Giovedì 21 Novembre 2024
LORENZO CASTELLANI
Elezioni USA

Cosa si aspetta l’Italia: Meloni deve mantenere un’alleanza solida

L’analisi sul voto Usa: il nuovo inquilino alla Casa Bianca chiederà sforzi militari

Roma, 5 novembre 2024 – Gli Stati Uniti sono in una fase di bassa marea, l’élite politica sotto la pressione degli elettori è sempre meno incline a svolgere il ruolo di arbitro e dominatore dell’ordine mondiale. Questa è una tendenza solida, così sarà tanto in caso di vittoria di Trump quanto di Harris, ed è già stata molto evidente in Ucraina e nel Medio Oriente. Il prezzo della stabilità politica mondiale dovrà essere condiviso con gli alleati, a cui si chiederà di fare di più sul piano militare. Se vincerà Trump, i toni saranno più roboanti e bilaterali. Se sarà Harris, ne seguirà un approccio formale e multilaterale, ma la sostanza sarà simile.

Cosa si aspetta l'Italia dal voto Usa
Cosa si aspetta l'Italia dal voto Usa

Ciò significa che la prossima amministrazione americana sarà molto concentrata sul piano domestico, dove pure abbondano i problemi: il controllo dell’immigrazione, la strage degli oppiodi, il controllo di spesa, debito e inflazione, la riconversione del sistema produttivo ed energetico attorno all’America first, il protezionismo tecnologico. Ciò pone una serie di problemi al governo italiano visto che è di fatto impossibile contare su alleanze più solide di quella con gli Stati Uniti: la Russia è oramai una autocrazia aggressiva con cui sono stati tagliati i legami economici ed energetici, mentre la Cina può conquistare alcuni settori in cui gli europei non riescono più a competere come nel caso dell’auto elettrica e del solare. Con queste due potenze il saldo è più negativo che positivo per l’Italia. Per questo Meloni dovrà in ogni caso costruire un rapporto forte con la Casa Bianca, una relazione che è stata fondamentale per legittimarsi a livello internazionale in questi due anni.

Con Trump dovrà vincere le diffidenze dovute al fatto di essere una conservatrice ed euroscettica che si è molto moderata tanto da essere considerata una voltagabbana da alcuni esponenti del trumpismo. Con Harris dovrà superare differenze ideologiche profonde, far valere il buon rapporto avuto con Biden e ridurre i legami espliciti con la destra radicale europea e i repubblicani. In ogni caso, dovrà tenere conto del rapporto tra interesse nazionale, contributo all’alleanza atlantica e linee rosse diplomatiche segnate dal nuovo inquilino della Casa Bianca. Questo si richiede a un alleato di prima fila nel momento in cui l’impero americano attraversa una fase di introversione.