Giovedì 26 Dicembre 2024
ALEX LUNG
Elezioni USA

Collegio elettorale e grandi elettori

'Solo il Congresso Usa può bandire il candidato presidente'

Come già detto, l'elezione del presidente degli Stati Uniti non è diretta, ma indiretta: in altre parole, non sarà il voto dei cittadini a stabilire chi entrerà alla Casa Bianca. Gli elettori votano di fatto coloro che voteranno per scegliere il 47° presidente americano: quando un candidato vince uno stato, i delegati di quello stato dovranno votare per lui all'elezione indiretta. L'elezione indiretta si terrà il 17 dicembre 2024, e i risultati verranno certificati il 6 gennaio 2025.

Proprio per la natura di questo processo, spesso a vincere non è il politico più votato dai cittadini. Nel 2016, Hillary Clinton aveva ottenuto circa 3 milioni di voti in più rispetto a Donald Trump, ma sappiamo come è andata a finire. Questo perché non tutti gli stati contano allo stesso modo: i delegati che voteranno per il nuovo presidente nell'elezione indiretta, sono in numero proporzionale agli abitanti dello stato. La California, ad esempio, ha diritto a 54 grandi elettori; l'Alaska ad appena tre. 

Semplificando, sebbene Clinton avesse ottenuto più voti in totale, Trump aveva vinto negli stati più importanti. Oltretutto, il tycoon si era portato a casa 30 stati, contro i 20 della sfidante dem.

Il collegio elettorale è composto da 538 grandi elettori: per vincere serve 'accaparrarsene' 270. Nella remota possibilità che tra Harris e Trump finisca in parità, a decidere sarà la Camera dei rappresentanti, con ogni delegazione statale che avrà diritto a una preferenza. 

Ma perché un sistema così complesso? L'Ispi ricorda che "nel 1789, quando entrò in vigore la costituzione degli Stati Uniti, a causa delle ampie dimensioni del paese e della mancanza di sistemi di comunicazione efficaci, non era possibile organizzare un voto popolare a livello nazionale per eleggere il presidente".

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