Roma, 9 giugno 2024 – Chiuse le urne per le elezioni europee 2024, per le regionali in Piemonte e per le amministrative in 3.698 comuni italiani. E’ iniziato così lo spoglio per le europee mentre per le regionali e le comunali lo scrutinio scatterà domani alle 15.
L'onda sovranista, stando alle prime proiezioni, travolge Emmanuel Macron e Olaf Scholz, colora di nero l'Austria e segna punti ovunque ma non sfonda al Parlamento Ue, dove la cosiddetta maggioranza Ursula, composta dai partiti filo-europeisti, regge con 398 seggi sui 720 totali.
Le elezioni europee più importanti della storia del Vecchio Continente seppelliscono il governo transalpino (nuove elezioni sono state fissate già a fine giugno) e avranno conseguenze imprevedibili anche nelle politiche comunitarie. Terremoto anche in Belgio, dove il premier annuncia le dimissioni dopo il pessimo risultato del premier liberale. ll partito nazionalista del premier ungherese, Viktor Orban, Fidesz si conferma primo ma perde due seggi rispetto al 2019.
L'affluenza generale si è attestata al 51%, in lieve aumento rispetto al 50,7% del 2019.
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La cosiddetta maggioranza Ursula - Ppe, S&D e liberali - si ferma a 403 seggi, secondo gli ultimi risultati provvisori diffusi dal Parlamento europeo. I Popolari hanno 184 seggi, i socialisti e democratici 139, mentre i liberali 80. I conservatori dell'Ecr hanno 73 seggi, Identità e democrazia (58), i Verdi ne hanno 52, la Sinistra 36, i Non iscritti 45, mentre quelli non iscritti ad alcun gruppo 53.
Nella nuova proiezione del Parlamento europeo sull'esito delle elezioni, il Partito popolare si conferma prima forza ma arretra leggermente a 189 seggi. S&d e Renew stabili rispettivamente a 185 e 83. Ecr 72, Id 58, Verdi 53, La Sinistra 35; i non iscritti 45 e i nuovi 50.
Si è concluso in Portogallo il conteggio dei voti. Il Partito socialista vince queste elezioni europee con il 32,1% e 8 seggi (ne aveva ottenuti 9 nel 2019). Al secondo posto la coalizione conservatrice Alleanza democratica, con il 31,1% e 7 seggi. Chega e Iniziativa liberale entrano per la prima volta nel parlamento europeo con due deputati e, rispettivamente, il 9,79% e il 9,07% dei voti. Eleggono un deputato anche il Blocco di sinistra e la Cdu, coalizione di comunisti e verdi, rispettivamente con il 4,2% e il 4,1%.
"C'è ancora molto da fare ma sono fiduciosa per quanto riguarda il mio secondo mandato". Lo ha detto la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen parlando ai giornalisti all'Eurocamera. "Da domani ci rivolgeremo a S&D e Renew, con i quali abbiamo una relazione costruttiva e provata. Il nostro obiettivo è continuare sul cammino di una piattaforma pro-Ue, pro-Ucraina e pro-Stato di diritto. Ci sono forze che vogliono indebolire l'Europa, ma la maggioranza dei cittadini europei, con questo voto, ha chiarito che vuole un'Europa forte", ha aggiunto.
Battuta d'arresto per il premier ungherese, Viktor Orban, alle Europee. Fidesz, partito al governo in Ungheria, si è piazzato primo con il 43,7% dei voti ma in calo di circa otto punti percentuali rispetto a cinque anni fa. Fa incetta di voti Tisza, partito dell'ex dirigente di Fidesz, Peter Magyar, divenuto nel giro di poche settimane l'astro nascente dell'opposizione nel Paese: Tisza si è aggiudicato il 31,07% dei consensi.
