Washington, 7 novembre 2020 - Lo spoglio dei voti per le elezioni Usa 2020 procede a passo di lumaca e Joe Biden è a un soffio dai 270 voti elettorali che lo porterebbero alla vittoria contro Donald Trump, ma non si sa ancora quando potrà raggiungere l'obiettivo. E il candidato dem, dal palco di Wilmington, ancora non azzarda nessuno discorso del trionfo ma rimane prudente: "Vinceremo questa gara con una chiara maggioranza", ha dichiarato, chiarendo che "per ora non dichiaro formalmente la vittoria". Intanto, l'aviazione Usa ha chiuso lo spazio aereo sopra la casa di Biden a Wilmington, in Delaware, per un raggio di 1 miglio. La Federal Aviation Administration, riferisce la Cnn, ha anche temporaneamente sospeso il sorvolo sul vicino Chase Center, dove è possibile che Biden faccia il suo discorso in caso di vittoria. La chiusura dello spazio aereo spetta ai presidenti.
La partita elettorale si gioca quindi ancora sugli ultimi Stati chiave, ma c'è ancora nebbia sulle tempistiche: quattro Stati infatti sono ancora in bilico e sui risultati del voto aleggia l'ombra del riconteggio. Ma l'avanzata di Biden non si arresta e il candidato dem è balzato in testa in Pennsylvania (con oltre ventimila voti in più) e in Georgia. Un successo democratico in Georgia sarebbe storico, visto che negli ultimi 30 anni lo Stato ha sempre votato repubblicano. Biden sorpassa Trump anche in Arizona (di soli 60mila voti) e Nevada.
"Ho vinto queste elezioni, e di molto!", scrive intanto Donald Trump su Twitter, che continua a battersi per restare a Washington e accusa brogli durante il conteggio delle schede per l'elezione presidenziale, incappando ancora una volta nella censura del social network, che sottolinea come il risultato delle elezioni non sia ancora ufficiale. Alle 17.30 italiane i legali di Trump terranno una conferenza stampa da Philadelphia. Ma intanto a mettere un punto alla questione è stato Ellen Weintraub, un funzionario della Commissione elettorale federale: gli americani devono sapere che "non ci sono state prove di brogli" nelle elezioni presidenziali di quest'anno.
Per Trump i guai non sono finiti. Dai media si scopre infatti che il capo dello staff della Casa Bianca, Mark Meadows, è positivo al Coronavirus. Meadows, sempre assieme a Trump anche quando il presidente era malato, era senza mascherina la sera dell'Election Day al party nella East Room alla Casa Bianca, insieme al tycoon e ad altre centinaia di invitati. Lo stesso giorno, il 3 novembre, le immagini lo ritraggono senza mascherina alle spalle del presidente Donald Trump, durante una visita al quartier generale della campagna. Oltre a lui altri quattro funzionari sono stati infettati, tra cui un altro importante collaboratore della campagna, Nick Trainer.
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Il discorso di Biden e Harris
"Amici americani, non abbiamo una dichiarazione di vittoria definitiva, ma i numeri ci raccontano una storia chiara, vinceremo questa gara", il candidato democratico alla Casa Bianca è rimasto prudente nel suo discorso di stanotte. "Potremo vincere oltre 300 voti elettorali, voti del collegio elettorale... Vinceremo questa gara con un a maggioranza chiara, con la nazione con noi". L'ex vice presidente è fiducioso sul verdetto della Pennsylvania, dell'Arizona e del Nevada. Ma '"dobbiamo restare calmi e pazienti''. Poi ha promesso: "Agirò fin dal primo giorno per fermare il Covid", ha promesso il candidato democratico.
Biden ha poi assicurato alla nazione: "Non sarà facile, ma dobbiamo provarci. La mia responsabilità come presidente sarà quella di rappresentare l'intera nazione e voglio che sappiate che lavorerò tanto per coloro che hanno votato contro di me tanto quanto per quelli che hanno votato per me". Dal palco nel Delaware il candidato dem ha aggiunto: ''Dobbiamo solo ricordare chi siamo. Questi sono gli Stati Uniti d'America. E non c'è mai stato niente, niente che non siamo stati in grado di fare, che non siamo stati in grado di realizzare quando l'avremo fatto insieme".
All'annuncio replica Trump con un tweet al veleno: "Joe Biden non dovrebbe rivendicare ingiustamente la carica di presidente. Potrei rivendicarla anch'io. Le procedure legali sono appena all'inizio".
