Firenze, 24 gennaio 2022 - La chiama per i tre delegati della Toscana è fissata alle 19,42 di oggi. Ieri ritiro accrediti per il presidente della Regione Eugenio Giani, il presidente dell’assemblea toscana Antonio Mazzeo e il portavoce dell’opposizione in consiglio regionale Marco Landi. I Grandi elettori toscani hanno così preso confidenza con l’elezione storica del Presidente della Repubblica.
Per Giani e Mazzeo nel pomeriggio riunione con il segretario dem Enrico Letta, per Landi ambientamento con raffica di messaggi degli amici leghisti e dei capigruppo parlamentari. "Sono emozionato, sono qui per rappresentare la Toscana, l’opposizione regionale e la mia terra, l’Elba. E’ un onore poterlo fare proprio per far emergere i nostri territori delle isole", sottolinea Landi pronto ad una giornata storica, quella di oggi che partirà presto con l’intrecciarsi di confronti per le indicazioni del primo voto. Mazzeo vede "un clima buono nel Pd" dopo il dialogo pomeridiano tra Letta e i suoi Grandi elettori. "Comunque abbiamo il 40 per cento dei voti con il Movimento 5 Stelle, il 15 da soli". Come dire abbiamo le spalle larghe per essere protagonisti nell’elezione del Quirinale. La linea è tracciata: nome unitario, no a quelli proposti dal centrodestra. "Draghi? E’ ancora in corsa" dice prima di cena.
Giani ha ritrovato vecchi amici a Roma. Baci e abbracci a distanza tra il governatore e i ’compagni’ dem a partire dagli altri presidenti di Regione, alleati in tante battaglie in epoca Covid. "Dopo essere arrivato a Roma - sottolinea - sento, ogni ora che passa, un senso di responsabilità sempre più accentuato. Si percepisce chiaramente che i parlamentari, gli altri elettori e il Paese vedono nel prossimo Presidente della Repubblica una guida illuminata dell’Italia. Non solo un garante della nostra Costituzione, ma la più alta personalità dello Stato che ora più che mai darà un impulso verso l’Europa e per l’uscita definitiva dalla pandemia". I delegati dem molto probabilmente oggi lasceranno la scheda bianca. "Fumata nera" dice Giani, ma da martedì ogni giorno può essere buono anche prima di giovedì (quarta votazione senza più il paletto qualificato dei 2/3 dei voti). I dem aspettano, con gli altri alleati del centrosinistra, i tre nomi che il centrodestra metterà sul tavolo. "Ma Draghi non è in ribasso" prevede Giani.
I "peones" toscani, parlamentari di acclarata esperienza, prevedono che la triade del centrodestra sarà bocciata dal centrosinistra. E allora solo un nome fuori dai giochi politici potrebbe unire davvero. Non Draghi, ma una donna. Il nome? La ministra Marta Cartabia, ma ancora di più Elisabetta Belloni, super diplomatica, romana ma col cuore in Toscana, in particolare a Monte San Savino dove ha casa e trova serenità e riposo davanti alla grande bellezza naturale.