Partito popolare europeo (Ppe) al 25,83 per cento con 186 seggi, Socialisti e democratici al 18,47 con 133 mandati, Renew all'11,39 con 82 deputati. Queste i primi gruppi politici nel nuovo Europarlamento, stando alle ultime proiezioni. A seguire ci sono i Conservatori e riformisti, con il 9,72 per cento e 70 seggi. Poi Identità e democrazia con l'8,33 e 60 mandati e i Verdi/Alleanza libera europea con il 7,36% e 53 seggi. A seguire la Sinistra, con il 5 per cento, corrispondente a 36 deputati.
"Il risultato non è affatto piacevole, posso prometterlo alla gente: ho capito il messaggio". Sono state queste le parole del cancelliere austriaco Karl Nehammer (OeVP) commentando le proiezioni dei risultati delle elezioni europee. "Sono davanti a voi con umiltà, ma è un incentivo a migliorare - ha detto Nehammer parlando alle telecamere dalla sede del partito -. Vogliamo dare forma alle cose e non dividerle". Il cancelliere ha risposto che non è ancora chiaro chi diventerà il commissario europeo dell'Austria. Secondo gli exit poll, il partito più votato nei Laender austriaci è stato quello della FPOe con il 27% (+10%) mentre il partito di governo dell'OeVP avrebbe perso l'11% e si attesterebbe sul 23-24%. In calo anche i Verdi al 10-11% (-3%).
"Rispettiamo assolutamente il principio dello Spitzenkandidat". Lo ha detto il vicepresidente del gruppo dei socialisti Ue, Pedro Marques, congratulandosi con Ursula von der Leyen, nel commentare le proiezioni delle elezioni europee. Ora "l'importante è plasmare un programma per la Commissione" che vada bene per noi. "Parliamo delle politiche ed è da questo che dipenderà il nostro sostegno alla presidenza della Commissione. È fondamentale che non ci sia una coalizione con l'estrema destra: nessuna coalizione con l'Ecr e Id. Se altri gruppi dovessero essere chiamati ai tavoli negoziali, devono essere pro Europa e democratici".
Dopo il pessimo risulto del partito liberale alle europee (appena il 5,9%) il premier belga Alexander de Croo ha annunciato le proprie dimissioni dall'incarico. De Croo - che guidava una coalizione di sette partiti - rimarrà alla guida ad interim fino alla designazione di un nuovo Primo ministro.
L'affluenza alle urne per le elezioni europee si è attestata al 51% rispetto al 50,7% del 2019. Lo ha annunciato il portavoce del Pe Jaume Duch precisando che mancano ancora i dati di alcuni Paesi tra cui l'Italia.
Il Partito popolare è "la più grande forza al Parlamento europeo e nessuna maggioranza potrà essere formata senza il Ppe. Costruiremo un bastione contro gli estremisti da sinistra e da destra. Li fermeremo". Lo ha detto la candidata di punta del Ppe, Ursula von der Leyen, alla serata elettorale del partito allo Stanhope hotel a Bruxelles. "Abbiamo vinto le elezioni europee, siamo il partito più forte, ancora di stabilità, e questo è un grande messaggio", ha sottolineato.
Macron: "L'ascesa di nazionalisti e demagoghi è un pericolo per la nostra nazione, ma anche per la nostra Europa, per il posto della Francia in Europa e nel mondo. E lo dico anche se abbiamo appena festeggiato con tutto il mondo lo sbarco in Normandia e anche se, tra poche settimane, dovremo dare il benvenuto al mondo per i Giochi Olimpici e Paralimpici".
Secondo i primi exit pool trasmessi dal canale Tvn24 nonchè dal canale statale Tvp Info, il partito filoeuropeo di Donald Tusk Coalizione civica (Ko) ha vinto le elezioni europee in Polonia con 38,2% delle preferenze. Il secondo partito secondo i stessi exit pool elaborato dalla società Ipsos è quello dei sovranisti di Diritto e giustizia (Pis) del leader Jaroslaw Kaczynski che ha avuto 33,9%% degli voti.
