Giovedì 21 Novembre 2024
ROBERTO GIARDINA
Elezioni USA

Elezioni Usa 2020, il mondo aspetta il nuovo presidente

Europa, Russia e Cina stanche di Trump. Il destino del pianeta appeso al voto americano. In campagna elettorale Donald ha snobbato la Ue e ha accusato Mosca e Pechino. Molti Paesi temono il bis, mentre Israele ha paura di un cambio di rotta con Biden. E la Turchia, fedele alleato, ormai non c’è più

Il voto popolare nelle elezioni presidenziali Usa

Il voto popolare nelle elezioni presidenziali Usa

Ogni quattro anni il mondo guarda agli Stati Uniti, il futuro dipende dal nuovo presidente. Ma a sceglierlo sono gli elettori dell’America profonda, il vasto paese tra New York e la California. E agli americani dell’Oklahoma, del Dakota o del Montana interessano poco o niente le sorti del mondo. I più non saprebbero nemmeno collocare sulla carta geografica la Siria o il Belgio, anche con l´Italia nonostante la forma a stivale hanno qualche difficoltà.

FOCUS / Quando si saprà il risultato e il vincitore

VIDEO L'analisi di Giampaolo Pioli

Biden o Trump? A decidere il duello sarà forse l´Ohio o la Florida e, come già avvenuto, può vincere anche chi prende meno voti. E vinca Joe o vinca Donald, i prossimi quattro anni per l´Europa e per l´Asia, il Medio Oriente e la Russia dipenderanno da chi abiterà alla Casa Bianca. L’Europa ha bisogno dell´America. Ma l´America ha bisogno dell´Europa? America first, è stato ed è lo slogan di Trump. L´antiamericanismo è cresciuto negli ultimi anni tra gli europei, già prima di Donald che ha fatto di tutto per rendersi antipatico.

Gli stati in bilico

A lui il clima non interessa, le sue industrie possono inquinare il globo. E ha negato che il Covid fosse un pericolo per i suoi elettori e l’umanità. Vuole ritirare le truppe dal vecchio Continente, la difesa dovremmo pagarcela noi. Ha imposto dazi che puniscono i nostri prodotti. E non vuole che si compri il gas dai russi. Il gasdotto del Baltico giunto agli ultimi metri va bloccato. Ma le sanzioni le volle Obama, siamo sicuri che il suo ex vice che dipende da lui, da domani farebbe il contrario? Per questo, ma non solo, a Mosca si guarda a Washington. Putin vuole una Russia potenza mondiale come al tempo dello Zar, ma la gente sta male, e l’economia dipende dall’Occidente. Con quale Europa dovrà trattare o confrontarsi, indipendente o succube degli Usa?

Il Medio Oriente, i paesi del Nord Africa sono nostri vicini. Quel che è avvenuto in Siria e in Libia ha destabilizzato la Germania, creato enormi problemi a noi e alla Francia. E nulla si risolve su questo scacchiere senza Israele. Gli israeliani sono convinti che Obama con la sua politica verso l´Iran e i paesi arabi li abbia messi in pericolo. Hanno fiducia in Trump e temono un cambio di rotta con Biden.

L´America egoista ha perso la Turchia, il suo fedele alleato, ora Erdogan è incontrollabile. Solo Washington potrà bloccare il sultano deciso a dominare il Mediterraneo.

Gli europei, noi tra i primi, vogliono sviluppare i rapporti con la Cina, e ciò irrita l’amico americano. Tra Usa e Cina si combatte una guerra per la conquista delle telecomunicazioni del futuro. Chi vince potrà comandare fin nelle nostre case. È inevitabile un´intesa, sarà sopra le nostre teste o potremo partecipare come terzo partner? Donald ci vuol fuori, Joe chissà.

"America, an european power", una potenza europea, lo disse Bill Clinton trent’anni fa. Bello slogan, anche vero. Gli Usa hanno bisogno di un’Europa forte e unita, e lo hanno sempre impedito. Per una politica internazionale coerente, non basata sulla forza, un´Europa affidabile è indispensabile. Nella campagna elettorale, i due avversari hanno dimenticato l´Europa, e tirato in ballo Russia e Cina per denunciare rispettivi intrallazzi. Ma siamo in una fase di drammatico cambiamento globale, e nessuno può superarla da solo. Neppure l´America di Donald, o di Joe.