista Raphael Glucksmann.
Le proteste
A poche ore dall’annuncio dei primi risultati e a quello dello scioglimento dell’Assemblea nazionale, rappresentanti dei partiti di sinistra e gli ecologisti si sono radunati spontaneamente in place de la République per protestare contro il Rassemblement national. Tra i cori intonati anche ‘La gioventù fa arrabbiare il Front national’ e ‘Petain torna indietro hai dimenticato i tuoi cani’.
Aumento della destra anche in Germania e Austria
Risultato storico anche per Alternative fur Deutschland in Germania, dove secondo gli exit poll si attesterebbe attorno al 16%, superando anche i socialisti del cancelliere Olaf Scholz, al 13,9%. In particolare, se le stime dovessero confermarsi, Afd sarebbe primo partito negli stati un tempo appartenenti alla Germania Est. Una sconfitta chiara per il governo, considerando che anche i verdi della ministra degli Esteri Annalena Baerbock, che avrebbero guadagnato meno del 12%. "Abbiamo una delegazione di dimensioni considerevoli. Avranno bisogno che facciamo politica contro Ursula von der Leyen”, ha dichiarato Tino Chrupalla, leader di Afd, facendo appello alle forze del nuovo Europarlamento che non intendono sostenere la presidente della Commissione uscente. Ma il primo partito è la democristiana Cdu, che insieme alla controparte bavarese Csu potrebbe sfiorare il 30%: “È un grande successo per noi e un disastro per i partiti del governo del Semaforo”, ha sottolineato il leader Friedrich Merz.
In Austria il partito Fpo di estrema destra è dato per primo dagli exit poll, che lo collocano al 27%. Testa a testa per il secondo posto tra il Partito popolare e il Partito Socialdemocratico, dati rispettivamente al 23,5% e al 23%.