New York, 8 ottobre 2024 - "Il re di New York è tornato per riprendersi quello che ha costruito", è l'elogio fatto dal figlio a Donald Trump durante il suo comizio elettorale-show nella mecca newyorchese del Madison Square Garden. Una serata che ha visto il tycoon scatenato per riprendersi la sua città, che in passato lo ha tradito con incriminazioni e condanne. Perché la Grande Mela è una roccaforte democratica, ma è anche casa sua e Trump vuole convertirla ai repubblicani "Dicono che è impossibile, ma io non ci credo".
Madison Square Garden
Il Madison Square Garden, dove giocano Knicks e Rangers, è nella storia del Paese, lì Marylin Monroe vi cantò 'Happy Birthday, Mr President' a John Fitzgerald Kennedy e Bill Clinton vi accettò la nomination democratica nel 1992. La stessa arena che nel 1939 Garden ospitò anche un comizio a sostegno di Adolf Hitler.
Trump: "Farò tornare il sogno americano”
In migliaia sono arrivati da tutta America e hanno riempito l'arena, molti però sono rimasti fuori, invadendo New York: un tappeto di cappellini rossi con la scritta Make America Great Again ha ricoperto la Quinta Strada. C’è anche un finto Kim Jong-un che si fa fotografare assieme a chi lo chiede. "Sono qui oggi con un messaggio di speranza: con il vostro voto metterò fine all'inflazione, farò tornare il sogno americano", è la promessa fatta dall'ex presidente dal palco, assieme alla ex First Lady Melania.
Trump: “Siamo un Paese occupato”
"Siamo in testa in tutti gli Stati in bilico e fra nove giorni conquisteremo la Casa Bianca", ha affermato Trump, che poi si è scagliato contro l'avversaria Kamala Harris: ha "distrutto il paese. I nostri nemici ridono di lei, vogliono che vinca". La Harris "ha importato criminali dalle prigioni di tutto il mondo, dal Venezuela al Congo", e il tycoon ha assicurato agli elettori: con me quest'invasione finirà. Quindi l'Election Day "sarà la liberazione", "ora siamo un paese occupato".
Musk: “Allontaneremo il governo dai vostri portafogli"
Trump non ha freni nelle offese alla Harris, colpevole di avere un "basso quoziente intellettivo" e che con la sua "incompetenza ci porterà alla terza guerra mondiale". Sul palco a sostenere l'amico il miliardario Elon Musk: "Questa è una battaglia: andate a votare. Il margine di vittoria deve essere ampio", il boss di Tesla ha quindi toccato un tema caro ai repubblicani, ma anche ai dem: "I vostri soldi sono sprecati. Allontaneremo il governo dai vostri portafogli", ha assicurato Musk sottolineando che a suo avviso la spesa federale può essere ridotta di 2.000 miliardi. Applausi scroscianti anche per Kennedy Jr, che ha attaccato Il partito democratico: "Non è più quello di Martin Luther King o di mio zio".
Insulti razzisti: Porto Rico spazzatura galleggiante
Non sono mancati gli insulti razzisti, fatti da uno degli ospiti sul palco: il comico Tony Hinchcliffe ha definito Porto Rico una "spazzatura galleggiante" e insultato gli ispanici con un doppio senso volgare, scatenando reazioni: il cantante di origine portoricana Ricky Martin ha chiesto su Instagram ai suoi oltre 18 milioni di follower di votare per Harris. Sul palco anche il wrestler Hulk Hogan e l'ex conduttore ultraconservatore di Fox News Tucker Carlson.