Martedì 12 Novembre 2024
GIORGIO CACCAMO
Destinazione Europa

Bonaccini: “Il Pd è unito, supereremo il 20%. Ma dobbiamo uscire dalle Ztl"

Il presidente dell’Emilia-Romagna e dei Dem è capolista al Nord-Est: "L’obiettivo è evitare che l’estrema destra arrivi al governo della Ue"

Bologna, 28 maggio 2024 – “Non sono Otelma", scherza Stefano Bonaccini. "È difficile prevedere prima ciò che può succedere". Il governatore dell’Emilia-Romagna, presidente del Partito democratico e capolista dem alle Europee nella circoscrizione Nord-Est, tuttavia dice di sentire "un clima di crescita" intorno al Pd; quindi, senza far appunto previsioni da mago, non ha dubbi che il partito supererà il 20%.

L’obiettivo, in ogni caso, è prendere il massimo possibile per giocarsi anche il ruolo di prima forza all’interno del gruppo dei Socialisti e democratici. E per ottenere questo risultato, Bonaccini ha deciso di battere il territorio della circoscrizione "con un’auto di quelle sostenibili ed ecologiche, per arrivare ovunque". Arrivare ovunque perché "l’astensionismo sta crescendo ed è molto preoccupante" e per non rischiare di "ridurci troppo nelle Ztl", suo vecchio cruccio: "Giusto mantenere i voti di chi vive nei centri storici, sta bene, è istruito. Ma una forza che si definisce di sinistra non può non avere una connessione speciale con chi non sta bene dal punto di vista sociale ed economico o vive nelle periferie".

La politica, dice ricordando la sua provenienza da Campogalliano (Modena), "si fa anche nei mercati e davanti al bar". Rischiando pure di prendersi il freddo e i fischi...

Il tutto, peraltro, in una circoscrizione molto ampia in cui non c’è solo la “sua“ Emilia-Romagna, ma anche Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino-Alto Adige, regioni dove domina la Lega. Dovrà rubare voti al Carroccio? "La Lega – risponde Bonaccini – avrà un problema perché dovrà giustificare il tracollo dal 34% di cinque anni fa al 10, se va bene. Noi abbiamo un vantaggio nel provare a recuperare voti anche a quell’elettorato, perché se candidi Vannacci che dice che Mussolini è uno statista e che i bimbi disabili devono andare in classi separate... D’altra parte le alleanze internazionali Meloni e Salvini se le sono scelte loro con l’estrema destra". Ma non è solo una questione politica. "Penso anche a quel manifesto “più Italia meno Europa“. Vorrei vedere che cosa pensano gli imprenditori della circoscrizione più manifatturiera d’Italia...".

Bonaccini parla vedendo ormai all’orizzonte Bruxelles, ma è ancora il presidente della Regione Emilia-Romagna ed è inevitabile pensare ai suoi quasi dieci anni da governatore. Come ha spiegato ai cittadini emiliano-romagnoli la sua scelta di candidarsi? "Penso che chi verrà dopo di me, sarà meglio di me di certo. Intanto – rivendica – è stato riconosciuto il buon governo di una regione che in un decennio ha subito un terremoto devastante, la pandemia e un’alluvione". E l’esperienza di questi dieci anni di campo più o meno largo, sottolinea, può anche essere un esempio per il Pd e il centrosinistra. Le primarie perse contro Elly Schlein sono alle spalle, Bonaccini è anzi stato il primo sostenitore dell’ipotesi del nome della segretaria nel simbolo e, da presidente dem, auspica un buon risultato di tutte le opposizioni: "Sarebbe un bel segnale, vorrebbe dire che qualche campanello d’allarme arriverà da queste Europee per chi sta governando".

Ma a proposito di Europa, che cosa ne pensa di Mario Draghi per il dopo Ursula von der Leyen? "Che io apprezzi Draghi lo si sa da tempi non sospetti, avrebbe tutte le qualità per guidare la Commissione. Ma l’importante è riuscire a fermare l’estrema destra che potrebbe andare al governo dell’Europa". Finiamo con la fantapolitica: Stefano Bonaccini, da segretario del Pd, avrebbe fatto una campagna elettorale diversa per sé e per il partito? "No, secondo me stiamo facendo una campagna elettorale bella e coraggiosa. Elly è ovunque e insieme stiamo dando una bella immagine di unità".