Manca esattamente una settimana allo spoglio dei voti. Le elezioni europee dell'8 e 9 giugno, quando tutta Europa andrà alle urne per rinnovare o modificare gli equilibri del Parlamento europeo, si avvicinano. Ma quali sono i partiti comporranno il nuovo Parlamento?
A formare il Parlamento europeo sono in tutto sette grandi famiglie politiche, composte da partiti che provengono da tutta Europa, e che sono più affini tra loro nei programmi politici e nelle idee. Il principale partito europeo, che nelle ultime elezioni ha ottenuto la maggioranza dei seggi, è il Partito Popolare Europeo (Ppe), di cui fa parte il partito italiano Forza Italia. Considerato tra i partiti più moderati, si può considerare il centrodestra del panorama politico europeo e fa del sostegno all'Ucraina e della creazione di una difesa comune europea due delle sue tematiche principali. Le idee del Ppe sono inoltre state espressione del lavoro di Ursula Von der Leyen, presidente della Commissione europea negli ultimi cinque anni, e che il partito vorrebbe ricandidare per un secondo mandato, come più volte espresso anche dal leader di Forza Italia Antonio Tajani.
Il secondo gruppo più votato nella vecchia legislatura è stato invece il Partito Socialista Europeo (S&D) di cui fa parte, in Italia, il Partito Democratico oltre ad esempio al Partito Socialista Spagnolo, guidato dal Primo Ministro Pedro Sánchez e il Partito Socialdemocratico tedesco, del Cancelliere Olaf Scholz. Tra le tematiche più importanti di questa famiglia politica, che rappresenta il centrosinistra, troviamo la parità di retribuzione tra i sessi, la lotta all'evasione fiscale e un'attenzione particolare all'uso delle energie rinnovabili.
Esattamente al centro tra i due partiti fin qui visti si posiziona invece Renew Europe (RE), nato nel 2019 e che ha tra i suoi principali leader il presidente francese Emmanuel Macron. Tra i centristi di Renew, si siedono gli Stati Uniti d'Europa di Matteo Renzi ed Emma Bonino e Azione di Carlo Calenda. Partiti che correranno separati e che per andare in Europa dovranno superare la soglia di sbarramento fissata al 4%. Tra le caratteristiche principali del gruppo c'è l'obiettivo di un'Europa sempre più grande e compatta, che possa contare su una difesa comune e che arrivi a istituire un Commissario per la difesa europea.
Allontanandosi dal centro e guardando più a destra troviamo il gruppo dei Conservatori e Riformisti Europei (Ecr), composto tra gli altri dal partito al governo nel nostro Paese, Fratelli d'Italia della premier Giorgia Meloni oltre a Reconquête! dell’intellettuale e politico di estrema destra francese Éric Zemmour, e il partito spagnolo Vox. Oltre a questi anche il partito di estrema destra Diritto e Giustizia, che ha governato la Polonia fino alla fine del 2023. Tra le loro idee principali la restituzione di parte della sovranità ai singoli Stati, la gestione dell'immigrazione lasciata ai paesi extraeuropei e la diminuzione dei diritti delle comunità lgbtq+.
Di idee simili, ma con un posizionamento ancora più estremo, i membri del gruppo Identità e Democrazia (Id), in cui siede anche la Lega di Matteo Salvini. Fino a pochi giorni fa, il gruppo era poi composto dal partito francese di Marine Le Pen, Rassemblement National, e il partito di estrema destra tedesco Alternative für Deutschland. Tuttavia il 23 maggio il gruppo ha annunciato di aver espulso i tedeschi in seguito a una dichiarazione ammiccante ai nazisti delle SS fatte da Maximilian Krah, capolista del partito alle elezioni europee.
Guardando invece alla sinistra del parlamento troviamo il gruppo dei Verdi/Alleanza libera europea (Verdi/Ale), tra i quali siedono i Verdi italiani eletti con il partito Alleanza Verdi e Sinistra. Questo gruppo ha avuto nello scorso parlamento 72 membri e si batte per una transizione ecologica rapida e convinta. Vicini a loro il partito della Sinistra (GUE/NGL) di cui fanno parte gli italiani eletti dalla coalizione Verdi e Sinistra nel caso in cui riusciranno a superare la soglia di sbarramento del 4% e partiti come La France Insoumise, il partito di Jean-Luc Mélenchon e quelli della sinistra radicale spagnola come Podemos e Izquierda Unida.
Un grande punto interrogativo in vista di queste elezioni rimane la scelta del Movimento 5 stelle, visto che nei precedenti cinque anni sono rimasti fra i non iscritti. Degli ultimi giorni la possibilità della nascita di un nuovo gruppo, proprio per mano del M5s, dopo che il leader Giuseppe Conte ha spiegato come “andremo nell’area progressista, non con i socialisti, ci sarà una sorpresa”. Rimane comunque probabile che si parlerà di nuove alleanze solo dopo le imminenti elezioni.