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Biden avanza ancora negli Stati in bilico
Biden avanza ulteriormente in Georgia, dove ora il suo vantaggio su Trump è di 7.248 voti. Il candidato democratico alla Casa Bianca guida anche in Pennsylvania per 28.833 voti, in Nevada per 22.657 voti, in Arizona per 29.861. In tutti e quattro i casi la proclamazione del vincitore è ancora considerata 'too close to call'.
Trump non concederà la vittoria
Dalla sponda repubblicana intanto Donald Trump insiste sui brogli. "La battaglia del voto finirà alla Corte Suprema", ha assicurato il presidente uscente. E ha aggiunto: "Se contate i voti legali ho vinto io". "Le elezioni non sono finite - è il messaggio diffuso dalla campagna di The Donald -. La falsa proiezione di Biden come vincitore è basata sui risultati in quattro Stati che non sono ancora definitivi. Il presidente sarà rieletto". Secondo fonti del partito repubblicano, Trump non sarebbe intenzionato a concedere la vittoria a Biden, anche se la possibilità di un secondo mandato alla Casa Bianca fosse messa in forse, come sta accadendo ora.
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Nel caso di vittoria di Joe Biden potrebbe essere cruciale l'intervento di Ivanka Trump, la figlia prediletta e consigliera del tycoon, per far 'ragionare' il padre e commender in chief, stando ad indiscrezioni che circolano su media e social media segnalate anche dal Guardian. Secondo fonti informate, nelle ultime ore nell'entourage del presidente americano si sarebbe cominciato a valutare chi possa essere la persona più adatta ad affrontare l'argomento con Trump nell'eventualità che debba lasciare la Casa Bianca e sarebbero emersi i nomi di Jared Kushner e Ivanka Trump.
Focus: i grandi elettori e il sistema elettorale
La mappa live
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Focus Georgia
La vittoria in Georgia sarebbe determinante per i democratici, perché Biden al momento ha 253 dei 270 grandi elettori necessari per vincere la Casa Bianca e, aggiungendo i 16 grandi elettori della Georgia, arriverebbe a 269, a un solo grande elettore dalla vittoria. Ma sopratutto la vittoria di Biden in Georgia sarebbe un duro colpo per Trump: se anche vincesse in tutti i 4 Stati ancora in bilico, Trump senza la Georgia non potrebbe comunque rimanere alla presidenza.
Non è finita qui. La Georgia è importante anche perché se Biden si imponesse veramente sarebbe la prima volta in quasi 30 anni che un candidato Dem, dopo Bill Clinton, riesce a conquistarla. E in questo Stato si gioca anche l'equilibrio di forze nel Senato, organo fondamentale per iniziative legislative e nomine del futuro presidente. I Democratici, che hanno mantenuto il controllo della Camera anche perdendo alcuni seggi, continuano a sperare di riconquistare il Senato, dopo 6 anni in minoranza, proprio puntando sulla Georgia. Qui, nelle elezioni generali del 3 novembre, si è votato per due seggi: per almeno uno (in cui si sfidano il democratico Raphael Warnock e l'attuale senatrice repubblicana Kelly Loeffler) la competizione elettorale è destinata ad al ballottaggio a gennaio; mentre l'altro (per il quale la corsa è tra il senatore repubblicano Davide Perdue e Jon Ossoff), così come i seggi di North Carolina e Alaska, non sono ancora stati assegnati, delineando al momento un Senato in parità con 48 seggi a democratici e altrettanti ai repubblicani; parità che potrebbe essere definita solo all'inizio del prossimo anno. I candidati del Gop sembrano destinati ad aggiudicarsi North Carolina e Alaska, ma hanno bisogno di almeno uno dei due seggi della Georgia per arrivare a 51 e assicurarsi così la maggioranza.
Il partito dell'asinello, a questo punto, deve puntare tutto su una doppia vittoria in Georgia, Stato però tradizionalmente conservatore: se vincono i due seggi in palio lì, andando a 50-50 al Senato con i repubblicani, la vittoria della Casa Bianca farebbe la differenza ,perchì, in caso di parità, il vice presidente - dopo aver giurato - prenderebbe la guida del Senato con il diritto di voto.
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Intanto Nancy Pelosi lancia formalmente la sua candidatura per essere Speaker della Camera per altri due anni. Secondo quanto riportato dai media americani, Pelosi avrebbe inviato una lettera ai colleghi democratici chiedendo il loro appoggio. La strada per Pelosi non è in discesa, visto che la maggioranza democratica alla Camera si è ridotta con le elezioni e molte delle 'nuove leve', incluso lo 'Squad' guidato da Alexandria Ocasio-Cortez chiede un cambio della guardia.