Martedì 12 Novembre 2024

Calenda-Renzi: premesse per il 'Terzo Polo'. Ma l'accordo ancora non c'è

Il leader di Italia Viva: "Noi ci siamo". Ma una parte di Italia Viva punta ancora alla corsa solitaria

Matteo Renzi e Carlo Calenda (Ansa)

Matteo Renzi e Carlo Calenda (Ansa)

Roma, 9 agosto 2022 - Lavori in corso tra Renzi e Calenda, in attesa dell'accordo che ancora non c'è. Ieri pomeriggio l'incontro, oggi altri contatti in attesa di sciogliere il nodo. Renzi ha aperto da tempo a quella che ritiene "una opportunità straordinaria", ovvero la costituzione di un Terzo polo che - secondo i sondaggi - potrebbe arrivare al 10% e superarlo; il secondo è possibilista ma continua a sposare la tesi dell'esenzione delle firme dovuta - la sua motivazione - "al fatto che sono europarlamentare, ho fatto fare anche dei pareri Pro veritate, siamo stati molto cauti su questo".

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"L'ordinamento italiano vigente non ha ancora inserito le opinioni di Calenda tra le fonti del diritto. Le leggi sono leggi. E le fa il Parlamento. Non Calenda con delle esternazioni", l'avvertimento del dem Parrini. La partita tra Calenda e Renzi è in stand by ma le due parti comunque stanno dialogando. "C'è una discussione con Italia Viva che dev'essere chiara, stiamo integrando due corpi. Non c'è un incontro oggi. L'accordo non c'è ancora", ha ribadito Calenda. Ed ancora: "Io spero che nasca" un Terzo Polo, "ci sono tutte le premesse e tuttavia è un incontro tra due forze politiche molto diverse. Le vicinanze programmatiche ci sono quasi tutte".

"Quest'area riformista, questo terzo polo, nel Paese c'è. A chi mi domanda: "Ma che farete con Calenda, ora che Azione ha rotto il patto con il Pd?", rispondo semplicemente che noi ci siamo. E siamo disponibili a dare una mano perché l'obiettivo di fare il Terzo Polo richiede generosità e impegno. Se Calenda ci sta, noi ci siamo", ha sostenuto Renzi. "Renzi ha dichiarato con molta generosità che lascerebbe, se un accordo venisse trovato, la leadership politica di questa avventura a Calenda. Non ha mai messo i propri destini personali davanti a quelli politici, lo dimostrò dopo la sconfitta al referendum con le sue dimissioni", ha sottolineato il deputato di Iv Marattin. Nel simbolo - qualora l'accordo venisse trovato - comparirebbe, dice una fonte di Iv, il nome di Calenda, con l'eventuale divisione dei collegi da decidere tra le due parti. 

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Le strade aperte per il partito di Renzi, sottolineano fonti di Iv, restano ancora due: la prima è quella di una corsa in solitaria con il nome Renzi sulla scheda e l'accordo con alcuni simboli tra cui la Lista Civica Nazionale di Pizzarotti e la lista Moderati di Portas; la seconda è quella di un'intesa con Azione per una lista unitaria. Italia Viva sarebbe comunque divisa, una parte punta ancora alla corsa solitaria. Da qui un certo scetticismo tra i dirigenti di Iv sulla possibilità che Calenda raggiunga un accordo. Nella giornata di domani intanto è attesa la convocazione degli organi di Italia Viva per decidere sul simbolo. Dunque i tempi sono stretti, l'ex premier - dopo aver ribadito più volte la disponibilità a trovare un'intesa - punta a chiudere in fretta, anche se c'è chi prevede un iter lungo nella trattativa, con l'eventualità di chiudere l'intesa proprio poco prima di Ferragosto.

Intanto - dicono da Iv - con la Enews di oggi Italia Viva ha raggiunto i diecimila volontari per la campagna elettorale. La prima iniziativa elettorale è prevista dopo la presentazione delle liste in Salento nei luoghi della Tap. Lavori in corso pure nell'area moderata del centrodestra. Udc, Coraggio Italia, Noi con l'Italia e Italia al Centro stannop cercando un'intesa per presentarsi alle urne con una lista unitaria. Si punta ad inserire nel simbolo i loghi delle quattro forze politiche che potrebbero contare su 16 collegi, non più solo sui 13 previsti in un primo momento.