New York, 4 novembre 2024 – La Liberty bell di Filadelfia, uno dei simboli della rivoluzione americana, potrebbe ancora metaforicamente suonare per il prossimo presidente. Perché è in Pennsylvania, il più popoloso dei sette ‘swing states’, gli stati in bilico, che quasi certamente si deciderà la consultazione elettorale. Il motivo è semplice. L’elettorato è diviso sostanzialmente a metà e il numero di grandi elettori, ben 19, è il più alto tra gli ‘swing states’. Prevalere qui è dannatamente complicato. Le due grandi aree urbane dello Stato, Filadelfia e Pittsburgh, favoriscono infatti pesantemente i democratici. Tra le due si trovano però vaste aree rurali in cui dominano i repubblicani.
I due partiti sanno che la partita è storicamente in bilico e puntano agli indipendenti, agli indecisi, e un ruolo importante potrebbero averlo i repubblicani che non amano Trump, quei più di 160.000 elettori del ‘vecchio’ partito di Reagan e Bush, che alle primarie repubblicane dello Stato hanno votato non per l’ex presidente ma per la sua sfidante, l'ex governatore della Carolina del Sud Nikki Haley. Si ‘tureranno il naso’ e voteranno per Trump o con il mal di pancia opteranno per Kamala Harris, come ‘male minore’?
Quanto pesa la Pennsylvania
Certo è che vincere qui, conquistare i 19 grandi elettori (che in totale sono 538) secondo il discutibile principio che il vincitore “prende tutto” – applicato in tutti gli stati americani meno due, Nebraska e Maine – conta più che in Georgia (16) o Nord Carolina (13) o in Michigan (15) o Wisconsin (10). Se i democratici vinceranno Pennsylvania, Wisconsin e Michigan, oltre a un distretto congressuale storicamente democratico in Nebraska, sarà Kamala Harris il prossimo presidente. Se i repubblicani conquistano Pennsylvania, North Carolina e Georgia, Trump tornerà alla Casa Bianca. Senza la Pennsylvania, non c'è modo che Trump possa vincere senza ribaltare almeno tre degli Stati vinti da Joe Biden nel 2020. Improbabile: servirebbe un trionfo elettorale e a quel punto conquisterebbe anche la Pennsylvania.
Uno stato agricolo
La Pennsylvania non è solo il più importante swing state, ma può anche essere vista come un microcosmo degli Stati Uniti nel loro complesso, dal punto di vista demografico, economico e politico. È un ex Stato manifatturiero che sta passando a industrie e imprese più tecnologiche, ma ha un grande settore energetico grazie agli abbondanti giacimenti petroliferi che si estraggono, spesso con il fracking, dalle formazioni di scisto. L'agricoltura è ancora la seconda industria dello Stato. La maggioranza della popolazione è bianca, ma le comunità di immigrati sono in crescita.
Diminuita la popolazione di bianchi non laureati
Gli elettori della Pennsylvania hanno un tasso di successo nel votare per candidato che poi diventerà presidente dell'80% e hanno votato correttamente per il vincitore delle presidenziali americane in 47 su 59 elezioni. La sua demografia politica continua a cambiare. Secondo i dati del Censimento, circa il 50% degli elettori della Pennsylvania sono bianchi senza laurea, una fascia demografica che pero era ben più alta venti anni fa quando rappresentava circa il 70% degli elettori della Pennsylvania . Il cambiamento demografico è legato al declino dei tradizionali posti di lavoro nel settore manifatturiero, in particolare nelle regioni industriali, e all'aumento dei posti di lavoro nel settore dell'istruzione e della tecnologia. E così un maggior numero di persone laureate si è trasferito nello Stato e ha iniziato a votare. Come lo farà stavolta, lo vederemo, certo che è ben ironico che l’indirizzo della Casa Bianca, a Washington, sia...1600, Pennsylvania Avenue. Per arrivare alla Casa Bianca si passa inevitabilmente dalla Pennsylvania.