Secondo le proiezioni del Parlamento europeo in base ai primi risultati l'europarlamento sarà così composto: Totale 720 seggi: Ppe 181 (182 nel 219, poi 176), S&D 135 (154 nel 2019, poi 139), Renew 82 (108 nel 2019, poi 102), Verdi 53 (74 nel 2019, poi 71), Ecr 71 (62 nel 2019, poi 69), ID 62 (73 nel 2019, poi 49), Sinistra 34 (41 nel 2019, poi 37), Non Iscritti 51 (57 nel 2019, poi 62), Altri 51 seggi (non erano presenti nel Parlamento uscente). Da notare che il partito tedesco Afd di estrema destra (che aveva 11 seggi) era nel gruppo ID nel Parlamento uscente, ma è ora tra i Non iscritti.
Il presidente francese Emmanuel Macron ha preso la parola per annunciare - subito dopo l'annuncio dei risultati delle europee - lo scioglimento del Parlamento e la convocazione di nuove elezioni il 30 giugno e il 7 luglio.
I conservatori in Grecia portano a segno un'altra vittoria: il partito di Nea Dimokratia, guidato dal premier Kyriakos Mitsotakis e membro del Partito popolare europeo, si conferma la principale forza del Paese con il 28,6% dei consensi, stando alle stime diffuse dal ministero degli Interni a scrutinio in corso.
Nel voto giovanile (16-24 anni) alle elezioni europee in Germania, Cdu e Afd risulterebbero appaiate al 17% ma con un incremento di 12 punti rispetto 2019 di giovani elettori di estrema destra. È quanto emerge da una tabella di exit-poll pubblicata dal primo canale pubblico tedesco Ard in cui i Verdi perdono 23 punti scendendo all'11% superando la Spd al 9% (+1).
Nella prima proiezione del Parlamento europeo per la nuova composizione dell'emicilo il Ppe risulta primo con 181 seggi; S&d 135; Renew 82; Ecr 71; Id 62; Verdi 53;
La Sinistra 34; 51 non iscritti attuali e 51 nuovi partiti non ancora nei gruppi. La proiezione si basa su 11 exit poll e sui sondaggi pre-voto.
L'affluenza alle 19: la video analisi di Davide Nitrosi
"Collocando la lista del Rassemblement National a un livello storico, i francesi hanno inviato un messaggio molto chiaro a un potere macronista che, voto dopo voto, si sta disintegrando: non vogliono più una costruzione europea tecnocratica e sempre più brutale che nega la sua storia, si fa beffe delle sue prerogative fondamentali e che si traduce in una perdita di influenza, identità e libertà"
Secondo l'exit polls di Sigma 2 per RTVE, il Pp, guidato da Dolors Montserrat, avrebbe vinto le elezioni con il 32,4% dei voti e 21-23 seggi (attualmente sono 13), con un vantaggio di 2 punti sul Psoe guidato alle europpe dalla vicepremier per la transizione ecologica Teresa Ribera, che resterebbe al 30,2% e fra 20 e 22 eurodeputati (ora ne hanno 21). Vox, con il 10,4% si conferma terza forza politica, con 6 seggi (ne aveva 4).
Per le elezioni europee alle 19 ha votato il 40,8% degli aventi diritto. È quanto emerge dai dati del Viminale pubblicati sul portale 'Eligendò quando mancano poco più di un centinaio di sezioni delle 61.650 complessive. L'affluenza alle 12 è stata del 25,1%. Per le elezioni regionali del Piemonte, sempre secondo il Viminale, l'affluenza è stata stata del 47,5% quando mancano sei sezioni sulle 4.795 totali, mentre per quelle comunali - si vota in 3.698 Comuni italiani - è stata del 53,6%, quando mancano i dati di 15 sezioni rispetto alle 19.578 complessive.
Dai primi exitpool in Francia risulta che stravince il partito di Le Pen e crolla Macron: distacco di oltre 16 punti. Bene Glucksmann.
Il Parlamento europeo ha pubblicato le stime dei risultati delle delle elezioni europee in otto Stati membri fra cui la Germania che avrà in totale 96 seggi: Ppe 30 (-1), S&D 14 (-2), Verdi 16 (-9), Renew 8 (+1), Sinistra 4 (-2), Non Iscritti 19 (comprende l'Afd, di estrema destra, che aveva 11 seggi), Altri 5 seggi (+5).
