Roma, 31 ottobre 2024 – Manca meno di una settimana alle sessantesime elezioni presidenziali americane, di cui al momento sembra impossibile, anche per i sondaggisti più esperti, predire i risultati.
La guida: tutto ciò che devi sapere sulle elezioni americane 2024
Quando si vota
La data del voto è fissata per martedì 5 novembre, con gli stati della costa Est che chiuderanno le urne alle 18:00 americane (intorno alle 23:00 italiane) e la chiusura più tarda in Michigan e Wisconsin alle 21:00 (intorno alle 03:00 italiane).
Quando verranno annunciati i risultati
Entro poche ore dall’inizio dello spoglio dei voti, che inizierà da alcuni Stati chiave orientali, si potrebbe già avere un’idea di chi sarà il presidente. Tuttavia, dal momento che i sondaggi indicano un testa a testa piuttosto serrato, potrebbe essere necessario aspettare diverse ore per averne la certezza.
Il voto anticipato
Nella maggior parte degli Stati americani, i cittadini hanno la possibilità di votare in anticipo rispetto al giorno delle elezioni: è possibile farlo di persona, presso appositi seggi, oppure “in assenza”, attraverso la posta o depositando la propria scheda in una “ballot box”, cassette per la raccolta dei voti posizionate in punti strategici delle città.
Come si contano i voti
Per le elezioni statunitensi, a decretare il vincitore della corsa alla Casa Bianca non è il voto popolare, ma il voto di collegio.
Il voto popolare è il totale dei voti espressi dai cittadini americani: ogni elettore vota per un candidato presidente e un candidato vicepresidente. Tuttavia, questo voto non determinerà chi andrà alla Casa Bianca. Questo avviene per evitare che gli stati più popolosi, come la California, abbiano un peso maggiore di quelli con pochi abitanti.
Per riequilibrare il peso dei singoli Stati, il sistema elettorale americano prevede appunto il voto di collegio: gli Usa sono divisi in cinquanta Stati e ciascuno ha un certo numero di Grandi Elettori, basato sulla sua rappresentanza al Congresso, cioè numero di senatori più il numero di rappresentanti alla Camera.
In totale ci sono 538 Grandi Elettori: la cifra che si ottiene sommando i 435 rappresentanti della Camera, i 100 del Senato e i tre in rappresentanza della capitale, Washington DC. Quando gli elettori votano, stanno in realtà scegliendo i Grandi Elettori, che sono obbligati a votare il candidato che ha vinto il voto popolare nello Stato di cui sono rappresentanti.
Il candidato che riceve almeno 270 voti dei Grandi Elettori vince le elezioni.
Il ruolo degli Stati in bilico
A pochi giorni dal voto, resta un piccolo gruppo di Stati ancora in bilico, dove le campagne dei due candidati stanno concentrando gli sforzi per convincere gli indecisi e coloro che sono poco propensi a votare.
I sette "swing states" sono Arizona, Georgia, Michigan, Nevada, Carolina del Nord, Pennsylvania e Wisconsin. Insieme, mettono in palio ben 93 Grandi Elettori: né Trump né Harris devono vincerli tutti per diventare presidente, ma se uno dei due non ne vince nessuno ha matematicamente perso.