Martedì 5 Novembre 2024
GIAMPAOLO PIOLI
Elezioni USA

Usa 2024, a Philadelphia tra disincanto e delusione: “Qui si decide chi vince”

In Pennsylvania è scontro all’ultimo voto: grande mobilitazione dei partiti. Harris ha chiuso la campagna sulla scalinata di Rocky. Trump più defilato

Philadelphia (Stati Uniti), 6 novembre 2024 – Col buio il colpo d’occhio è da mozzafiato. La scalinata del museo di Philadelphia, che anche Rocky ha fatto di corsa prima di una grande vittoria insperata, sembra in lontananza uno scampolo del Campidoglio. Tutt’intorno un mare di gente, di donne e di anziani ascoltano la musica, cantano, fanno foto in attesa dell’ultimo comizio di Kamala Harris, nella Pennsylvania ago della bilancia. Qui la candidata dem e il rivale Donald Trump, negli ultimi sondaggi prima dell’Election Day, erano testa a testa dopo il gran recupero del tycoon. Uno dei presenti, Rory Pelosi, confessa: “Ero a Chicago nel 2008 per la notte di Obama, sto provando le stesse vibrazioni anche se sono molto più vecchia e più disincantata adesso”. La sua paura nel 2016, con la sconfitta di Hillary Clinton, si mischia adesso con una nuova speranza. “Lo sento nell’aria – dice –. Nessuno però sa come andrà a finire veramente e l’America non è più quella di Barack Obama”. Rory non è soddisfatta di quanto i democratici, con il binomio Biden-Harris, hanno fatto sul fronte immigrati irregolari negli ultimi 3 anni. “Sono stati troppo permissivi”, chiarisce, ma è convinta che se Kamala vincesse la stretta e la svolta arriveranno. Finalmente.

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Mark Borrel uno studente di ingegneria non fa che mandare messaggini ai suoi amici. Ha votato per la prima volta ed è emozionato, perché a breve vedrà Harris. Era stato tentato molto dal non voto per la questione palestinese, sulla quale i dem non hanno convinto l’ala sinistra del partito che voleva uno stop della fornitura delle armi a Netanyahu. Alla fine la fidanzata lo ha convinto a votare dem. Il resto lo ha fatto la sua reazione a diversi compagni di ateneo che invece hanno preferito Trump.

Schiacciati come sardine con tanto di servizio d’ordine, tutti quelli delle ultime file sono rigorosamente in piedi. Il grande cartello azzurro recita: ’Un presidente per tutti’. Ma anche Trump all’ultimo momento ne sta mostrando uno simile e un altro che recita: ’Avremo una nuova età dell’Oro’. Tuttavia le sue parole in Michigan nella notte sono rimaste divisive e offensive nei confronti dell’avversaria che però non si sente più l’underdog. “Ci serve un ultimo sforzo, fino all’ultimo voto – ripete dal palco della chiusura della campagna elettorale –. Non abbiamo finito, ma sentiamo il momento favorevole dalla nostra parte”. E il suo team aggiunge: “Siamo molto soddisfatti per quello che vediamo in queste ore nei nostri dati”.

Nelle prime file i più eleganti e seduti con la cravatta sono tutti avvocati democratici pronti fin dall’alba di martedì a distribuirsi nelle varie contee dello Stato per far scattare appelli o interventi del giudice alle prime minacce di irregolarità, bullismo o disordini. Da New York, dove il risultato per i democratici non è in discussione, sono arrivati a Philadelphia decine e decine di pullman carichi di volontari, pagati e non pagati, che per tutta la giornata di ieri hanno avuto come obbligo di bussare ad almeno 200 porte ciascuno. Con iPad e computer in mano ragazzi e ragazze ma anche impiegati e professori in pensione hanno monitorato tutti gli elettori registrati democratici nelle varie zone che non hanno ancora votato. Non è detto che a fine giornata abbiano votato tutti, ma democratici e repubblicani concordano sul fatto che dall’affluenza alle urne dipenderà il risultato.

Con i suoi 19 delegati elettorali la Pennsylvania, così come nel 2020, ha finito per diventare ancora una volta il centro della battaglia chiave. I democratici col tradizionale e obamiamo porta a porta, i repubblicani con l’aiuto anche cybernetico e finanziario di Musk che ha cercato di stimolare tutti i sostenitori, spingendoli alle urne con premi e lotterie milionarie per iscriversi e depositare la loro scheda a favore di Donald. Trump in poche ore è passato dalla Pennsylvania al Michigan con uno stop anche in North Carolina, ma lunedì a mezzanotte era a Grand Rapid e ha lasciato l’intera Philadelphia decisamente blu nelle mani della Harris incontrastata ed esausta padrona del campo.