Roma, 21 giugno 2024 – È tempo di ballottaggi in diversi comuni italiani. Il 23 e 24 giugno i cittadini di 101 comuni, di cui 12 capoluoghi di provincia, saranno chiamati nuovamente a votare per il secondo turno delle elezioni amministrative. Questa volta il voto servirà a stabilire chi diverrà sindaco tra i due candidati che al primo turno, dell'8 e 9 giugno, hanno ottenuto più voti. Ad andare al ballottaggio sono infatti i due candidati, per ogni comune, che hanno ricevuto più preferenze senza però riuscire a raggiungere la fatidica soglia del 50% +1. Al ballottaggio, però, basterà prendere semplicemente più voti del proprio avversario, senza la necessità di raggiungere una specifica soglia percentuale.
Il ballottaggio riguarderà i comuni con più di 15.000 abitanti e i seggi saranno aperti dalle 7 alle 23 di domenica 23 giugno e dalle 7 alle 15 di lunedì 24 giugno. È importante sottolineare che, a differenza del primo turno, per il secondo non è previsto il voto disgiunto. Saranno quindi considerate nulle le schede che presenteranno dei segni sulle liste non collegate al candidato prescelto.
Proprio le liste a sostegno dei candidati potranno subire delle modifiche ed essere di più nel caso in cui siano stati formati o meno degli "apparentamenti" con altre liste rimaste fuori dal ballottaggio.
Come sarà composto il consiglio comunale
Ma dopo il ballottaggio, come sarà composto il consiglio comunale? Riguardo la ripartizione dei seggi, quando un candidato viene eletto al secondo turno, le liste che lo sostengono ricevono almeno il 60% dei seggi. Ciò non esclude che la lista ne abbia ottenuti comunque di più attraverso il voto. Inoltre, in questo caso, alla ripartizione potranno partecipare anche le liste che si sono recentemente "apparentate" al candidato. All'interno delle liste vincitrici i seggi vengono poi ripartiti sulla base dei voti ottenuti al primo turno.
Dopo aver stabilito quanti seggi spettano alle liste collegate al sindaco eletto, si procede ad assegnare proporzionalmente i seggi rimasti per le altre liste. Per ottenere i seggi rimasti, le liste sconfitte dovranno aver raggiunto al primo turno la soglia di sbarramento del 3%, sia da sole sia facendo parte di un gruppo di liste.