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Europee 2024: chi è Tom Vandendriessche, il candidato fiammingo che può far dissolvere il Belgio

Nei Paese si terranno anche i rappresentanti dei parlamenti regionali e nazionali. Secondo i sondaggi, il partito di estrema destra Vlaams Belang è al 23,5% dei consensi nelle Fiandre

Roma, 30 maggio 2024 – Le elezioni europee previste per l'8 e il 9 giugno si avvicinano. In Italia continuano i dibattiti e le polemiche sui nomi dei candidati, da Ilaria Salis – con Avs nella circoscrizione nord-ovest – al generale Vannacci, con la Lega come capolista in tutte le circoscrizioni. Ma guardando in casa dei nostri vicini, quali sono i casi più interessanti negli altri paesi dell'Unione? In Belgio il 9 giugno contestualmente alle elezioni europee verranno eletti anche i rappresentanti dei parlamenti regionali e nazionali. Secondo gli attuali sondaggi, il partito di estrema destra Vlaams Belang viaggia sul 23,5% dei consensi nelle Fiandre, la parte settentrionale e di lingua olandese, a differenza della Vallonia, francofona, che occupa la porzione meridionale del Paese e che i sondaggi danno più sbilanciata a sinistra verso il Partito Socialista, primo partito nella regione, che si attesta intorno al 23%.

Tom Vandendriessche, Klaas Slootmans, Tom Van Grieken e Wouter Vermeersch del partito di estrema destra belga Vlaams-Belang (Afp)
Tom Vandendriessche, Klaas Slootmans, Tom Van Grieken e Wouter Vermeersch del partito di estrema destra belga Vlaams-Belang (Afp)

Perché Vlaams Belang potrebbe stravincere nelle Fiandre

Il tema principale del partito nazionalista è la richiesta della creazione di uno Stato indipendente. Tom Vandendriessche, attuale eurodeputato del partito e candidato alle prossime europee per un altro mandato, nel Parlamento europeo appartiene al gruppo Identità e democrazia (lo stesso della Lega per intenderci). Il candidato di Vlaams Belang ha spiegato come "le Fiandre sono la potenza demografica, politica, finanziaria ed economica del Belgio. Il problema è che abbiamo solo il 50% del potere politico. C'è un trasferimento di denaro dalla regione delle Fiandre, che vota a destra, alla Vallonia, che vota a sinistra, dove parlano francese. Noi siamo stufi di pagare per loro".

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Oltre i sentimenti secessionisti, anche l'immigrazione è un tema caro al partito e proprio Vandendriessche ad ottobre aveva scatenato l'ira di diversi europarlamentari dopo aver utilizzato la parola “Omvolking”, corrispettivo del tedesco “Umvolkung". Lo aveva fatto nell'ambito della discussione sulla nuova legislazione comunitaria in ambito di immigrazione e per il quale aveva subito un'indagine sul linguaggio utilizzato da parte della presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola. Il termine è proprio dell’ideologia nazista e indica un processo di assimiliazione. L'eurodeputato di Identità e democrazia aveva poi spiegato come "ogni anno fino a 3,5 milioni di lavoratori extracomunitari immigrano verso l’Europa. L’Unione europea vuole aggiungere un altro milione. Questa è una politica migratoria di sostituzione e il mio popolo ne è completamente stufo". Il leader del partito è invece Tom Van Grieken. Divenutolo alla giovane età di ventotto anni, ha da sempre portato avanti tematiche populiste e anti-immigrazione. Come spiega un articolo di Politico, se "il partito di Tom Van Grieken, Vlaams Belang, dovesse vincere le elezioni di giugno 2024, il Belgio per come lo conosciamo potrebbe cessare di esistere". Il piano di Vlaams Belang per le prossime elezioni è di stringere, dopo il voto, un'alleanza con il partito conservatore Nuova Alleanza Fiamminga (Nva), autonomista ma non più espressamente secessionista grazie al quale potrebbero raggiungere oltre il 50% dei voti e quindi la maggioranza dei seggi nel Parlamento fiammingo. "Il primo passo è formare un governo a guida di Vlaams Belang nelle Fiandre e dichiararci sovrani. Non indipendenti, ma sovrani secondo il diritto internazionale. Poi inviteremo il governo della Vallonia a procedere con una scissione ordinata del Belgio, come fece la Cecoslovacchia", ha spiegato Tom Vandendriessche.