Forza Italia lascia filtrare che è una possibilità, la Lega smentisce, Giorgia Meloni nicchia. Il centrodestra potrebbe presentarsi in ordine sparso alle consultazioni, divisa per partiti e non in maniera unitaria come coalizione.
Questo lo scenario che si staglia all'orizzone dopo lo strappo del Senato, dove Ignazio la Russa (Fdi) è stato eletto presidente senza i voti di Forza Italia. Forza Italia furiosa anche per come stanno andando le trattative sui ministeri, in particolare per l'esclusione di Lica Ronzulli, confermata dallo stesso Berlusconi. La decisione non è ancora ufficiale ma gli azzurri, spiegano fonti del partito, starebbero valutando di andare da soli alle consultazioni al Quirinale. Ipotesi che ovviamente non piace al resto della coalizioni. "Non lo so, ne parleremo nei prossimi giorni'', risponde gelida Giorgia Meloni a chi le chiede conto della cosa, nella speranza che alla fine Forza Italia prevalga la linea morbida. Se è infatti vero che tra gli azzurri serpeggia nervosismo e irritazione nei confronti della premier in pectore, è altrettanto vero che il partito è diviso in due correnti, quelle che fa capo a Ronzulli e quella vicina ad Antonio Tajani, più accomodante nei confronti della coalizione. Dal canto suo la Lega ostenta invece sicurezza: "Sono prive di fondamento le notizie relative al centrodestra diviso alle consultazioni al Colle", fanno sapere fonti del Carroccio, spiegando che "la Lega continua a lavorare con responsabilità e buonsenso".
A giocare a favore dell'unità del centrodestra è il fattore tempo. Le consultazioni, infatti, non cominceranno prima di mercoledì 19 ottobre: la maggioranza uscita vincitrice alle elezioni ha quasi una settimana per ricucire gli strappi che subito si sono manifestati.