In Finlandia i seggi si sono chiusi alle 20:00 ora locale, le 19:00 in Italia, e i primi risultati parziali per le elezioni europee - con il 52,7% dei voti scrutinati - indicano che il partito conservatore Kok-Epp, attualmente al governo nazionale, ha ottenuto circa il 25,3% dei voti, seguito dal partito di sinistra Vas-Left con il 18,3%. Al terzo posto i Social Democratici (Sdp-S&D) con il 15,6% e al conteso quarto posto i Verdi e il partito di Centro entrambi intorno all'11%. I nazionalisti 'Veri Finlandesì per ora hanno poco meno di 7% dei voti.
Per le elezioni europee alle 19 ha votato il 39,9% degli aventi diritto. È quanto emerge dai primi dati del Viminale pubblicati sul portale ‘Eligendo' e relativi a circa la metà delle 61.650 sezioni. L’affluenza alle 12 era stata del 25,1%.
La coalizione Laburisti-Verdi guidata da Frans Timmermans è in vantaggio sull’estrema destra di Geert Wilders alle elezioni europee nei Paesi Bassi. Stando agli exit poll diffusi dal Parlamento europeo ed elaborati da Ipsos, l’alleanza europeista otterrebbe 8 seggi rispetto ai 7 assegnati al Partito per la libertà (Pvv). Gli exit poll confermano quanto indicato subito dopo il voto olandese che si è tenuto giovedì.
Nei primi exit poll della Germania il centrodestra della Cdu/Csu risulta primo partito con il 30%; segue l’estrema destra di Afd con il 16%. Terzo l’Spd di Olaf Scholz (14%). I Verdi quarti al 12,5%
È la bassa affluenza che sta contrassegnando le elezioni europee in Croazia, dove fino alle 16.30 aveva votato appena il 15,5 per cento degli aventi diritto, quasi il sei per cento in meno rispetto a cinque anni fa. Lo mostrano i dati della Commissione elettorale resi noti poco fa. A contribuire alla bassa affluenza è anche una certa stanchezza elettorale, dato che il Paese è appena uscito dall’intensa tornata del voto legislativo, tenutosi il 17 aprile scorso e che ha fatto registrare la vittoria dei conservatori di Andrej Plenković. Il premier uscente si è così assicurato un terzo mandato consecutivo alla guida del governo di Zagabria. Anche cinque anni fa la Croazia era stata tra i Paesi dell’Ue con il tasso di partecipazione tra i più bassi, risultato del 29,8%. Oggi i seggi chiuderanno alle 19 quando saranno diffusi i primi exit poll.
Secondo gli exit poll in Austria il partito di estrema destra Fpo avrebbe vinto le elezioni europee con il 27% dei voti. Lo rileva il quotidiano austriaco ‘Kronen Zeitung’, dopo che le urne sono state chiuse in Austria alle 17. Il Partito della Libertà austriaco, secondo gli exit poll, otterrebbe quindi il 27% (17,2% nel 2019) davanti all’Ovp, il Partito Popolare austriaco di orientamento democristiano e conservatore, che si attesterebbe al 23,5% (34,6% nel 2019). In terza posizione si classificherebbe Spo, il partito socialdemocratico austriaco, con il 23% (23,9% nel 2019). Seguono Grune, il partito dei verdi, con il 10,5% (14,1% nel 2019) e il partito liberale Neos con il 10,5% (8,4% nel 2019). I risultati ufficiali saranno diffusi alle 23.
L’affluenza in Francia per le elezioni europee ha raggiunto il 45,26% alle 17. Un dato in aumento rispetto alle precedenti tornate: nel 2019 il dato era pari al 43,29%, contro il 35,07% del 2014 e il 33,18% del 2009.
