Giovedì 26 Dicembre 2024

Come sarà il nuovo Parlamento europeo dopo le elezioni: Ppe leader. Avvertimento dei socialisti sull’allargamento a destra

Sono 720 i seggi: Popolari, S&D e Renew insieme hanno la maggioranza. Il presidente Ppe Manfred Weber: “Socialdemocratici e liberali sostengano Von der Leyen”

Roma, 10 giugno 2024 – Terminato lo spoglio delle elezioni europee, è subito tempo di pensare a come sarà composto il nuovo Parlamento Ue. Oltre alla situazione in Italia (che elegge 76 deputati), con FdI che sfiora il 29% e il Partito Democratico al 24%, c’è da analizzare i dati arrivati dai vari Paesi. Le scenario comunque delinea una maggiornaza Ursula intorno ai 400 seggi.

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La composizione dell’Europarlamento

L’Europarlamento è formato da 720 deputati. Conti alla mano, secondo i dati provvisori, il Ppe potrebbe avere 185 seggi, S&D 134 e Renew Europe 79: quanto basta, 401 seggi, per ottenere una maggioranza. Ecco l'aggiornamento sulla composizione non definitiva del nuovo Parlamento Europeo, sulla delle proiezioni fornite dallo stesso Europarlamento.

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Eletti europee 2024 in Italia: la lista aggiornata di tutti i partiti

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  • Ppe: 186 seggi
  • S&D: 134 seggi
  • Renew Europe: 83 seggi
  • Ecr (Conservatori e Riformisti europei): 73 seggi
  • Identità e Democrazia: 58 seggi
  • Verdi: 53 seggi
  • Sinistra: 36 seggi
  • Non iscritti: 46 seggi
  • Altri senza appartenenza: 55 seggi
Elezioni: i seggi all'Europarlamento, le proiezioni
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Come è andato il voto in Europa

In Francia la destra di Marine Le Pen e Jordan Bardella supera nettamente – addirittura doppiandolo – il partito del presidente Emmanuel Macron, al punto che l'inquilino dell'Eliseo ha subito scelto di convocare nuove elezioni quando ancora in Italia le urne non si erano neanche chiuse. Terremoto anche in Belgio, con il premier Alexander De Croo che in lacrime decide di rassegnare le dimissioni. Forte scossone anche in Germania: l'estrema destra di Afd diventa il secondo partito, superando l'Spd del cancelliere Olaf Scholz, mentre al primo posto ci sono i popolari della Cdu. L'estrema destra è prima in Austria, ma vola anche in Grecia e in Olanda. Da monitorare anche le ripercussioni in Spagna, dove le destre estreme non sfondano, anche se il Pp con il 34% scalza il Psoe del primo ministro Pedro Sanchez fermo al 30%.

Lo scenario

Lo scenario, quindi, appare piuttosto chiaro: la crescita delle destre va di pari passo con le difficoltà dei governi dei principali Paesi europei, con l’Italia che in pratica è la sola eccezione. Un risultato che comunque lascia tutto sommato stabili i possibili equilibri, con il Partito popolare europeo che si conferma leader e lancia l'appello per la prossima maggioranza, invitando i socialdemocratici e i liberali a un'alleanza che terrebbe fuori l'estrema destra. “Invito entrambi gli altri partiti, S&d che è secondo e Renew che è terzo, a unirsi alla alleanza pro-Ue e creare le fondamenta per i prossimi cinque anni – le parole del presidente del Partito popolare europeo, Manfred Weber -. Chiedo loro di rispettare il processo democratico e il risultato delle elezioni sostenendo la riconferma alla Commissione europea di Ursula Von der Leyen”. Una eventuale maggioranza Ppe-S&d e Renew Europe potrebbe essere sufficiente, sulla carta, a tenere fuori le destre, nonostante l'avanzata più o meno comune in tutta Europa.

L’avvertimento dei socialisti

Il Partito Socialista europeo avverte Ursula von der Leyen e il Ppe che un eventuale allargamento a destra della maggioranza all'Eurocamera non potrà esserci con S&D all'interno della coalizione. "Se l'allargamento della piattaforma va in un'altra direzione che non è quella dei Verdi, non possiamo negoziare. Se è con Ecr, è senza di noi", ha sottolineato il segretario generale del Partito Socialista europeo Giacomo Filibeck nel corso di un evento post-elettorale organizzato da Politico.

Il punto di Ursula Von der Leyen

"Questa elezione sul suolo europeo aveva due messaggi fondamentali. In primo luogo, c'è ancora una maggioranza per un'Europa forte nel centro dello spettro politico. In altre parole, il centro ha tenuto": lo ha detto in conferenza stampa a Berlino la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. "Ma è anche vero che gli estremi, sia a sinistra che a destra, hanno guadagnato sostegno. E quindi questo risultato comporta anche una grande responsabilità per i partiti di centro - ha aggiunto - Possiamo avere opinioni diverse su singoli punti, ma tutti vogliamo un'Europa forte e capace di agire". "Durante tutta la mia campagna elettorale, ho lavorato intensamente per costruire una maggioranza ampia e operativa per un'Europa forte", ha ricordato la presidente della Commissione europea prima di annunciare che parlerà innanzitutto con Pse e Liberali. "Beh, in effetti, c'è un aumento dell'estrema destra e, in realtà, anche dell'estrema sinistra", ha detto von der Leyen replicando a una sollecitazione e aggiungendo: "abbiamo entrambi i fenomeni. Ma non tanto quanto previsto, non tanto quanto ci si aspettava. E' vero il contrario: abbiamo avuto una forte vittoria come Partito Popolare Europeo. Questo dimostra che si può resistere alla pressione degli estremi e avere successo mentre si è responsabili dell'Unione Europea".