Martedì 16 Luglio 2024
SIMONE ARMINIO
Elezioni

Europee 2024, M5s tradito dal Sud e dalla sfida ai Dem

Grillini fermi al 10,5%. La delusione dei big Vittoria solo a Cagliari. "L’astensionismo ci ha puniti"

Roma, 10 giugno 2024 – La domanda che nessuno ha il coraggio di fare tra le file del Movimento 5Stelle è se, fatti i conti con i primi exit poll, sia davvero convenuta questa guerra interna più o meno dichiarata con il Partito Democratico. La linea di Giuseppe Conte era infatti parsa chiara finora, seppure mai esplicitata a chiare lettere: erodere terreno ai dem, attaccandoli da sinistra. E dunque che fine ha fatto quel terreno conteso? Con un Movimento 5 Stelle inchiodato sul 10,4% e un Pd che rischia di veleggiare verso il 25%, qualcosa, è andato storto. Complice pure un’Alleanza Verdi e Sinistra che pensava di lottare per la sopravvivenza e invece supera in scioltezza le forche caudine delle 4%. Un’altra bandierina ben piantata a sinistra, un altro pezzo di elettorato che non ha ceduto alle lusinghe pacifiste grilline, un pezzo di bottino accarezzato per mesi e non incassato dai grillini.

Mariolina Castellone, vicepresidente grillina in Senato
Mariolina Castellone, vicepresidente grillina in Senato

Da qui l’evidente malessere. Nel quartier generale del Movimento le bocche ieri sera sono rimaste cucite. "Non si commentano gli exit poll", ripetono i più come un mantra. Pur sapendo benissimo che in fondo, per rosea che vada, un’analisi della sconfitta questa volta andrà fatta. "Parlerà Conte" alzano le mani maggiorenti, prime linee e fanti semplici. Intanto a tenere banco c’è il buon risultato di Cagliari, certo. L’effetto Todde non si è fermato, e dopo la Regione, il centrosinistra a trazione pentastellata ora veleggia sul comune capoluogo con una vittoria facile al primo turno di Massimo Zedda. E c’è il buon risultato di Bari, dove Michele Laforgia, sostenuto dal M5S, si è difeso con un risultato superiore al 20% e ha tenuto alta la bandiera gialla.

Ma sono brillantini, non certo stelle, e lo sguardo panoramico restituisce invece un Movimento spento, con le sue stelle fulminate o intermittenti, soprattutto al sud – territorio d’elezione –, dove la forte astensione dal voto ha penalizzato soprattutto il partito di Conte. Lo ammette Mariolina Castellone, vicepresidente grillina in Sento, tra le poche a parlare dal salotto televisivo di Vespa. E se da un lato mette le mani avanti ("Dobbiamo capire meglio i dati"), dall’altro non può fare a meno di tirare in ballo il sud, fino ad ora granaio di voti pentastellati: "Il Sud è andato a votare poco, ci penalizza ed è triste che la gente non abbia capito l’importanza del voto. Ma la colpa è del disinteresse del governo".

Qualcuno silenziosamente rimpiange quei voti sovranisti e antieuropeisti che gonfiarono le vele del M5S ai tempi dell’accordo con Farage e che oggi hanno salvato la Lega dal tracollo. "Potevamo tenerceli noi", dice un deputato a mezza bocca. Poi mette le mani avanti: "Sto scherzando. E comunque siamo a taccuini chiusi. Parla Conte". E Conte, alle due inoltrate, parla: "Prendiamo atto del risultato molto deludente, ma la valutazione dei cittadini è insindacabile" perciò "avvieremo una riflessione interna".