“Sono le ultime ore per andare alle urne. Andate a votare! Non è solo un diritto, ma anche un dovere civico. Non lasciate che altri decidano per voi. Fate la vostra parte per un'Italia e un'Europa migliori”. È l’appello lanciato sui social dalla ministra per le Riforme istituzionali e la semplificazione, Maria Elisabetta Alberti Casellati.
Il primo ministro belga Alexander De Croo ha votato per le elezioni nazionali ed europee a Nederbrakel, nella provincia delle Fiandre orientali. Incontrando la stampa ha dichiarato: “Siamo a un bivio, dobbiamo essere più uniti che mai, contro chi non lo è e non ha buone intenzioni nei nostri confronti”.
In Ungheria si va verso un'affluenza record alle Europee: alle 15 ha votato il 42%. Nel 2019 il dato alla stessa ora era stato del 30,5%.
Emmanuel e Brigitte Macron hanno votato alle elezioni europee nel loro seggio elettorale a Le Touquet, in Normandia. Macron si è recato al seggio all’indomani dell’incontro col presidente Usa Biden. Un’elezione che probabilmente porterà un chiaro rimodellamento del panorama politico in Europa e in Francia, con il Rassemblement National (RN) di estrema destra in stragrande maggioranza favorito contro il partito del capo dello Stato.
È più alta di quasi tre punti rispetto a quella di cinque anni fa l’affluenza alle urne in Germania: come risulta da un comunicato pubblicato nel 2019 sul sito della Direttrice delle elezioni tedesche, all’epoca la partecipazione al voto alle 14 era stata del 29,4% a fronte del 32,2% rilevato oggi.
L’affluenza alle urne in Ungheria per le elezioni europee sale di quasi 10 punti rispetto al 2019. Secondo l’ufficio elettorale nazionale, alle 13 di oggi aveva votato il 33,14% degli aventi diritto. Nel 2019, alla stessa ora aveva votato il 24,01%.
L’affluenza definitiva alle elezioni europee alle ore 12 in Italia si conferma al 25,14%. I dati sono relativi a 61.650 sezioni su 61.650, come si legge sul portale Eligendo del Viminale. Rispetto allo stesso orario delle scorse elezioni europee, si registra un calo dell’affluenza: alle ore 12 di domenica 7 giugno del 2009 l’affluenza era stata infatti del 26,74%. Alle 23 di ieri, sabato 8 giugno, primo giorno di apertura delle urne, si e’ recato a votare il 14,64% degli aventi diritto. I seggi rimarranno aperti fino alle 23 di oggi. Subito dopo inizieranno le operazioni di scrutinio delle schede.
L'affluenza stimata finora alle elezioni europee a livello dei Ventisette è al 16,1%, secondo una stima raccolta da Europe Elects. La cifra dovrebbe essere inferiore di 1,3% rispetto al 2019, quando fu stabilito il record di affluenza dal 1994.
Fino alle 12 di stamani, in Liguria hanno votato per le elezioni europee il 27,3% degli aventi diritto al voto. A Genova ha votato il 26,4%, a Imperia il 27,4, alla Spezia il 26,6, a Savona il 30,4. Per le elezioni comunali, che coinvolgono gli abitanti di 125 comuni liguri, il dato alle ore 12 sale al 33,8% di votanti. In provincia di Genova al voto il 31,4, a Imperia il 34,7, a Spezia il 32,6, a Savona il 37%.
È del 30,86% l’affluenza dei toscani al voto alle 12 nella seconda giornata delle elezioni europee, che si concluderanno alle 23. Il dato è superiore rispetto alla media nazionale. Con riferimento al voto per le Comunali, nei tre capoluoghi di provincia chiamati a eleggere il nuovo sindaco a Firenze alle 12 ha votato il 35,70% (36,64 in città per il voto europeo in città), a Prato il 34,14 (34,67 per le Europee), a Livorno il 30,77 (31,49 per le Europee). Con riferimento al voto per le Europee, l’affluenza per la provincia di Arezzo alle 12 è stata del 29,56%, per quella di Grosseto del 28,95, Lucca 23,25, Massa Carrara 22,79, Pisa 31,97, Pistoia 28,36, Siena 32,74.
