New York, 2 novembre 2024 – “La morale Oltreoceano la dettano sempre più i partiti politici; Repubblicani e Democratici rappresentano le nuove chiese negli Usa largamente secolarizzati”. Ma, in un Paese in cui il 46% della popolazione si professa protestante e il 21% cattolico, il voto cristiano “a livello locale è in grado ancora d’influenzare l’esito della campagna elettorale per le presidenziali”, osserva lo storico Massimo Faggioli, passaporto italiano e cattedra al Dipartimento di Teologia e Studi religiosi dell’Università di Villanova, Philadelphia. Secondo un sondaggio del National Catholic Reporter, autorevole testata americana cattolica progressista, negli Swing States Trump è in vantaggio su Harris (50% contro 45%) nell’elettorato ’papista’. “Il tycoon cerca il voto cattolico – spiega Faggioli –, i dem non più”.
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Professore, ha ancora senso parlare di voto cristiano per le presidenziali americane?
“Sì, sul piano locale, meno di una volta a livello nazionale. Gli Usa sono un Paese in via di secolarizzazione, in cui i due partiti politici hanno preso il posto delle Chiese nell’immaginario morale degli americani. È l’identità politica a guidarli verso un certo gruppo religioso, a convincerli a cambiare Chiesa ovvero a lasciarla”.
La Bible Belt, la cintura degli Stati meridionali Usa a forte trazione pentecostale ed evangelicale, si conferma un fortino repubblicano?
“Per ora certo, tuttavia in quegli Stati cresce un nuovo cattolicesimo ed è un cattolicesimo molto diverso da quello liberal della Boston dei Kennedy sessanta anni fa o anche della East Coast di Biden o della California di Nancy Pelosi”.
I cattolici restano marginali nella corsa alla Casa Bianca?
“Come candidati no, visto che un cattolico convertitosi nel 2019 è candidato alla vicepresidenza con Trump, JD Vance. Quelli che ci tengono ad enfatizzare la loro appartenenza religiosa di solito sono a destra”.
Negli Stati in bilico Trump ha un buon margine di vantaggio su Harris fra l’elettorato cattolico: come se lo spiega?
“Ci sono molte ragioni, una di queste è che Trump e i Repubblicani cercano il voto cattolico e religioso, mentre Harris e i Democratici no”.
Quanto potrà incidere l’appello di papa Francesco a scegliere ‘il male minore’ fra due candidati bollati entrambi come ‘contro la vita’, uno sull’immigrazione, l’altra sull’aborto?
“Incide poco. Non è un caso che nessuno dei due candidati abbia risposto a quelle affermazioni”.