Roma, 7 novembre 2024 – Una vittoria sorprendente e un presidente che già da subito farà sentire la sua presenza sulla scena interna e internazionale. Andrew Spannaus, giornalista americano e autore del libro L’enigma americano spiegato agli europei (Solferino Libri) spiega come Trump abbia vinto e cosa ci si debba aspettare.
Andrew Spannaus, qual è la sua lettura di questo voto?
“La forza della vittoria di Donald Trump in queste elezioni è stata sorprendente. È riuscito persino a ottenere la maggioranza del voto popolare (solitamente conquistata dai democratici ndr). Una cosa che nessuno si sarebbe mai aspettato”.
Da che cosa è stato determinato secondo lei questo risultato così sorprendente?
“Credo che il risultato rifletta la capacità di Donald Trump di creare una narrazione di instabilità, fallimento, di incertezza degli Stati Uniti. Non solo dal punto di vista economico, dove ha battuto sui prezzi troppo alti, ma anche quello dell’immigrazione, con tutti gli ingressi degli ultimi anni e due guerre in essere. Ha dato tutta la colpa a Biden ed Harris. Una maggioranza degli americani ha evidentemente accettato questa narrazione”.
Perché molti americani hanno votato Trump? Gli exit poll di Cnn dicono che l’economia è stata determinante…
“I sondaggi dicono in effetti l’economia. Ma il termine economia va inteso in un modo molto specifico, ossia si identifica con l’inflazione, con l’aumento dei prezzi che fra l’altro negli ultimi tempi era sceso, arrivando poco sopra il 2%. Tutti parlano di questo aspetto e si ricordano che durante il primo mandato di Trump le cose andavano meglio. Il problema che si tende a dimenticare è che c’è stata una pandemia in mezzo. Una pandemia in cui le merci non si spostavano a livello internazionale ed erano tutte bloccate nei porti. Altro aspetto che va considerato è che oggi in Occidente si produce molto meno. Anche questo ha provocato un aumento dei prezzi. Kamala Harris non è riuscita a spiegare perché si è venuta e creare questa situazione e cosa abbia fatto l’amministrazione Biden per risolverla”. Cosa dobbiamo aspettarci ora? Quali saranno le prime mosse di Trump?
“Penso che Trump si metterà subito al lavoro e che si concentrerà sulla situazione internazionale. Farà sentire la sua presenza per posizionarsi rispetto alle altre grandi potenze e verso il Medio Oriente. Lo farà con il suo stile, ossia con il suo modo irruente, ma non potrà non tenere conto della diplomazia. A livello interno, la macchina è già in moto da tempo. Cercherà di occupare le istituzioni con persone molto fedeli a lui. Rientra nei diritti di un presidente fare questo. Ma è noto che Trump ha anche un’idea su come ripulire gli apparati e la burocrazia dello Stato e mettere persone più favorevoli a lui”.
Possiamo dire che la democrazia americana è a rischio?
La democrazia americana ha una grande sfida davanti, perché la livello Interno Trump non rispetta le regole, non rispetta la Costituzione e ha mostrato chiaramente una volontà di aumentare il potere esecutivo. Dal punto di vista dei poteri del bilanciamento interno questo è un problema. La mia preoccupazione è che potremo vedere un’interruzione di alcuni processi importanti, come ricostruire la fiducia nello Stato e nelle istituzioni”.