Sempre incredibilmente appaiati. Sempre nel margine d’errore. Sempre più bassa l’asticella della decenza. Adesso anche Donald Trump frena nel dichiarare una vittoria certa, perché sa che così potrebbe non essere. Ma ha già ’sparato’ i primi colpi – venendo subito smentito – sostenendo che in Pennsylvania si sono visti i primi brogli come nel 2020. È una litania che sta diventando stucchevole, che viene solo dai Maga (i suoi sostenitori) senza contare che proprio in Pennsylvania sono stati i repubblicani quelli che hanno votato in maggior numero con la formula anticipata. Dopo lo show di domenica scorsa al Madison Square Garden di New York, dove un comico trumpiano aveva ha definito Portorico "un’isola di rifiuti galleggianti in mezzo all’Oceano", la polemica rovente e squallida si è spostata adesso a un camion della spazzatura. Camion che Trump ha usato per sbeffeggiare Biden il quale, a sua volta, aveva definito ’garbage’ (spazzatura) i supporter del comico razzista. "Kamala – ha detto Trump – non potrà mai diventare presidente perché odia metà dell’America". In realtà dei due candidati Harris è l’unica che sta facendo un discorso di unità del paese e non di vendetta, invitando al tavolo chi non la pensa come lei e promettendo posti ai repubblicani nella sua amministrazione in caso di vittoria.
Ma i colpi bassi e le gaffe non si fermano qui e riguardano adesso il vasto elettorato delle donne. "Come presidente le proteggerò che lo vogliano o meno" ha incalzato Trump facendole infuriare dalla California a Miami. "È molto offensivo" e queste affermazioni sono "solo le ultime in ordine temporale che rivelano cosa l’ex presidente pensa delle donne, del loro arbitrio, dei loro diritti e delle loro capacità decisionali sul proprio corpo", ha tuonato Harris. Decisamente, sia nella minoranza portoricana sia nell’universo femminile, rimane una forte indignazione che potrebbe danneggiare Trump. Due rockstar e influencer che lo avevano appena appoggiato gli hanno tolto il sostegno in Pennsylvania, uno dei maggiori Stati in bilico dove ci sono 500.000 portoricani molto orgogliosi e che potrebbero fare la differenza.
A quattro giorni dall’electoral day oltre 70 milioni di persone hanno già espresso le loro preferenze. Un vero record. La gente vota tutti i giorni e in 23 Stati dietro la scheda ci sono anche proposizioni e referendum soprattutto sulla cancellazione della restrittiva legge sull’aborto che adesso affida ai singoli Stati e non più alle donne la decisione finale. Elon Musk invece è finito davanti a una corte per motivare i suoi assegni da un milione di dollari, giudicati illegali ma il giudice Foglietta della Pennsylvania ha rinviato il fascicolo alla più alta corte federale che non deciderà prima di un mese. Nel frattempo, un altro miliardario, Mark Cuban, ex proprietario della squadra di basket dei Dallas Mavericks, è sceso in campagna per la vicepresidente divenendone una delle figure chiave per parlare di economia, tema su cui Harris è in maggiore difficoltà. In queste ore il tycoon conserva un vantaggio sui temi proprio dell’economia e dell’immigrazione clandestina, mentre Harris prevale su aborto, aiuti alla famiglia riduzione dei prezzi al consumo, e sanità intesa come un diritto e non un privilegio.
Nella larga scheda elettorale in pratica si decide il futuro di due Americhe che vogliono andare in direzioni opposte, minacciate anche in queste ore finali da un formidabile e sofisticato sistema di disinformazione nel quale anche i russi stanno cercando di entrare a gamba tesa.