Washington, 9 dicembre 2024 - Joe Biden riceverà il presidente eletto Donald Trump alla Casa Bianca mercoledì. I due si incontreranno allo Studio Ovale alle 11 (le 17 in Italia) per avviare i colloqui per il passaggio di poteri.
In Usa sono i giorni delle analisi, a cominciare da quella sul voto. Emerge ora che il tycoon ha superato il numero di voti raccolti a livello nazionale nel 2016 (65.853.514) e nel 2020 (74.223.975): in queste elezioni, dove ha vinto anche il voto popolare come non succedeva ad un candidato presidenziale repubblicano dal 2004, ha toccato quota 74.303.161 voti (50,6%), a scrutinio ancora da completare.
Le analisi sono anche su quello che avrebbe potuto o dovuto fare il presidente uscente. Sondaggi interni della campagna di Biden indicavano che Trump avrebbe potuto vincere "400 voti elettorali". Lo ha rivelato Jon Favreau, ex speechwriter di Barack Obama, durante una puntata del podcast "Pod Save America". ''Poi scopriamo, quando la campagna di Biden diventa la campagna di Harris, che i sondaggi interni della campagna di Biden, nel momento in cui ci dicevano che era il candidato più forte, mostravano che Donald Trump avrebbe vinto 400 voti elettorali'', ha detto Favreau. Che ha definito il tentativo di rielezione di Biden un "errore catastrofico" e ha accusato la "cerchia ristretta" intorno al presidente di rifiutare di credere che fosse ''impopolare''. ''Si sono rifiutati di riconoscere fino a molto tardi che qualcuno potesse essere arrabbiato per l'inflazione. E continuavano a dirci che la sua presidenza era storica e che era la più grande economia di sempre'', ha lamentato l'ex speechwriter di Obama.
Anche l'ex speaker della Camera, Nancy Pelosi, è tornata ad attaccare l’ex candidato democratico, facendo intuire che secondo lei Biden si sarebbe dovuto ritirare prima per permettere ai Dem di prepararsi meglio alla sfida con il tycoon. "Si fosse ritirato prima - ha detto parlando al podcast del New York Times - ci sarebbero stati altri candidati in corsa". Pelosi e Biden hanno azzerato i loro rapporti da quando il presidente l'ha accusata di aver orchestrato il piano per costringerlo a ritirarsi in estate dalla corsa alle presidenziali.
"Trump vuole usare il Pentagono per deportazioni di massa”
Tempo di analisi ma anche di piani per il tycoon, che già pensa a quale strategia mettere in campo contro l’immigrazione, da sempre uno dei suoi bersagli primari. Emettere nel primo giorno di insediamento una dichiarazione di emergenza nazionale, che potrebbe consentire di utilizzare fondi del Pentagono (anche per il muro al confine col Messico), strutture militari per la detenzione e aerei militari per le espulsioni: è l'ipotesi che i consiglieri di Donald stanno valutando per realizzare la "più grande deportazione di massa" di clandestini nella storia Usa promessa dal tycoon, secondo quanto scrive il Wall Street Journal. La futura amministrazione starebbe anche valutando modi per incoraggiare gli immigrati ad andarsene volontariamente, forse rinunciando a un divieto di 10 anni per il rientro.