L'affluenza alle elezioni comunali registrata dal Viminale alle 12.00 di oggi è del 34,53%, dati relativi a 18.563 sezioni su 19.578.
Per le elezioni regionali in Piemonte l'affluenza alle 12 è del 29%, dati relativi a 4.411 sezioni su 4.795). La provincia dove si è votato di più è quella di Biella con il 33,74% mentre quella che ha registrato la minor affluenza è Alessandria con il 28,4%.
L'affluenza alle urne per le elezioni europee alle ore 12 è del 25,1%, dati relativi a 58.617 sezioni su 61.559.
L'affluenza alle ore 12 secondo i dati ancora parziali del ministero (40.207 su 61.650) indicano il 24,27%. In calo paragonato al 26,74% registrato alla stessa ora di domenica 7 giugno 2009, ultima tornata elettorale europea che ha visto il voto 'spalmato' su due giorni.
Ecco le percentuali dell'affluenza registrate alle 23 di ieri nelle regioni al voto per le elezioni europee.
ITALIA NORD OCCIDENTALE 16,79%
Liguria 16,23
Lombardia 16,43
Piemonte 17,96
Valle D'Aosta 11,33
ITALIA NORD ORIENTALE 15,58%
Emilia Romagna 18,35
Friuli Venezia Giulia 13,70
Trentino Alto Adige 10,81
Veneto 14,71
ITALIA CENTRALE 15,77%
Lazio 13,60
Marche 15,69
Toscana 18,77
Umbria 17,86
ITALIA MERIDIONALE 12,53%
Abruzzo 12,71
Basilicata 12,32
Calabria 11,60
Campania 11,71
Molise 14,59
Puglia 13,98
ITALIA INSULARE 10,57%
Sardegna 10,00
Sicilia 10,76.
Il governatore della Liguria Giovanni Toti, agli arresti domiciliari per corruzione, falso e voto di scambio, è stato accompagnato stamani dalla Guardia di Finanza al seggio allestito al plesso scolastico don Celsi di Amelia per votare per le Europee.
A Ottati, piccolo comune del Salernitano l'affluenza alle urne, alle 23 di ieri, ha superato il 40% (41,55) e di fatto l'unico candidato sindaco e primo cittadino uscente, Elio Guadagno, è di fatto rieletto. Per l'ufficialità dell'elezione bisognerà attendere il termine dello spoglio in quanto la conferma arriverà dal numero di voti validi, che dovrà superare il 50%.
A urne ancora aperte per la tornata di elezioni Europee e Comunali in 36 centri, la Ciociaria ha già il suo primo sindaco eletto: è Enrico Pittiglio, vice presidente della Provincia di Frosinone, già capogruppo Pd in Provincia e sindaco di San Donato Valcomino. Pittiglio era il candidato unico alla sua successione e per essere rieletto era necessario superare il quorum del 40% degli elettori. Il quorum è stato superato pochi minuti dopo le 8.30 di oggi.
Affluenza al 17,54% nei 4.795 seggi del Piemonte, nel primo giorno di voto per le elezioni regionali.
E' stata del 20,63% l'affluenza alle urne, nel primo giorno di voto, per le elezioni comunali. Il risultato finale riguarda tutti i 19.578 seggi.
Seggi di nuovo aperti in tutta Italia fino alle 23 in tutta Italia per il secondo e ultimo giorno di votazione per l'elezione dei 76 nuovi europarlamentari che rappresentano l'Italia nel Parlamento dell'Unione Europea. Alle urne sono chiamati 51,7 milioni di elettori maggiorenni che votano con il sistema proporzionale.
Elezioni europee: ieri alle 23 aveva votato il 14,64% degli aventi diritto, lo rivelano i dati del Viminale pubblicati sul portale 'Eligendo' (61.165 sezioni su 61.650). Nel 2009 l'affluenza alle 22 fu del 17,8%.