Roma, 5 giugno 2024 – Una panoramica sui temi economici che ruotano attorno a queste elezioni europee 2024. Dalle posizioni sul Green Deal alla direzione da prendere sul bilancio comune: ecco i programmi dei partiti in vista del voto.
Green Deal
Se le forze della maggioranza vorrebbero annacquare il Green deal, l’opposizione (con qualche eccezione) difende a spada tratta il piano che porterà la Ue a diventare il primo continente a impatto climatico neutro entro il 2050.
- Alleanza Verdi Sinistra
L’obiettivo è rafforzare la transizione ecologica, per arrivare già alle zero emissioni entro il 2040. Un piano ambizioso che andrà finanziato con un nuovo super fondo da 2mila miliardi. Il partito chiede l’introduzione di un tetto ai prezzi di elettricità e gas.
Come si vota alle Europee? La guida
- Azione
Il partito di Calenda è fortemente critico sul Green deal. L’impianto è troppo ideologico e costerebbe troppo rispetto ai benefici che porterebbe. Anche la direttiva sulle Case green, secondo Azione, andrebbe ammorbidita. Sì, invece, al nucleare.
- Forza Italia
Per gli azzurri il piano verde della Ue finirebbe per favorire la Cina e avrebbe impatti devastanti su diversi settori (automotive e siderurgico) e quindi va modificato. Anche la direttiva Case green, così com’è, non va bene. Sì al ritorno del nucleare.
- Fratelli d’Italia
Il blocco alla vendita di auto con motore endotermico a partire dal 2035 va cancellato. Dazi pesantissimi per i Paesi che non rispettano gli standard della Ue. Il mix energetico va deciso a livello nazionale e non europeo.
- Lega
Il Carroccio è favorevole al ritorno del nucleare. Il blocco alle vendite delle macchine con motore endotermico dal 2035 va abolito e il Green deal com’è oggi va rivisto per non penalizzare famiglie e imprese.
- Libertà
Nel programma delle 19 componenti della maxi lista di De Luca non si fa riferimento agli obiettivi per contrastare il cambiamento climatico.
- Movimento 5 Stelle
Il Green deal è sostanzialmente promosso. Conte chiede più impegno nella costruzione dell’Unione dell’Energia. La capacità delle energie rinnovabili esistente al 2030 va triplicata attraverso investimenti e incentivi.
- Pace Terra Dignità
Gli interventi devono essere ispirati all’economia circolare che punta a non produrre scarti.
- Partito Democratico
Sì al Green deal. Va rafforzata la direttiva europea sul monitoraggio del consumo di suolo.
- Stati Uniti d’Europa
Italia viva e +Europa hanno posizioni contrastanti sulla lotta al cambiamento climatico e il programma su questo punto è molto vago. Gli obiettivi, in ogni caso, vanno perseguiti con gradualità.
di LUCA BOLOGNINI
Economia
A conti fatti – espressione tutt’altro che casuale – l’economia ha uno spazio piuttosto ampio nei programmi dei partiti italiani per le elezioni europee. C’è di tutto: dal Patto di Stabilità agli investimenti, dal fisco all’austerity, dal debito al Pnrr, dall’antitrust alla competitività – ma declinata quasi solo in chiave interna e non di concorrenza globale. Di Cina, per dire, parlano in pochi. Forza Italia, ad esempio, per rivedere le misure che potrebbero danneggiare settori chiave (automotive, siderurgia, agricoltura) appunto a favore della Cina. O Stati Uniti d’Europa che auspica una decarbonizzazione che non favorisca Usa e Cina.
Il mantra delle forze che in Italia compongono la maggioranza è rivedere le attuali regole europee. FdI insiste che il Patto di Stabilità, già bocciato dai partiti italiani, vada migliorato "nell’ottica di una maggiore flessibilità, tenendo conto delle esigenze finanziarie degli Stati membri". E poi andrebbero escluse "dal computo di deficit e debito le spese per investimento collegate alla transizione verde e digitale, nonché quelle per la difesa".
Elezioni europee: quali sono i partiti
La Lega chiede che la Ue si concentri "sulla fine delle politiche di austerità e di svalutazione salariale", mentre Forza Italia propone la condivisione del debito "in modo equo". Per tutti va semplificata la gestione dei fondi Ue: spendere di più e farlo meglio. FdI promette di individuare risorse non spese nel bilancio Ue da utilizzare per "la detassazione verso le aziende che creano nuova occupazione di qualità".
Anche il Pd parla di superare le politiche di austerity: per farlo, la soluzione è "promuovere una governance economica con regole di bilancio che guardino prima di tutto agli investimenti comuni e alla tutela dei posti di lavoro". Il principio è una "capacità fiscale comune". Tra le idee anche "un fondo europeo di 10 miliardi di euro per la sovranità tecnologica".
Il M5s propone di "estendere la capacità di spesa in modo permanente e strutturale". E, fedele al Dna di movimento nato in Rete, è il solo a parlare di criptovalute.
Come anche altri, Azione auspica di armonizzare le aliquote fiscali, per evitare anche paradisi fiscali all’interno della Ue. Paradisi fiscali, en passant , contro cui si scagliano anche Pd e Avs. Stati Uniti d’Europa, oltre a cercare una unione fiscale, in prospettiva vede una unica Borsa europea.
Venendo agli outsider, Cateno De Luca e la sua pletorica lista Libertà punta sul no alla Bolkestein, in difesa dei "nostri ambulanti e balneari". Mentre Michele Santoro, con Pace Terra Dignità, spara altissimo: "Rivedere completamente gli accordi di Maastricht".
di GIORGIO CACCAMO